Libia: calano le tensioni tra est e ovest
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Le tensioni politiche e militari che negli ultimi mesi avevano portato la Libia sull’orlo di un nuovo conflitto sembrano essersi attenuate, grazie anche al lavoro di mediazione delle Nazioni Unite. Tuttavia, nonostante il rischio immediato di instabilità appaia meno pressante rispetto a qualche mese fa, il paese rimane intrappolato in uno status quo fondamentalmente “insostenibile”1. Secondo la rappresentante speciale ad interim delle Nazioni Unite per la Libia, Stephanie Khoury, l’architettura politica e istituzionale della Libia è gravemente compromessa, segnata da divisioni e dominata da interessi particolaristici2. (ISPI)
Se ne è parlato anche su altri media
«Sono anni che ribadiamo… (la Repubblica)
MINNITI BISTRATTA LO VOI E NON BISTRATTA IL GOVERNO SU ALMASRI Che cosa si dice e che cosa non si dice su Equalize, Latorre, Minniti, Musk, Report, Schlein e non solo. Pillole di rassegna stampa (Start Magazine)
A partire dal grumo di interessi reciproci riguardante Italia e Libia che non ha origini recenti. Nella vicenda del torturatore del carcere libico di Mitiga, Najem Osama Almasri, espulso dall’Italia il 21 gennaio scorso in quanto considerato «soggetto pericoloso», si intrecciano questioni giuridiche, istituzionali, politiche e geopolitiche. (Il Dubbio)
Eleonora Camilli L’allarme di Medici senza frontiere: «Con la liberazione del generale i carcerieri non avranno più freni» (La Stampa)
Chi c'è dietro la bomba immigrazione pronta a (ri)scoppiare? Il timore di esperti e osservatori è che il picco di sbarchi fosse legato all'arresto del criminale di guerra libico Osama Njeem Almasri. (il Giornale)
Negli ultimi 15 anni questo Paese è passato dalla ferrea dittatura di Gheddafi, caduto nel 2011, a una lunga guerra civile le cui conseguenze sono evidenti ancora oggi. Omicidi, sparizioni, arresti senza processo, torture, sono ancora piuttosto frequenti, nella più totale impunità. (RSI)