Rivoluzione per numeri civici delle strade urbane d’Italia

ANNCUS è la sigla ufficiale e acronimo che sta per Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane. Ogni via, ogni piazza e vicolo, ogni singola abitazione e ufficio, locale finirà in un registro unico, digitale e aggiornato in tempo reale.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - varie) Nasce ANNCUS, sigla ufficiale e acronimo che sta per Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane. L’obiettivo di questo nuovo archivio è quello di realizzare una banca dati completa e omogenea per contenuti che consenta di “dialogare” con gli altri sistemi informatici dell’apparato statale. Ogni via, ogni piazza e vicolo, ogni singola abitazione e ufficio, locale (sia con accesso interno, esterno, principale e secondario) finirà in un registro unico, digitale e aggiornato in tempo reale (DATE BY DATE). Il nuovo archivio che mapperà tutto il territorio del nostro paese “scoverà” anche le cosiddette case fantasma fino ad ora occultate al fisco. In attesa della riforma del catasto, è ormai pronto il decreto che detta i principi cardine di questo strumento che assieme alla sospirata e annosa riforma del catasto renderà più trasparente il patrimonio immobiliare degli italiani.
La bozza del decreto, già in embrione dal 2012, prevede una realizzazione rapida della banca dati: entra 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Agenzia delle Entrate e Istat metteranno a punto l’ingegneria della banca dati. Si tratta di integrare ‘data-set’ oggi separati, quello statistico e quello fiscale. A questo punto saranno i Comuni a popolare il nuovo archivio. Nello schema del dpcm, “nei successivi sessanta giorni” ogni municipio sarà chiamato ad individuare “il nominativo e i riferimenti del responsabile preposto alla tenuta dello stradario e indirizzario comunale, abilitato alle funzionalità di inserimento e di modifica dei dati”. Nella mega lista confluiranno quindi milioni di indirizzi. Ma il sistema è più ambizioso di quanto possa sembrare. E’ prevista la stesura del cosiddetto “piano ecografico”, per cui il comune “assegna a ciascuna area di circolazione una propria distinta denominazione nonché un numero civico progressivo a ciascun accesso ad essa appartenente”. Si tratta quindi di un vero e proprio restyling, che spazzerà via auspicabilmente tutte le zone in ombra.
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