G7, è nata la tassa globale sui profitti di tutte le imprese (in tutti i Paesi). Fatti, problemi e scenari

Startmag Web magazine ESTERI

In vista della riunione dei ministri dell’Economia e delle finanze e dei banchieri centrali del G20 di luglio in Italia, è stata messa una solida base per la creazione della tassa sui profitti d’impresa, per TUTTE le imprese, in TUTTI i Paesi.

Ai ministri si sono aggiunti i banchieri centrali, i presidenti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, del Financial Stability Board, dell’Eurogruppo e del Ocse. (Startmag Web magazine)

La notizia riportata su altri giornali

Infatti un accordo internazionale su un’aliquota minima del 25% consentirebbe all’Unione europea di aumentare i suoi ricavi fiscali di quasi 170 miliardi, “un incremento del 50% rispetto all’attuale gettito da corporate tax”. (Il Fatto Quotidiano)

La stessa Yellen spiega come la tassa minima globale pone fine alla corsa internazionale al ribasso nella tassazione, fissando uno standard condiviso che dovrà redistribuire in modo equo le risorse in base ai fatturati registrati. (Punto Informatico)

Non poco stando ha calcolato il neonato Osservatorio fiscale europeo in uno studio sull'impatto di una potenziale tassa minima comune sui profitti. Infine, con una tassa al 30% si arriverebbe alle cifre indicate all'inizio (269,7 per i Paesi Ue nel complesso, e 15,7 per l'Italia). (Today.it)

IPA/Fotogramma. Ripartiti tra i vari Paesi, la quota più sostanziosa con un’aliquota al 15% andrebbe al Belgio, che otterrebbe 10,5 miliardi; seguito dall’Irlanda con 7,2 miliardi e dalla Germania con 5,7 miliardi. (Sky Tg24 )

E un “primo passo che necessita di ulteriori progressi in sede di G20” e di Paesi Ocse. Secondo Sunak verrà adottata con riferimento alle mega imprese con margini superiori al 10%. (LA NOTIZIA)

Si prevede che questo sistema porti nelle casse degli Stati miliardi di dollari di tasse in più, che saranno impiegati per finanziare i molteplici piani di rilancio post pandemia. (QuiFinanza)