Milano di Rudy Falomi

Rudy Falomi, artista emergente della Galleria Fabbrica Eos, inaugura la sua prima mostra fotografica Giovedì 26 Ottobre al bar Jamaica di Milano. L'artista, guardando Milano dallo specchietto retrovisore dell'auto, riesce a dimenticare la frenesia del traffico cittadino vedendo la città in modo diverso e inaspettato come se fosse al rallenty.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) La galleria Fabbrica Eos presenta nel prestigioso Bar Jamaica, caffè degli artisti, nel cuore di Brera la mostra di Rudy Falomi.

Rudy Falomi nato a Milano nel 1964, si è diplomato in Comunicazioni Visive - Cinema, Televisione, Grafica e Fotografia - presso l’ITSOS di Via Pace a Milano.

In trentacinque anni vissuti nel campo della stampa dove si è occupato principalmente di lavori nell’ambito dell’arte, del Teatro e della musica dal vivo, la passione per la fotografia non lo ha mai abbandonato, riemergendo sempre più e imponendosi fortemente in questo particolare momento epocale in cui viviamo una realtà aumentata, dove tutto non è scandito dal tempo, ma dalla velocità che applichiamo in esso: un minuto è sempre un minuto ed un’ora è sempre un’ora, ma noi rispetto “a sempre” quante cose facciamo in più?

Un chiaro esempio di questo sono la rete e i social, che divorano ogni cosa, vita, notizie e immagini…. E così, molto spesso, quello che facciamo nelle nostre giornate si perde nella memoria breve.
Alla luce di queste riflessioni nasce il progetto che vede Milano da un punto di vista particolare, riflessa nello specchietto retrovisore dell’auto: “un giorno, guidando, mi accorgo che l’Arco della Pace visto dallo specchietto retrovisore è più suggestivo, è come se fosse diventato più mio; 40 secondi prima gli ero passato affianco e non l’avevo visto così bello” racconta Falomi “lui era lì, il presente ormai passato da 40 secondi e davanti a me, dietro il parabrezza, avevo il futuro Presente che quaranta secondi dopo sarebbe diventato Passato”

Ecco che scatta il pensiero del Passato Presente e lo specchietto, come per magia, diventa il “rallenty”, la pausa nel traffico frenetico che viviamo nel quotidiano; è come se fosse l’intervallo, l’immagine ferma della RAI con la foto del Gregge e sotto la didascalia “gregge”.
Lo specchietto è come se fosse uno schermo, lo specchietto è il contenitore della memoria breve, quella che la frenesia ci fa perdere.

Il Jamaica, nato come fiaschetteria nel 1911, divenuto poi con “mamma Lina” e suo figlio Elio, il bar ritrovo preferito di giornalisti, poeti ed artisti e il fulcro della vita artistica e intellettuale milanese, rappresenta quindi un passaggio obbligato per questo foto “rallenty” di Rudy Falomi.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
ROBERTA VILLARI
 free lance (Leggi tutti i comunicati)
CORSO SEMPIONE 1
20145 MILANO Italia
[email protected]
338 9869624