Le proposte del PD sull'occupazione femminile

Parte in Toscana la mobilitazione per la raccolta di firme al Disegno di legge d'iniziativa popolare "Misure per favorire l'occupazione femminile e la condivisione e conciliazione fra cura e lavoro", promossa dal Partito Democratico.
, (informazione.it - comunicati stampa - economia) - Parte in Toscana la mobilitazione per la raccolta di firme al Disegno di legge d'iniziativa popolare "Misure per favorire l'occupazione femminile e la condivisione e conciliazione fra cura e lavoro", promossa dal Partito Democratico, che ha come obiettivi di fondo dell'iniziativa salvaguardare e far crescere il lavoro femminile ricorrendo soprattutto al meccanismo degli incentivi. A presentare la proposte del PD e al contempo le politiche di genere attuate in Toscana dalla Regione, sono stati oggi a Firenze la responsabile nazionale Pari Opportunità del PD Vittoria Franco, Brenda Barnini dell'esecutivo del PD della Toscana, il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli; Chiara Grassi, presidente commissione pari opportunità Regione Toscana e Lucia Franchini, consigliere regionale, presidenza Gruppo PD.

Per il Partito Democratico le donne sono una risorsa su cui investire per far crescere l'Italia ed uscire dalla crisi. Le donne oggi sono più istruite e si laureano di più degli uomini. Per ogni 100 donne che entrano nel mondo del lavoro, si creano 15 nuovi posti nel settore dei servizi e dell'assistenza alle persone. Le imprese guidate da donne aumentano i profitti anche in periodo di crisi. "Le proposte del PD contenute nella proposta di disegno di legge per salvaguardare e far crescere il lavoro femminile ha detto la responsabile Pari Opportunità del PD Vittoria Franco - sono la tutela del posto di lavoro delle precarie della Pubblica Amministrazione; la riduzione del costo del lavoro delle donne come incentivo all'occupazione; un credito d'imposta per le aziende che assumano donne a partire dal Sud; il sostegno all'imprenditoria femminile; il superamento delle discriminazioni salariali. Per promuovere la 'conciliazione e la condivisione', quali termini riferiti principalmente al tempo e alla maternità, temi sui quali la Regione Toscana è sicuramente all'avanguardia, il PD - ha continuato Vittoria Franco - propone credito d'imposta anche per le lavoratrici madri come riconoscimento del lavoro di cura; piano per asili nido e servizi all'infanzia e ai non autosufficienti e ripristino delle risorse investite dal Governo Prodi; incentivi per favorire la flessibilità degli orari; congedo paterno obbligatorio per le lavoratrici madri; la possibilità del part-time con un periodo di contributi figurativi a carico dello Stato". L'Italia ha la maglia nera in Europa per l'occupazione femminile. Solo il 46% delle donne riesce ad avere un impiego, nel continente sono il 57% e dovrebbero essere il 60% entro il 2010. Al Sud Italia le donne occupate sono soltanto il 31%. A parità di mansioni, una donna può arrivare a percepire un compenso anche del 28% inferiore a quello dell'uomo. Una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio per carenza di servizi all'infanzia. In Italia gli asili nido possono accogliere appena il 10% dei bambini, con uno scarto enorme fra l'1,5% del Sud e il centro nord, dove spesso è stato superato di gran lunga l'obiettivo europeo del 33%, come in Toscana. A fronte di questi dati il Governo Berlusconi riduce le risorse ai comuni, fa diminuire i servizi e aumentare il lavoro di cura delle donne; riduce il tempo pieno a scuola, fa crescere la disparità salariale con la detassazione degli straordinari e cancella la legge sulle dimissioni in bianco.

"In Toscana la Giunta regionale - ha detto il Vicepresidente Federico Gelli -, a fronte del mancato rifinanziamento da parte dello Stato degli incentivi per l'imprenditoria femminile, con la sua legge sulla cittadinanza di genere interviene in modo importante e i suoi contenuti spiccano ancor di più nel momento della crisi economica in atto, e con 3 milioni e mezzo da qui al 2010 e progetti finalizzati, continuerà a dare sostegno a questo settore".

I dati sull'imprenditoria femminile in Toscana, illustrati da Gelli, dimostrano una crescente presenza a cui non corrisponde un adeguato riconoscimento. Il bilancio dell'Osservatorio dell'imprenditoria femminile, l'indagine semestrale realizzata da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, si conferma anche nel 2008 positivo: +0,2% il tasso di crescita dell'universo delle imprese guidate da donne. Ciò che stupisce forse di più è la crescita significativa di iniziative femminili nei comparti ad appannaggio quasi esclusivo della componente maschile: +8,5% quello delle Costruzioni, +6,8% le Attività immobiliari, che comprende anche il noleggio, l'informatica e la ricerca. In Toscana sono 97.110 le donne imprenditrici , +0,26% rispetto al 2007, pari al 23,4% del totale delle imprese (415.248), leggermente superiore anche al dato medio italiano (+0,2%).

"Sono convinto - ha detto Federico Gelli - che la crescente presenza femminile all'interno del tessuto imprenditoriale non risponde solo a obiettivi legati a principi di pari opportunità, ma esprime anche finalità di maggiore competitività del nostro sistema economico. E' una realtà che vorremmo fosse più riconosciuta e valorizzata. Anche per questo stiamo lavorando per realizzare, primi in Italia, una Banca dati dei saperi delle donne toscane. Per valorizzare le capacità delle donne e le competenze sarà organizzato un archivio dei saperi presso la Commissione regionale per le pari opportunità nel quale sono inseriti i curricula delle donne con comprovate esperienze di carattere scientifico, culturale, artistico, professionale, economico, politico, che lavorano o risiedono in Toscana. Da questa raccolta ci si aspetta un contributo a bilanciare lo squilibrio che il genere femminile accusa nel ricoprire cariche e ruoli di rilievo nei diversi campi dell'attività regionale. Ed è per questo motivo - ha concluso - che si darà un'ampia diffusione della banca dei saperi e sarà collegata alla legge sulle nomine".

"In un momento di campagna elettorale già così critica - ha detto Brenda Barnini dell'esecutivo regionale del PD della Toscana - credo che il modo migliore per incontrare gli elettori è quello di parlare di contenuti, delle questioni vere che stanno sulla pelle dei cittadini. Il Partito Democratico della Toscana crede molto in questa campagna per la presentazione di questo disegno di legge di iniziativa popolare e sta allestendo un comitato promotore regionale e a ricaduta su tutti i territori per la raccolta delle firme. Ci impegneremo già in questo mese di campagna elettorale ma anche nel periodo estivo con le tante occasioni date dalle nostre feste di partito che sono luogo di ritrovo di tante famiglie, madri e giovani donne."
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