Monica Negosanti, la dietista del Maria Cecilia Hospital

Da cinque anni cura i menù dei pazienti nella struttura di Cotignola. «Il mio compito è quello di trovare una mediazione fra la ristorazione collettiva e la nutrizione clinica».
Cotignola (Ravenna), (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Di norma negli ospedali sono le caposala o le infermiere, a predisporre i pasti per i pazienti. Il Maria Cecilia Hospital di Cotignola ha cercato di essere innovativo anche in questa direzione e, da cinque anni, ha affidato l’incarico ad una dietista professionista. Lei si chiama Monica Negosanti, è una ventinovenne di Cervia che, dopo aver conseguito una laurea in Dietistica con 110 e lode, ha iniziato ad operare nella struttura appartenente al Gruppo Villa Maria - Gvm Care & Research. Il suo compito è quello di qualificare un elemento non secondario in sanità, come l’alimentazione, cercando nel limite del possibile di renderlo piacevole.
Monica, lei si disimpegna dai malinconici “menù tipo” ospedalieri, fatti di pasta in bianco, verdure bollite e mele cotte?
«Diciamo che il mio compito è quello di trovare una mediazione fra la ristorazione collettiva e la nutrizione clinica. Nel rispetto di certe regole, cerco di variare le pietanze il più possibile e di rendere i pasti gradevoli, anche perché l’aspetto psicologico del paziente in questo senso non va mai sottovalutato».
Come si svolge una sua giornata tipo?
«Quotidianamente al mattino, in collaborazione con le caposale, in seguito ad indicazioni medico-cliniche stilo tutte le diete per ogni reparto, diversificate in base alla partologia del paziente, al tipo di intervento o semplicemente alle condizioni cliniche del paziente. Dopo aver stampato tutte le diete e quindi aver inviato il numero dei pasti alla cucina, comincio a fare il giro visita dei pazienti, sia quelli che hanno dieta libera, dove spesso mi soffermo a dare indicazioni anche sulle abitudini alimentari che dovranno seguire a casa, sia quelli che hanno uno schema calorico impostato, come il piede diabetico».
Il suo lavoro è fatto anche di aspetti di ricerca scientifica. Sappiamo infatti che lei partecipa al progetto “Opera” del Mario Negri Institute, per valutare la correlazione tra l’assunzione di Omega-3 e l’incidenza di fibrillazione atriale.
«Sì, sono responsabile del sottostudio alimentare. Il Maria Cecilia Hospital è una delle tante strutture nel mondo che sta portando avanti questa importante sperimentazione. Sottoponiamo ai nostri pazienti dei questionari per capire la quantità di Omega-3 (presente soprattutto nel pesce, ndr.) che introducono, cercando di trovare i collegamenti fra questi acidi grassi essenziali e la fibrillazione atriale. Per ora siamo ancora nella fase iniziale della sperimentazione: credo che i primi risultati verranno divulgati nel 2012».
LA CARTA D’IDENTITA’
Monica Negosanti è nata a Cervia nel 1982; attualmente vive a Lugo. Si è diplomata al Liceo scientifico Augusto Righi di Cesena e laureata in Dietistica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna. Titolo della tesi: “Lo stile di vita nella prevenzione del cancro del colon-retto”. Ha svolto attività di tirocinio presso il policlinico Sant’Orsola di Bologna nei reparti di neuropsichiatria infantile, medicina interna, pediatria, cardiologia, nefrologia, gastroenterologia, malattie del metabolismo. Dal maggio 2006 lavora al Maria Cecilia Hospital di Cotignola attraverso la cooperativa di ristorazione collettiva Gemos di Faenza. E’ socia di SiO (Società Italiana dell'Obesità), ANDID (Associazione Nazionale Dietisti), ADI (Associazione di Dietetica e nutrizione clinica Italiana) e AIC (Associazione Italiana Celiachia).
Ufficio Stampa
Tiziano Zaccaria
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