Marco Carra: sviluppo dei porti in Lombardia

La Lombardia è la Regione italiana con più vie navigabili: conta 1000 km di coste navigabili, più di 200 porti turistici e 5 porti industriali
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) In Consigliò è stata discussa una interpellanza presentata da me e Agostino Alloni sul tema del sistema idroviario padano veneto sul fiume Po. Diversi i punti su cui abbiamo chiestouna presa di posizione della Giunta visto e considerato che la Lombardia è la Regione italiana con più vie navigabili: conta 1000 km di coste navigabili, più di 200 porti turistici e 5 porti industriali, e tra questi Cremona e Mantova! che è quello che ha le maggiori potenzialità.La risposta dell’assessore Sorte è stata però insoddisfacente.

Portiamo a casa il fatto che abbiamo costretto la Regione a mettere in agenda il tema della navigazione fluviale, che ci dicono essere un tema prioritario, anche se nessuno se ne è accorto, ma ancora molto c’è da lavorare per far sì che in Lombardia si sfruttino appieno le potenzialità che la posizione geografica le ha regalato. E’ necessario mettere a valore il sistema di navigazione interna lungo il fiume Po e i canali navigabili connessi ottenendo così non solo benefici ambientali ma anche economici. Secondo i due modelli di calcolo, uno di Confindustria e l’altro degli armatori, si stima che, ad esempio, per il Sistema Portuale Mantovano, ci sarebbe stato un risparmio per i territori attraversati di 16 milioni di euro negli scorsi 5 anni. Un passo fondamentale sarebbe parificare la navigazione marittima con quella fluviale così da ridurre i costi per un sistema trasportistico che comunque produce più economia a basso consumo sfruttando l’acqua. C’è la necessità di superare le strozzature esistenti e i punti critici di transito sulla rete e allo stesso tempo sfruttare le vie d’acqua per il trasporto di materiale eccezionale o pericoloso così da alleggerire il trasporto su gomma ed evitare il ripetersi di incidenti come quello recente del ponte crollato del cavalcavia della Milano/Lecco che ha messo a nudo la vetustà di molte infrastrutture viarie Lombarde. Inoltre il sistema portuale efficace è sicuramente sinonimo di crescita e sviluppo per i territori, come dimostra l’interesse per le aree di Valdaro come fondamentali punti logistici.

Nel giro di trenta anni la Regione Lombardia dovrà adeguarsi agli obiettivi indicati dall’Unione Europea. Oggi l’assessore Sorte ha dichiarato che la Regione si sta attivando su questo fronte sia con il vicino Veneto sia alla Conferenza Stato-Regioni. Ne prendiamo atto, ma allo stesso tempo riteniamo che, su certe questioni tipo la progettazione e la riduzione dell’abbattimento dei costi, la Regione abbia totale autonomia. Potrebbe farlo sin da subito ed accelerare lo sviluppo dei porti interni secondo le linee europee.
Ufficio Stampa