Teatro Persiani Recanati. Stagione 2013 - 2014

Città di Recanati | AMAT con il contributo di Regione Marche | Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)


Teatro Persiani Recanati.
S t a g i o n e 2 0 1 3 . 2 0 1 4

Città di Recanati | AMAT
con il contributo di
Regione Marche | Ministero per i Beni e le Attività Culturali-

PROGRAMMA

3 NOVEMBRE 2013
[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GREASE
di Jim Jacobs e Warren Casey
traduzione Michele Renzullo
adattamento e regia Saverio Marconi

20 NOVEMBRE 2013
Teatro Stabile dell’Umbria - Nuovo Teatro
LAURA MORANTE, GIGIO ALBERTI in
THE COUNTRY
di Martin Crimp
regia Roberto Andò

11 DICEMBRE 2013
Balletto di Roma
KLEDI KADIU in
CONTEMPORARY TANGO
coreografie Milena Zullo

21 FEBBRAIO 2014
Compagnia Lombardi - Tiezzi
SANDRO LOMBARDI, PIA LANCIOTTI
FRANCESCO COLELLA, ELENA GHIAUROV, MARCO BRINZI in
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi

16 MARZO 2014
Compagnia della Rancia
SAVERIO MARCONI, GIAMPAOLO VALENTINI in
VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Éric-Emmanuel Schmitt
regia Gabriela Eleonori

5 APRILE 2014
Parmaconcerti
AMANDA SANDRELLI in
OSCAR E LA DAMA IN ROSA
dal libro di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Lorenzo Gioielli


Si riapre il sipario del Teatro Persiani di Recanati su una nuova attesa stagione di teatro nata dalla rinnovata collaborazione tra il Comune di Recanati e l’AMAT.

L’apertura il 3 novembre – al termine di una residenza di riallestimento – è con Grease della Compagnia della Rancia, il musical dei record che continua a ottenere dal pubblico un consenso mai visto prima e torna a grande richiesta sui palcoscenici dei teatri italiani. Lo spettacolo, che nel 2012 ha festeggiato 15 anni dal debutto, si conferma un fenomeno senza precedenti con applauditissimi sold out nelle città italiane toccate dal tour. “Il segreto del successo e della longevità di Grease - afferma Saverio Marconi, regista dello spettacolo – sta nelle musiche trascinanti sempre alla moda, che piacciono ai giovani e ai meno giovani. Il musical incarna l’eterna adolescenza: è l’età d’oro del benessere, del boom americano e della spensieratezza”.
Laura Morante, raffinata ed apprezzata artista capace di affrontare con particolare sensibilità ruoli intensi vera e propria icona del nostro cinema, torna con The country al teatro dove aveva debuttato giovanissima, interpretando un’indimenticabile Ofelia nell’Amleto di Carmelo Bene. Il Teatro Persiani ospita il 20 novembre questa enigmatica e affascinante commedia di Martin Crimp, considerato uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei. La regia dello spettacolo – che offre una visione critica della società postmoderna geniale e convincente - è affidata a Roberto Andò, firma d’eccellenza del teatro e del cinema italiani, che sceglie come coprotagonista maschile un attore versatile ed elegante come Gigio Alberti.
Spazio alla danza l’11 dicembre con Contemporary tango, uno spettacolo ricco e coinvolgente del Balletto di Roma, compagnia leader nella danza italiana, con protagonista l’amatissimo Kledi Kadiu. L’opera – con le coreografie di Milena Zullo – esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto.
Sandro Lombardi e Federico Tiezzi tornano a incontrarsi e a lavorare insieme scegliendo Non si sa come di Luigi Pirandello in cartellone a Recanati il 21 febbraio. Se si eccettua I giganti della montagna, rimasto incompiuto, Non si sa come è l’ultimo lavoro teatrale di Pirandello, scritto nel 1934, lo stesso anno nel quale all’autore siciliano viene conferito il Premio Nobel per la Letteratura. L’allestimento curato dal regista Federico Tiezzi coinvolge lo spettatore in quella pseudo-seduta freudiana di gruppo organizzata dai personaggi in scena per individuare quei motivi che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo.
Saverio Marconi – regista di fama internazionale - torna in scena il 16 marzo come attore e sceglie Schmitt e le sue Variazioni enigmatiche. La piéce è stata uno straordinario successo di pubblico e di critica in Europa, in Francia con l’interpretazione di Alain Delon e in Inghilterra di Donald Sutherland. “Ho avuto la grande fortuna di collaborare con Schmitt per l’edizione francese del musical Nine che ho diretto alle Folies Bergère – dice Marconi – e con Gabriela Eleonori l’abbiamo incontrato anche qualche mese fa per confrontarci sulla regia dello spettacolo. Oggi che ho l’età giusta per affrontare questo personaggio, non ho avuto dubbi che fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico.”
La conclusione della stagione il 5 aprile è affidata ad Amanda Sandrelli che interpreta con grande passione Oscar e la dama in rosa di Eric-Emmanuel Schmitt, un piccolo capolavoro della letteratura, un monologo di parole e musica diretto da Lorenzo Gioielli. “Ci sono storie – scrive l’attrice – che vogliono essere raccontate, che ti scelgono, come i gatti scelgono il loro padrone, ti salgono in collo e non se ne vanno più. Oscar e la dama in rosa non è solo un bellissimo libro di Schmit, è una storia necessaria, di quelle che in alcuni momenti possono farti davvero bene. Per me e Lorenzo (Gioielli, il regista) è stato un viaggio, abbiamo riso e pianto chiusi in una stanzetta con la nostra Virginia ( Franchi, l'aiuto) per dieci giorni e alla fine nel meraviglioso teatro Ariosto a Reggio Emilia, l'abbiamo raccontato per la prima volta, e abbiamo capito che avevamo ragione, era necessario farlo.”

