L'europa ei suoi problemi

StartNews INTERNO

Non è concepibile che, con l’Europa di ventisette Stati, per l’approvazione di importanti decisioni è richiesta l’unanimità.

Iniziai nel il 2015, periodo in cui l’Europa era in cerca di nuovi proseliti, senza averne preventivamente seriamente valutate il rispetto delle condizioni poste ai nuovi Stati.

I grossi problemi che il coronavirus sta creando in tutto il mondo, fa trascurare molti altri problemi di natura diversa che ci riguardano molto da vicino. (StartNews)

Ne parlano anche altre fonti

Fino ad arrivare al futuro recovery fund, per il quale siamo in attesa della proposta da parte della medesima Commissione. Non sarei affatto sorpreso se la questione finisse alla Corte di Giustizia europea, per la compromissione del level playing field tra imprese aventi la sede legale nell’Unione europea. (Il Sole 24 ORE)

“Se vogliamo superare insieme questa crisi, come unione di interessi comuni e di valori comuni, dobbiamo fare molto di più. “Il fondo proposto (anti)coronavirus – si legge, riferimento al Recovery Fund – è un passo importante, ma c’è bisogno di un’azione più coordinata”. (Finanzaonline.com)

Il testo quest’anno tiene conto dell’impatto della pandemia da Coronavirus e misura la situazione economica di conseguenza. Questo ha compensato i limiti dell’infrastruttura fisica, del numero degli operatori sanitari e degli investimenti negli anni passati”. (Fanpage.it)

Sta di fatto però che le previsioni a oggi indicano nel 2020 un Pil che sarà al -3% negli Stati Uniti, al -5% in Europa (Italia esclusa) e al -10/12% in Italia. Sono 540 miliardi, sperando che siano disponibili tutti a giugno. (Il Sole 24 ORE)

Il nodo da sciogliere. Il principale nodo da sciogliere riguarda il citato Recovery Fund. Ovvero i famigerati quattro governi contrari al Recovery Fund dalla potenza di 500 miliardi di euro proposto dall'asse franco-tedesco. (ilGiornale.it)

Tuttavia, l'incontro di ieri fra i ministri degli Esteri di dieci Paesi - fra cui Francia e Germania - testimonia che i negoziati vanno avanti su binari paralleli. Importante per Franceschini è che l'Italia venga considerata una meta europea, proprio in vista del possibile ritorno dei turisti internazionali. (Il Messaggero)