Ricerca nel settore edile

La fotografia, gli obiettivi ed i controlli
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RICERCA SUL SETTORE EDILE: CARATTERISTICHE E PROSPETTIVE NELLA REALTA’ CAMPANA. LE MORTI BIANCHE.

di Raffaele Pirozzi

Un’accurata ed attenta indagine sul settore edile è stata fatta con una fotografia della situazione esistente, avanzando alcune proposte di riorganizzazione e ristrutturazione del settore in uno con la riqualificazione dei lavoratori . Il settore presenta un’altissima frammentazione:Un’azienda edile ogni 88 residenti e contribuisce alla formazione del PIL per il 9,9%.

La cultura della legge 626/94 non è diventata patrimonio degli Imprenditori che ritengono, le misure di sicurezza un costo aggiuntivo.Il settore è caratterizzato da un 45,4% di lavoratori che hanno un contratto a tempo indeterminato, di un 42,6% con contratto a tempo determinato ed un 9,6% di apprendisti.,con una tendenza verso i contratti a tempo determinato.

Per le assunzioni registriamo che la grande impresa assume laureati e diplomati e li impegna a svolgere mansioni di Tecnici ed impiegati, mentre la piccola e media impresa assume lavoratori con bassa scolarità e li adibisce a svolgere mansioni di operai. Nel settore vi è inoltre una consistente presenza di immigrati (notevole a Napoli e quasi nulla a Benevento) dovuta ad una mancata richiesta di specifiche competenze per l’ingresso nel lavoro. Il settore è caratterizzato da lavoratori sprovvisti di Contratto di lavoro e/o sotto inquadrati che svolgono compiti e funzioni non previsti dal CCNL e con irregolarità contributiva.

Nel corso del 2007 sono stati svolti, dagli organi periferici del Ministero del Lavoro, controlli in Italia ed in Campania indagini tese a fermare le morti bianche , promuovere una cultura della legalità, mettere un freno al lavoro nero ed all’abusivismo e favorire una maggiore sicurezza per lavoratori. I risultati di questi controlli confermano quanto accertato.In Italia sono state sospese 999 aziende per irregolarità degli occupati e gli stessi controlli hanno fatto emergere 94.000 lavoratori che non erano stati assunti;questi lavoratori erano senza copertura previdenziale ed assistenziale.

In Campania sono 744 le imprese ispezionate, 52 gli imprenditori denunciati, 148 lavoratori emersi dal lavoro irregolare,ben 4 cantieri sequestrati. E’ stata recuperata un’evasione contributiva di 140.000 Euro. Il dato più allarmante è quello relativo alla sicurezza con 290 persone denunciate per inosservanza della normativa sulla sicurezza.

Infine per quanto attiene alla certificazione di Qualità i dati analizzati ci dicono che la Campania ha il più alto numero di imprese dotate di certificazione di qualità; certificazioni che, considerata l’alta percentuale di lavoratori irregolari e la scarsa presenza dei sistemi di sicurezza sui cantieri, suscitano seri dubbi circa la reale validità delle loro procedure di assegnazione. La certificazione di qualità rappresenta un requisito fondamentale per poter accedere agli appalti pubblici, per tale motivo viene utilizzata in termini esclusivamente utilitaristici, mentre in realtà l’immaturità Imprenditoriale determina la non applicazione delle misure di sicurezza.

La qualità infatti viene letta solo in termini di pratiche finalizzate all’allargamento della competitività apparente delle imprese senza avere la conseguente traduzione dei principi e dei metodi nella realtà: il settore è ancora caratterizzato, in Campania, da una scarsa qualificazione sia in termini di tecnologie che di procedure di sicurezza e questo induce ad una incapacità da parte delle imprese di aprirsi ai nuovi sbocchi che il mercato edile impone.

Prospettive del settore Edile in Campania.
Il settore ha bisogno di profonde innovazioni tecnologiche che il “nanismo aziendale”, allo stato attuale, non permette; sono necessarie- dice la ricerca- profonde politiche strutturali capaci di riorganizzare le imprese e fare notevole formazione e riqualificazione dei lavoratori.

Questo è tanto urgente perché la saturazione delle città e delle periferie non consente più l’investimento per nuove costruzioni in senso stretto;quindi bisogna cogliere le nuove opportunità che il mercato offre :La ristrutturazione del patrimonio immobiliare per la riqualificazione dei centri storici e per il mercato del risparmio energetico.

Insomma il settore va rilanciato con l’adozione di una più stabile politica legata agli interventi infrastrutturali con una riorganizzazione del settore per fare in modo che le imprese possano riuscire a rispondere in maniera rapida e tempestiva alla domanda che il mercato pone. Ristrutturazioni delle Imprese e riqualificazione dei lavoratori sono le esigenze che il settore edile pone in Campania.
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raffaele pirozzi
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