Completa il cartellone Xsianixnoi, che sarà presentato prossimamente, una serie di progetti di formazione dedicati alle diverse fasce di pubblico, volti ad arricchire l’esperienza del fatto teatrale attraverso laboratori, approfondimenti e incontri.

Nuovi abbonamenti in vendita dal 21 al 16 ottobre presso la biglietteria del Teatro Persiani tel. 071 7579445. Informazioni AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net.

3 NOVEMBRE 2013
[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]


Compagnia Della Rancia – Musical Italia

GREASE

di Jim Jacobs e Warren Casey
canzoni aggiunte B. Gibb, J. Farrar, L. St. Luis, S. Simon, S. Bradford, A. Lewis
traduzione Michele Renzullo
adattamento e regia Saverio Marconi
co – regia Marco Iacomelli
traduzioni delle canzoni Silvio Testi e Michele Renzullo
con Filippo Strocchi, Serena Carradori
con la partecipazione di Floriana Monici
e con Gianluca Sticotti
scene Gabriele Moreschi
coreografie FRANCO MISERIA
costumi Zaira De Vincentiis
vocal coach Lena Biolcati
produzione musicale Silvio Testi
disegno luci Valerio Tiberi
disegno fonico Emanuele Carlucci
produttore esecutivo Michele Renzullo
coreografie riprodotte da Chiara Vecchi
direttore di produzione Alessio Imberti


