Firenze, strage di mimose per il freddo: ghiaccio e neve decimano il fiore dell'8 marzo

“Ghiaccio e neve hanno praticamente cancellato le mimose dalla nostra città. Molte piante sono seccate, lo si vede chiaramente dalle foglie “bruciate”, di color verde marcio e quelle poche che si sono salvate torneranno a fiorire non prima di un paio di anni”. Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia, evidenzia uno degli effetti dell’ondata di freddo che ha colpito il paese alla fine del dicembre scorso.
, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura) “Ghiaccio e neve hanno praticamente cancellato le mimose dalla nostra città. Molte piante sono seccate, lo si vede chiaramente dalle foglie “bruciate”, di color verde marcio e quelle poche che si sono salvate torneranno a fiorire non prima di un paio di anni”.
Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia, evidenzia uno degli effetti dell’ondata di freddo che ha colpito il paese alla fine del dicembre scorso. Una vera e propria strage di alberi di “acacia dealbata”, meglio conosciuta come mimosa, che caratterizzavano molti giardini di Firenze e della Toscana. “Le temperature inusuali per Firenze – spiega Tofani –, con punte che sono arrivate a superare i 10 gradi sotto zero durante la notte, sono state letali per le mimose di giardini e parchi.
L’“acacia dealbata” è una pianta che arriva a tollerare temperature di poco al di sotto dello zero, ma il freddo di fine dicembre è andato ben oltre e gli effetti sono visibili chiaramente. Molti alberi sono irrimediabilmente persi, forse se ne potrà ancora salvare qualcuno e il consiglio è quello di attendere una risalita stabile delle temperature, per una potatura radicale. In questo modo si stimola la ri-germogliatura della pianta, ma se questa dovesse incappare in una nuova gelata, sarebbe la fine. Un problema che non ha riguardata solo Firenze, ma quasi tutta la Toscana. Solo le piante in serra hanno retto bene. Chi sperava in una fioritura in vista del prossimo 8 marzo, può mettersi l’anima in pace: anche gli alberelli sopravvissuti, non torneranno a fiorire prima di due o tre anni”. Fra le vittime del freddo anche tante piante di agrumi, dai limoni ai mandarini.
“Quelle non protette adeguatamente – ammette Tofani – hanno risentito pesantemente del brusco abbassamento del clima e l’unica speranza resta quella delle potatura radicale. Anche qui, attenzione a non accelerare i tempi, se i nuovi germogli dovessero incappare ancora nel gelo, ci sarebbe ben poco da fare”.
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