In scena mercoledì 27 Luglio la prima replica di Rigoletto di Verdi allo Sferisterio di Macerata

Nuova produzione dello Sferisterio Opera Festival con la direzione di Andrea Battistoni e la regia, le scene ed i costumi di Massimo Gasparon
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Sesto giorno di Festival. In scena mercoledì 27 luglio alle ore 21 (repliche 30 luglio, 4-6 agosto), allo Sferisterio di Macerata, RIGOLETTO di Giuseppe Verdi, in una nuova produzione dello Sferisterio Opera Festival con la direzione del giovane e acclamatissimo Andrea Battistoni, la regia, le scene ed i costumi di Massimo Gasparon, disegno luci di Sergio Rossi.
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Con:
Ismael Jordi (Duca di Mantova), Giovanni Meoni (Rigoletto), Desirée Rancatore (Gilda), Alberto Rota (Sparafucile), Tiziana Carraro (Maddalena), Annunziata Vestri (Giovanna), Lucio Mauti (Marullo), Enrico Cossuta (Matteo Borsa), William Corró (Il Conte di Ceprano), Antonio Barbagallo (un usciere di corte), Silvia Giannetti (un paggio della Duchessa).

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Anche per Rigoletto il 27 luglio come già per la replica del 26 luglio di Un ballo in maschera saranno raccontati con i mezzi dell’audio-descrizione per permettere al pubblico non vedente di seguire l’opera, un progetto voluto fortemente da Associazione Sferisterio, Università di Macerata, Unione ciechi e ipovedenti.

Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma di Victor Hugo Le Roi s’ amuse, è la seconda opera lirica del cartellone dello Sferisterio Opera Festival, firmata da Verdi e prosegue l’omaggio che lo Sferisterio dedica al compositore in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il capolavoro di Verdi è proposto in un nuovo allestimento, in coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini e il Circuito Lirico Lombardo, con la direzione di Andrea Battistoni, uno dei giovani direttori emergenti nel panorama musicale internazionale e Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma, regia, scene e costumi di Massimo Gasparon, disegno luci di Sergio Rossi. Il cast è formato da grandi interpreti tra cui Ismael Jordi, nel ruolo del Duca di Mantova, è un tenore andaluso con una carriera in ascesa e interessante nel panorama lirico; sta infatti realizzando in poco tempo un importante successo internazionale che lo ha portato ad esibirsi nei maggiori teatri europei ed internazionali.

Ad interpretare Rigoletto Giovanni Meoni, baritono che nel corso della sua carriera ha avuto modo di partecipare ad importanti produzioni in alcuni fra i più importanti teatri internazionali. Interprete importante della tradizione operistica italiana si distingue, nei primi anni della sua carriera, nell’esecuzione del repertorio belcantistico belliniano e donizettiano, per arrivare, successivamente, al repertorio verdiano nel quale trova la sua naturale collocazione e dove raggiunge la massima espressione, eccellendo in particolar modo nei grandi ruoli di baritono nobile, con un fraseggio raffinato ed una rilevante presenza scenica.

La storia è imperniata sul conflitto emotivo tra la posizione pubblica di Rigoletto come buffone ufficiale di corte e la sua vita privata di padre attento e dedito ma clandestino. La dicotomia interiore del personaggio del titolo è resa sia musicalmente che nella caratterizzazione psicologica in tutto lo spessore tragico della sua condizione umana: buffone ma triste, rancoroso e provocatore ma dolorosamente afflitto, una personalità contrastata e proprio per questo così umana. Gli altri personaggi dall’approssimata caratterizzazione psicologica, quasi convenzionali prendono corpo e spessore e credibilità se rapportatati a una più ampia geografia del sentimento e della condizione umana.

In Rigoletto risalta la grande maestria di Verdi nel combinare musica e trama: l’inimitabile concisione della prima scena e la musicalità dell’intera partitura rendono l’intreccio e l’intera gamma delle emozioni dei personaggi passando dall’euforia alla disperazione.
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Giancarlo Garoia
RETERICERCA
Forlì Italia
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