Grease, il musical dei record, che si è affermato come il primo long running show della storia dello spettacolo in Italia continua a ottenere dal pubblico un consenso mai visto prima e torna a grande richiesta sui palcoscenici dei teatri italiani anche nella stagione 2013/14. Lo spettacolo, che nel 2012 ha festeggiato 15 anni dal debutto, si conferma un fenomeno senza precedenti con applauditissimi sold out nelle città italiane toccate dal tour. “Il segreto del successo e della longevità di Grease - afferma Saverio Marconi, regista dello spettacolo – sta nelle musiche trascinanti sempre alla moda, che piacciono ai giovani e ai meno giovani. Il musical incarna l’eterna adolescenza: è l’età d’oro del benessere, del boom americano e della spensieratezza”. “Grease è la fresca energia dei teenager – continua Marco Iacomelli, co-regista - a stessa di ogni generazione, accompagnata da quel rock 'n' roll maledetto e selvaggio che si traduce in un caleidoscopio infinito di colori e ritmi serrati, che ancora oggi continua a travolgerci e a farci scatenare”. Lo spettacolo ha alternato sul palco, dal suo debutto a oggi, più di 120 artisti, rappresentando per molti di essi un trampolino di lancio. In questa edizione, i ruoli di Danny e Sandy sono affidati a Filippo Strocchi e Serena Carradori già protagonisti nell’edizione 2007/08, mentre i ruoli di Rizzo e Kenickie sono interpretati da Floriana Monici (già Rizzo dal 2003 al 2006), e Gianluca Sticotti. Grease è un’iconografia classica dell’America degli anni ’50, un collage di immagini colorate ed esplosive: il rock ‘n’ roll e le atmosfere da fast food, i pigiama party e i motori truccati delle vecchie auto, i giubbotti di pelle e le gonne a ruota, il ciuffo alla Elvis e la brillantina. Simboli intramontabili di una generazione che, portati in scena con ritmo e colore, hanno trasformato lo spettacolo in un fenomeno ineguagliabile. Lo spettacolo nasce nel 1971, quando Jim Jacobs e Warren Casey decidono di realizzare un musical composto solo per chitarra in un teatro sperimentale di Chicago; lo chiamano Grease per evocare i capelli imbrillantinati, hamburgers, patatine fritte e favolose automobili fuoriserie sporche e infangate: un successo diventato un “classico” in tutto il mondo, che ha visto anche la consacrazione teatrale di grandi attori come John Travolta (interprete di un ruolo minore, prima di indossare il giubbotto di Danny Zuko nel celebre film) e Richard Gere. La colonna sonora di Grease, rimasta per settimane al primo posto delle classifiche in molti paesi, gode di canzoni diventate dei classici da repertorio; in Gran Bretagna You're The One That I Want e Summer Nights sono arrivate entrambe in vetta alle classifiche e vi sono restate per anni e la canzone Hopelessly Devoted to You, cantata nella versione cinematografica da Olivia Newton-John, ha ricevuto anche una nomination al premio Oscar per la migliore canzone originale nel 1979. La storia d’amore tra Danny e Sandy, i sogni dei T-Birds e delle Pink Ladies e, soprattutto, tanto rock ’n’ roll fanno sì che Grease sia diventato sinonimo di energia pura e divertimento da non perdere.
“La versione nostrana di Grease vince alla grande […] ha saputo dare ritmo congeniale ai vari quadri, fornendoli di tempi, trovate, ironia teatrali, mediati da una compagnia il cui affiatamento è eccezionale.”
[“Corriere della Sera”]

“Con Grease made in Italy sembra di stare a Broadway […] diverte il pubblico in sala [...] applausi entusiasti.”
[“Il Messaggero”]

“Per Grease è sempre febbre [...] un vero boom [...]. Restano intense le canzoni liriche o eccitate dal rock,
ben tradotte in italiano e ben eseguite.” [“L’Unità”]

"Grease: è già febbre da musical [...] una macchina che funziona e trasmette grinta, energia con le sue vibrazioni, fondendo felicemente la cura nell'esecuzione musicale e canora con la vivacità scintillante delle coreografie.” [“Il Resto del Carlino”]

“Rock ’n’ roll, juke-box, drive-in: l’epoca è quella di James Dean […] ma la realizzazione è tutta italiana. Torna Grease, storia d’amore e brillantina.” [“La Repubblica”]

“Grease, travolti dalla brillantina. […] Torna il celebre musical della Compagnia della Rancia per far rivivere, direttamente dall’America, quei meravigliosi anni ’50” [“Il Giornale”]

“Primo long running show della storia dello spettacolo in Italia […] dallo storico debutto a oggi è stato rinnovato il cast, ma sono rimasti gli ingredienti che ne hanno decretato lo strepitoso successo.” [“La Stampa”]

