Guerrino Maestri "NCS LATINA" interviene sulla lettera aperta del Sindaco Coletta. Latina, un degrado inarrestabile (Quousque tandem abutere patientia nostra)

Ad un anno dall'insediamento dell'amministrazione Coletta e di “Latina Bene Comune”, preso atto del resoconto (fallimentare!) sul primo anno di amministrazione del Sindaco Coletta, manifestato con la sua lettera aperta inviata alla stampa, il nostro movimento politico vuole rammentare al Primo Cittadino i nobili intendimenti e linee programmatiche da Lui pronunciati con enfasi durante la campagna elettorale per assicurarsi, con Latina Bene Comune, la guida della città:
latina, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) …. “Il nostro programma? Non serve prospettare beauty farm ed atmosfere da soap opera. Non serve scrivere un libro dei sogni. I problemi sono sotto gli occhi di tutti. Servono innanzitutto concretezza, fattibilità e sostenibilità, anche economica. E servono la partecipazione e la condivisione dei cittadini, che devono tornare a sentirsi parte di una comunità e a lavorare insieme per il suo rilancio...... Mi riferisco al senso civico, all’ambiente, alla mobilità sostenibile, all’arredo urbano, ai servizi sociali, agli asili nido, all’assistenza agli anziani perché è dalla qualità della vita di tutti i giorni che bisogna ripartire. In poche parole parliamo di BENE COMUNE...”..
Orbene, essendo ormai conclamato l’assoluto immobilismo dell’amministrazione, incapace di fornire soluzioni anche alle problematiche più semplici e di carattere ordinario e risuonando ormai come un “mantra” la scusante di vecchio conio politico “è tutta colpa delle precedenti amministrazioni”, è giunto il momento che il Sindaco Coletta chiarisca con il senso di responsabilità, che il suo ruolo richiede, se le sue belle parole erano soltanto promesse elettorali e/o da marinaio e se la sua amministrazione è in grado di garantire quel minimo di attività per restituire alla città il rispetto e la dignità che merita e consegnare ai suoi cittadini una città vivibile. Ciò lo deve ai suoi elettori e ai cittadini che governa.
E’ palese che la città è abbandonata a un degrado oramai inarrestabile. Il dissesto delle strade, l'incuria e lo stato di abbandono dei parchi e delle aree verdi soprattutto nelle zone della Q4 e Q5 dove l’erba incolta raggiunge i due metri di altezza, con sterpaglie e canne che invadono i marciapiedi impedendo addirittura il normale passaggio pedonale e con pericoli di incendio, peraltro già verificatisi nell'ultimo mese, impongono al Sindaco di fornire risposte concrete e urgenti per il benessere della città e che non si limitino alle discutibili iniziative di toponomastica intraprese volte a cambiare i nomi e/o l’intitolazione di parchi e strade, scelte queste che non migliorano certo le condizioni della città e, meno che mai, lo sviluppo socio economico della comunità, essendo piuttosto foriere di divisioni ideologiche.
Lungi da noi prendere le difese sull’operato delle precedenti amministrazioni, di cui non abbiamo fatto parte, non possiamo che stigmatizzare il passaggio contenuto nella lettera di rendicontazione, laddove il Sindaco si arroga il diritto di stabilire chi può criticare e chi deve tacere, concetti questi all’evidenza anti democratici: in democrazia tutti hanno il diritto di critica così come ad ogni elettore spetta il diritto di conoscere e giudicare le scelte e l’operato dei loro amministratori.
In definitiva, essendo evidente che in questo primo anno di amministrazione Coletta il “bene comune della città di Latina” si è trasformato solo in inerzia e incuria con evidenti ricadute negative sulla comunità, e rammentando il dictum di ciceroniana memoria “Quousque tandem abutere patientia nostra?” (“fino a quando abuserai della nostra pazienza?”), intendiamo chiedere seriamente al Primo Cittadino se non è il caso di prendere atto dell'incapacità della sua amministrazione, e adottare le conseguenti decisioni per il superiore interesse e bene comune della città e dei suoi cittadini.
Ufficio Stampa