Andrea Ferri torna con il suo ultimo romanzo “Questa città non è poi così grande”

Bologna si svela nelle pagine del romanzo in due momenti ben precisi: il 1964, anno del boom economico e dell’ultimo sofferto scudetto della squadra di calcio, e il 1977, durante il quale la profonda crisi sociale provoca violenti scontri di piazza.
SAN REMO, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

1964 - Tommy e Beppe vivono una indimenticabile estate scorrazzando nei campi della prima periferia della città insieme alla ghenga di cinni, condividendo giochi, merende e figurine. Quando Stevo, un ragazzino rom, piomba in mezzo a loro, la gioiosa atmosfera s’incrina.

1977 - I tre amici si incontrano nuovamente, ognuno alle prese con difficili storie esistenziali. La grande crisi socio-economica che attraversa il tessuto cittadino è il loro nuovo palcoscenico. Lo stato sembra essere in confusione, impantanato in un compromesso storico che sa tanto di arretramento delle politiche sociali. E in questo clima i ragazzi sembrano smarrirsi nella ricerca di valori credibili a cui aggrapparsi mentre riaffiorano i loro fantasmi legati a un lontano tragico evento delittuoso mai confessato della loro adolescenza.

 

Andrea Ferri nasce a Bologna dove tutt’ora vive. Opera come volontario presso un’Associazione odv per quanto riguarda l’assistenza e l’insegna- mento della lingua italiana ai migranti.

È autore dei romanzi Radio scarpa (Bisignano, 2018) e Sarà un lungo viaggio (Leucotea, 2020).

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