20 NOVEMBRE 2013


Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Brunello Cucinelli
in collaborazione con Nuovo Teatro

THE COUNTRY

di Martin Crimp
traduzione Alessandra Serra
con Laura Morante, Gigio Alberti
Stefania Ugomari Di Blas
regia Roberto Andò
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Agata Cannizzaro


Martin Crimp è considerato uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei, con grande controllo e intelligenza teatrale offre una visione critica della società postmoderna geniale e convincente. Al debutto inglese questa enigmatica e affascinante commedia ha conquistato straordinari consensi di pubblico e critica. Nei panni della protagonista Laura Morante, raffinata e apprezzata artista capace di affrontare con particolare sensibilità ruoli intensi. L’attrice, dopo i recenti successi cinematografici, ottenuti nella doppia veste di regista e interprete, torna al teatro dove aveva debuttato giovanissima, interpretando un’indimenticabile Ofelia nell’Amleto di Carmelo Bene. Protagonista maschile Gigio Alberti, versatile ed elegante attore molto amato dal pubblico.

Leggendo The country, dapprima nella bella traduzione di Alessandra Serra, poi nell’originale inglese ho avuto la conferma di un autore di prima grandezza, col dono di una scrittura magistrale. Nella casa in campagna in cui ha convocato i tre personaggi della sua commedia, Corinne, Richard e Rebecca, Crimp muove il mistero a partire da un incidente che fa da antefatto all’azione. Richard ha trovato una giovane donna svenuta per strada e l’ha portata in casa, Corinne ha il dubbio che lui la conoscesse già e da qui, passo dopo passo, lo spettatore verrà informato che la coppia è da tempo ostaggio di un altro ospite inquietante. Una storia di menzogne, di persone legate da inesplicabili sottomissioni, da torbide attrazioni sbilanciate, una storia d’amore tra un uomo e una donna in attesa di redenzione. Roberto Andò

11 DICEMBRE 2013


Balletto di Roma
direzione artistica Walter Zappolini
Luciano Carratoni presenta

CONTEMPORARY TANGO

coreografia e regia Milena Zullo
musiche Francisco Canaro, Lucio Demare, Juan D’Arienzo
Carlos Gardel, Astor Piazzola, Osvaldo Pugliese, Anibal Troilo, Angel Villoldo
con Kledi Kadiu
maître de ballet e assistente alle coreografie Piero Rocchetti
scene e costumi Giuseppina Maurizi
light designer Emanuele De Maria


L'opera, attraverso l'uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare un ballo, il tango sociale, che sempre di più sembra diffondersi. Segnale ulteriore del fenomeno della globalizzazione che ancora una volta anche in questo ambito, come nel linguaggio della danza tutta, contamina, unisce, condivide. Il tango sociale vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma capace di divenire "racconto" di un modo di sentire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della terra. L’opera creata per il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l'abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Attraverso un rito che si consuma sempre uguale, in ogni dove, attraversando il tempo, la sala da ballo, propriamente detta Milonga, detta un codice di comportamento, attraverso il quale prende forma il ballo. L'uomo e la donna si ritrovano, come dentro una scatola nuova, superando ogni confine dentro quel mistico abbraccio, ritrovando in se stessi virilità e femminilità, che in questo ballo non hanno crisi di individualità. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà ulteriore protagonista.

