Ma il protezionismo è una tattica suicida
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Non sono passati neanche due mesi dall’insediamento di Donald Trump come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti d’America e già tutto il mondo è sottosopra. Il nuovo presidente sta menando fendenti ovunque, all’interno e all’estero, badando bene a distruggere o ad arrecare il massimo danno possibile a tutto ciò che appaia come voluto da quella élite transnazionale che ai suoi occhi ha dominato l’Occidente nei passati decenni, a cominciare dai governi americani (democratici o repubblicani poco importa) e a finire con gli odiatissimi intellettuali europei (di sinistra o di destra poco importa). (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
La storia dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa è cambiata in un’ora e mezza. Bruxelles si è quindi ritrovata esclusa, isolata e lontano dai giochi dei grandi. (il Giornale)
Eccovi un libro molto... Sullo sfondo del ciclone Trump che si abbatte sulle alleanze storiche dell’America, oggi vi propongo un gioco interessante. (Corriere della Sera)
Per capire quali sono stati i primi effetti di questo congelamento di aiuti finanziari, Sabrina Pisu a Ginevra ha intervistato Gian Luca Burci, professore di diritto internazionale al Graduate Institute of International and Development Studies. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Il 10 marzo 2025 ha segnato i primi 50 giorni del secondo mandato di Donald J. Trump come Presidente degli Stati Uniti, un periodo che ha già ridefinito il ruolo dell’America sulla scena internazionale. (La Voce del Patriota)
L’atteggiamento di Donald Trump nei confronti dell’Europa ha quanto meno il merito di essere chiaro, per quanto sgradevole. Trump pensa che l’America stia meglio se agisce da sola e ritiene di essere così potente da «avere tutte le car… (La Stampa)