FEDERICO BUFFA in "A night in Kinshasa" al Teatro Masini di Faenza

Venerdì 19 ottobre 2018 ore 21
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Mi.B.A.C. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Regione Emilia-Romagna.
Comune di Faenza/Assessorato alla Cultura, Università, Ceramica e Turismo Unione della Romagna Faentina .

Accademia Perduta/Romagna Teatri – Centro di Produzione Teatrale
TEATRO MASINI
FAENZA

CONTEMPORANEO (Protagonisti).

Venerdì 19 ottobre 2018 ore 21

Mismaonda
FEDERICO BUFFA
"A night in Kinshasa"
di FEDERICO BUFFA e MARIA ELISABETTA MARELLI
e con Alessandro Nidi (pianoforte) e Sebastiano Nidi (percussioni).

Regia di MARIA ELISABETTA MARELLI.

Muhammad Ali vs George Foreman. Molto più di un incontro di boxe: un episodio di riscatto sociale che cambia la storia. Un episodio che Federico Buffa ha scelto di raccontare con lo spettacolo A night in Kinshasa, in scena al Teatro Masini di Faenza venerdì 19 ottobre alle ore 21.
Scritto dallo stesso Buffa insieme alla regista Maria Elisabetta Marelli, lo spettacolo si avvale delle musiche eseguite dal vivo da Alessandro Nidi (pianoforte) e Sebastiano Nidi (percussioni).

Autunno del 1974, Kinshasa, Zaire.
Il dittatore Mobutu regala ai suoi sudditi il match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi, tra lo sfidante Muhammad Ali (Cassius Clay, prima della conversione all’Islam) e il detentore George Foreman. Ali ha 32 anni, l’altro 25. Sono entrambi neri afroamericani, ma per la gente di Mobutu, Ali è il nero d’Africa che torna dai suoi fratelli, George è un nero non ostile, complice dei bianchi. Tanta gente assedia lo stadio dove ci sarà il match e grida “Alì boma yé”, Alì uccidilo. È un incontro epocale che va al di là della boxe, un incontro che parla di riscatto sociale, di pace, di diritti civili. E nella consueta sinfonia di contraddizioni che è la storia di Muhammad Ali, il paradosso è che l’incontro simbolo della libertà, ha luogo in un paese oltraggiato prima dal colonialismo, poi da una dittatura che sarebbe durata trent’anni e poi ancora dalla guerra.
Ali torna nella terra dei suoi avi, a riscoprire le sue origini.
Sta nelle strade, va negli ospedali, incontra i bambini. Decide di poter trasmettere quello che ha visto ai neri d’America, agli emarginati, a quelli senza sussidi che non hanno coscienza di se stessi. Vuole stare in mezzo ai drogati, ai disperati, alle prostitute. Questo racconta ai giornalisti.
E da lì parte il racconto di Federico Buffa, giornalista sportivo che si è imposto all’attenzione del pubblico per la straordinaria capacità di raccontare le storie dei campioni e degli eventi sportivi.
Un narrazione sincopata, tenuta “sulle corde” da una serrata partitura musicale scritta ed eseguita al pianoforte da Alessandro Nidi e ritmata dalle percussioni di Sebastiano Nidi, all’interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta Marelli.
Ali dopo quella lunga notte a Kinshasa si sente finalmente libero, ha un sogno nuovo in cui credere. È libero perfino di rappresentare l’America: l’America è tutta per lui. Il mondo intero lo è. La storia della dittatura di Mobutu sarà ancora lunga, ma all’alba di quel nuovo giorno i congolesi festeggiano come in una purificazione, colmi di speranza e grati a quell’uomo che da solo aveva sconfitto il sistema.

Biglietti: da 14 a 25 € + ddp.
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