BALLETTO DI ROMA
Nasce nel 1960 grazie al sodalizio artistico di due icone della danza italiana: Franca Bartolomei, prima ballerina e coreografa dei principali enti lirici italiani e di realtà straniere e l’etoile Walter Zappolini, dal 1973 al 1988 direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Nel corso dei suoi cinquant'anni di vita il Balletto di Roma ha visto il susseguirsi di prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, ma indubbiamente il suo profilo artistico attuale è il frutto dell'incontro con il prestigioso Balletto di Toscana e della sinergia dal 2001 al 2007 con Cristina Bozzolini. Nuove ed originali coreografie, firmate da artisti italiani già affermati nel panorama della danza contemporanea, segnano l'inizio di questo rinnovato percorso artistico a partire dalla stagione teatrale 2001/2002: in questi ultimi anni l'attività produttiva è cresciuta sia in termini di quantità e corposità delle opere allestite nel corso delle stagioni (Don Chisciotte di Milena Zullo, Cenerentola e Bolero. Serata d’Autore di Fabrizio Monteverde, ben due riallestimenti del celebre Giulietta e Romeo di Monteverde che fu creato per il Balletto di Toscana, Lo Schiaccianoci di Mario Piazza), sia per le prestigiose collaborazioni con artisti ospiti come Andre De La Roche, Raffaele Paganini, Monica Perego. Non ultimo in termini di importanza è da rilevare come nel corso delle stagioni l'intensa attività abbia poggiato su un crescente consenso di pubblico con oltre 500.000 presenze. È per la straordinarietà degli eventi nonché per la notevole richiesta che il Balletto di Roma presenta ogni anno tutto il suo repertorio, arricchito anche delle nuove produzioni a serata intera Otello (Fabrizio Monteverde), Contemporary Tango (Milena Zullo), The Arena Love e Ambiguity (Michele Pogliani), La morte e la fanciulla (Paolo Santilli) e per le annualità 2013 e 2014 The Quartet (Paolo Mangiola, Marco Schiavoni, Toni Candeloro, Milena Zullo) e Futura (Roberto Castello, regia Giampiero Solari). Nell’ottobre 2012 il Balletto di Roma ha inaugurato la sua nuova prestigiosa sede, dove confluiscono sia le esperienze lavorative dei giovani professionisti impiegati nelle numerose produzioni della compagnia, sia le attività formative all’interno della nuova Scuola del Balletto di Roma diretta da Paola Jorio che, dopo 18 anni trascorsi alla direzione della scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, oggi è chiamata a scoprire e formare i giovani talenti del XXI secolo. Festeggiando nel 2010 i suoi primi cinquant'anni di attività, esso muove ogni anno di più i passi verso un futuro fatto di tradizione e vocazione, storia ed espressione senza tempo, confermando la comprovata posizione leader nella danza italiana.

MILENA ZULLO
È interprete e coreografa tra le più apprezzate della danza contemporanea italiana. Tra i riconoscimenti, il 1° premio al concorso coreografico internazionale di Parigi Prix Volinine, con Capriccio su musiche di Paganini, e al Infiorata d'oro di Genzano, con Due sulle note di R. Strauss. Le sue creazioni sono nel repertorio delle più importanti compagnie italiane, quali Balletto di Toscana, Aterballetto e Balletto di Roma. Significativo anche il suo impegno didattico: oltre all’attività nel Centro di formazione danza classica e contemporanea, da lei diretto, ha collaborato ai corsi di selezione per l’ATER, docente presso i Corsi di Formazione per Coreografi è costante la sua collaborazione con la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Per il Balletto di Roma ha realizzato le coreografie dello spettacolo Don Chisciotte e per l’annualità 2010 quelle di Contemporary Tango.

KLEDIU KADIU
Nato a Tirana (Albania) nel 1974, entra giovanissimo all’Accademia Nazionale di Danza dove si diploma nel 1992 per entrare subito dopo nel corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Tirana dove, fin dall’inizio, ricopre ruoli solistici nei balletti di repertorio. Nel 1993 si trasferisce in Italia per lavorare prima a Mantova e successivamente a Rovereto. La prima esperienza televisiva arriva nel 1996 e dall’anno successivo è primo ballerino in programmi Mediaset noti al grande pubblico quali Buona Domenica, C’è posta per te e Amici, protagonista nel 2005 dei film autobiografico Passo a due e successivamente La cura del gorilla, nel 2006 è tra gli interpreti della fiction RAI Ma chi l’avrebbe mai detto (con Ornella Muti, Katia Ricciarelli); dal 2010 è uno dei volti di Rai5 con il programma Step – passi di danza e come inviato speciale al Teatro alla Scala di Milano per l’anteprima del balletto Raimonda. Intensa l’attività di collaborazione con l’UNICEF per il quale è testimonial del progretto PIGNOTTA e della campagna “IOcomeTU – Mai nemici per la pelle” (2009-2010) e osservatore in Bangladesh nel 2011. Nonostante la sua lunga permanenza in Italia è sempre molto stretto il legame con la sua terra d’origine: nel 2004 il Presidente della Repubblica d’Albania gli conferisce l’Alta Onorificenza Ambasciatore della Nazione e nel 2012 il grande titolo artistico Grande Maestro al ballerino albanese Kledi Kadiu “per la sua attività artistica e per aver contribuito alla divulgazione della danza a livello internazionale”; nel 2010 è Testimonial Ufficiale degli eventi Albania-Italia “Due popoli, un mare, un’amicizia”. Nel 2007 inizia la sua collaborazione con il Balletto di Roma: dal 2007 al 2009 è protagonista della fortunata produzione Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde e per la stagione 2013 sarà interprete del rinnovato Contemporary Tango di Milena Zullo. Numerosi i riconoscimenti ottenuti: Premio Gino Tani (2004), La Ginestra d’Oro (2006), Premio Ariston Proballet e Premio Acqui Danza (2010), Premio Elsa Morante sezione ragazzi per la sua autobiografia Meglio di una favola (2009).


21 FEBBRAIO 2014


Compagnia Lombardi - Tiezzi

NON SI SA COME

di Luigi Pirandello
drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti
Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Marco Brinzi
regia Federico Tiezzi
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
preparazione vocale Francesca Della Monica
assistente alla regia Giovanni Scandella


Scritto a Castiglioncello nell'estate del 1934, durante una villeggiatura, e andato in scena il 13 dicembre del 1935 a Roma (dopo un debutto a Praga in traduzione ceca cui Pirandello non presenziò) in piena dittatura fascista, e in un periodo di aspri conflitti col regime a causa delle difficoltà incontrate dal suo progetto di un Teatro di Stato, Non si sa come si apre su un quadretto di genere idillico, quasi stucchevole: una mattina sul finire di settembre, sull'incantevole terrazzo della casa di Giorgio Vanzi: una dimora che Respi definisce «un paradiso» e dove i protagonisti, che appartengono evidentemente a una borghesia agiata, conducono una vita disinvolta tra tavolini-bar e mobili da giardino: del solo Giorgio Vanzi sappiamo che è un militare di Marina, si presume ufficiale. E di Nicola Respi si apprende che frequenta il Circolo della Racchetta, luogo che indulge al pettegolezzo, dato che là l'uomo viene a sapere dei sospetti gelosi di Romeo Daddi e del suo improvviso impazzimento. Tutti giovani, tutti si direbbe di bell'aspetto, reciprocamente innamorati l'uno dell'altra le due coppie di coniugi, mentre Respi fa una corte molto da salotto a Bice, l'onestissima, rispettabilissima, fedelissima moglie di Romeo. Un idillio che nasconde tuttavia un altro spazio, meno evidente e tuttavia molto più reale di quello sociale: una macelleria della psiche, un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto della più violenta vivisezione che la drammaturgia italiana del secolo scorso conosca.
Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell'amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. Preso dall'irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti, immergendosi, come armato di un bisturi dell'animo, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell'ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo» (Giovanni Macchia).
Tornando a Pirandello dopo aver messo in scena nel 2007 I giganti della montagna, Federico Tiezzi conferma il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano: Non si sa come, che è del 1934, contende ai Giganti il titolo di ultimo dramma composto dallo scrittore. Lo spettacolo succede all’allestimento di Un amore di Swann, dal romanzo di Marcel Proust, e costituisce un ideale “secondo tempo” di una riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della “tenuta” della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa tensione storica ed esistenziale.

16 MARZO 2014


Compagnia della Rancia

VARIAZIONI ENIGMATICHE

di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione Saverio Marconi e Gabriela Eleonori
con Saverio Marconi, Gian Paolo Valentini
regia Gabriela Eleonori
scene e costumi Carla Accoramboni
disegno luci Valerio Tiberi
produttore esecutivo Michele Renzullo


Saverio Marconi torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue Variazioni enigmatiche, già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland).
“Ho avuto la grande fortuna di collaborare con Schmitt per l’edizione francese del musical Nine che ho diretto alle Folies Bergère – dice Marconi – e con Gabriela Eleonori l’abbiamo incontrato anche qualche mese fa per confrontarci sulla regia dello spettacolo. Siamo stati onorati della presenza di Schmitt a Roma, dove ha assistito allo spettacolo con grande emozione e si è congratulato con noi: il nostro piacere deriva dal fatto di non aver tradito il suo lavoro: Oggi che ho l’età giusta per affrontare un personaggio come Abel Znorko, non ho avuto dubbi che “Variazioni Enigmatiche” fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico come interprete.”
Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. “Unire prosa e musica – prosegue Marconi – permette di aggiungere al significato delle parole un messaggio ancora più ampio e universale.”
Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà.
È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell'illusione in cui i due si sono calati.
La scenografia, curata da Carla Accoramboni, segue l’idea di una scena sospesa, una casa che ha pareti ma non ne ha, come l’isola dove si svolge la storia, il cui disvelamento graduale è un capolavoro di letteratura teatrale. Anche il disegno luci, firmato da Valerio Tiberi, giocherà un ruolo fondamentale, ricreando all’interno un ambiente intimo e caldo ed evocando invece il gelido crepuscolo artico che filtra dall’esterno. La scelta di affidare a Gabriela Eleonori la regia nasce dalla volontà di una prospettiva femminile nella lettura di una storia in cui una donna, con la sua assenza, è comunque protagonista.
“È un testo che ti sorprende immediatamente, alla prima lettura. – dice la regista Gabriela Eleonori - La necessità e l’urgenza della sua rappresentazione si trasformano, quindi, nella percezione di poter far ritrovare al “teatro” puro la sua funzione principale: la narrazione di miti per la catarsi collettiva.”

Dopo anni, ho ricevuto centinaia di lettere che ponevano tutte la stessa domanda: cosa succede dopo l'ultima battuta?
1) non lo so altrimenti avrei continuato la storia.
2) ho scritto questa storia affinché mi venga posta questa precisa domanda ed io possa non rispondere.
Credo che un testo non si limiti al piacere e al momento della rappresentazione. Deve disturbare, sollecitare lo spettatore di questioni e di domande sulla rappresentazione e sul testo. Spesso gli spettatori mi hanno raccontato il seguito di Variazioni Enigmatiche: in realtà non raccontavano una storia, ma se stessi. Mi trasmettevano le loro umane sensazioni su questa strana storia d'amore. E solo questo era il mio fine.
Éric-Emmanuel Schmitt

5 APRILE 2014


Parmaconcerti

OSCAR E LA DAMA IN ROSA

dal libro di Éric-Emmanuel Schmitt
con Amanda Sandrelli
regia Lorenzo Gioielli
assistente alla regia Virginia Franchi
musica Giacomo Scaramuzza [con un valzer di P. I. Tchaikovsky]


Nessuno ha smesso di applaudire, ininterrottamente, per una decina di minuti. Nessuno avrebbe voluto uscire da quella sorta di ''microcosmo' creato da Amanda Sandrelli, interprete sensibile e delicata di Oscar e la Dama in rosa. [Solomeo, 27 ottobre 2011]

“Ci sono storie che vogliono essere raccontate, che ti scelgono, come i gatti scelgono il loro padrone, ti salgono in collo e non se ne vanno più. Oscar e la dama in rosa non è solo un bellissimo libro di Schmit, è una storia necessaria, di quelle che in alcuni momenti possono farti davvero bene. Per me e Lorenzo (Gioielli, il regista) è stato un viaggio, abbiamo riso e pianto chiusi in una stanzetta con la nostra Virginia (Franchi, l'aiuto) per dieci giorni e alla fine nel meraviglioso teatro Ariosto a Reggio Emilia, l'abbiamo raccontato per la prima volta, e abbiamo capito che avevamo ragione, era necessario farlo.
Credo proprio che nessuno si scorderà di Oscar , il bambino irriducibile, e dei suoi 120 anni di vita concentrati in 12 giorni, del suo rapporto con nonna Rosa e con Dio. Oltre alla musica scritta da Giacomo Scaramuzza ci sono io, un pigiama e una sedia. Perché questa storia non ha bisogno di altro.” Amanda Sandrelli

Se dici “morire” in un ospedale, nessuno sente. Puoi star sicuro che ci sarà un vuoto d’aria e che si parlerà d’altro. Oscar

Dimentichiamo che la vita è fragile, friabile, effimera. Facciamo tutti finta di essere immortali. La dama in rosa

Da un piccolo capolavoro della letteratura un monologo di parole e musica. Amanda Sandrelli interpreta Oscar, il bambino malato di leucemia che, grazie all'amicizia con Nonna Rosa, una volontaria dell'ospedale in cui è ricoverato, vive in dodici giorni dodici anni della sua vita. Una favola. Più malinconica che triste. E delicata. E lucida. Come solo i bambini sanno essere: delicati e lucidi. Oscar è consapevole che la sua è una vita ' a termine': gli adulti spesso non se ne rendono conto. Oscar sa che tutti gli mentono: ma li perdona, alla fine perdona anche i suoi stessi genitori. Oscar però vive ogni attimo della sua vita come fosse l'ultimo, come forse tutti dovremmo fare, con intensità, attenzione, amore, persino felicità. Un affresco popolato da tanti personaggi questo monologo a più voci. Amanda Sandrelli , con la sua voce e un pigiama, parla con Dio attraverso Oscar, e racconta uno spaccato che appartiene a tutti: il confronto con la caducità dell'esistenza, con la malattia e con la morte. E lo fa, come Oscar, con partecipazione e distacco , trasportando il pubblico da momenti di riso ad altri di commozione. E così, anche la musica di Giacomo Scaramuzza partecipa alla vicenda di Oscar, piccolo uomo di grande dignità, con infinito rispetto.

L’autore Eric-Emmanuel Schmitt è il romanziere e drammaturgo francese di maggior successo al mondo, il fortunato autore del successo Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano. Il romanzo, Oscar e la dama in rosa, dopo aver “sbancato” in Francia e in Germania è uscito anche in Italia con lo stesso successo (Edizioni Rizzoli).
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BIGLIETTERIA

Teatro Persiani
T 071 7579445


ABBONAMENTI [6 spettacoli]

7 - 17 ottobre rinnovi prelazione riservata ai vecchi abbonati ma senza riconferma del turno e del posto
[tutti gli spettacoli in abbonamento sono in data unica
pertanto non è possibile garantire lo stesso posto dell'anno precedente]

21 - 26 ottobre nuovi
Biglietteria del Teatro Persiani
dal lunedì al sabato dalle ore 17 alle ore 20

settore a euro 140 ridotto* euro 110
settore b euro 110 ridotto* euro 80
settore c euro 80 ridotto* euro 55


BIGLIETTI

dal 29 ottobre vendita biglietti per tutti gli spettacoli
la biglietteria del Teatro Persiani rimarrà aperta dal martedì al sabato dalle ore 17 alle ore 19.30
nei giorni di spettacolo feriali la biglietteria sarà aperta dalle ore 17
nei giorni di spettacolo festivi sarà aperta dalle ore 15

settore a euro 25 ridotto* euro 20
settore b euro 20 ridotto* euro 15
settore c euro 15 ridotto* euro 10
loggione euro 10

*La riduzione è valida per i giovani fino a 25 anni e gli adulti oltre i 65 anni e convenzionati vari

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INFORMAZIONI

Amat
T 071 2075880
www.amatmarche.net
[email protected]
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INIZIO SPETTACOLI

feriali ore 21 – festivi ore 17
Grease doppia rappresentazione
ore 17 (in abbonamento) e ore 21 (fuori abbonamento)
Ufficio Stampa
Allegati
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