Prorogata fino all' 8 Aprile 2018 la mostra "Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano"

Palazzo Venezia e Gallerie Sacconi al Vittoriano a Roma
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) La mostra "Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano",
allestita a Palazzo Venezia e Gallerie Sacconi al Vittoriano a Roma,
PROROGATA FINO ALL’8 APRILE 2018.

Inaugurata lo scorso dicembre per iniziativa del Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, la mostra Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano è stata accolta da una grande attenzione della critica, della carta stampata, dei media radiotelevisivi e dei social network registrando anche un ampio consenso da parte del pubblico a Palazzo Venezia e al Vittoriano, grazie al quale si è collocata stabilmente tra le mostre più visitate in Italia.

Per queste ragioni si è deciso di prorogare la mostra che pertanto, anziché concludersi il 4 marzo, terminerà l’8 aprile.

L’evento espositivo è il frutto di un progetto complesso e ambizioso, che, nell’ambito del programma di valorizzazione dei propri musei e luoghi di cultura portato avanti dal Polo Museale del Lazio, sottolinea l’attenzione dedicata in particolare a Palazzo Venezia e al Vittoriano, tornati ormai protagonisti della vita culturale della capitale e nel cuore del grande pubblico. Nella circostanza il visitatore può usufruire di un biglietto unico per le due sedi, che gli consente anche di accedere alla spettacolare terrazza panoramica del Vittoriano.

Curata dallo storico dell’arte Emanuele Pellegrini, professore all’IMT – School for Advanced Studies Lucca, la mostra si avvale di un comitato scientifico di alto profilo, del quale fanno parte Francesca Baldry, Roberto Balzani, Flavio Fergonzi, Annamaria Giusti, Donata Levi e Carl Brandon Strehlke.

La mostra presenta al pubblico – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed Henrietta Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono poi allo Stato italiano, per l’esattezza al museo di Palazzo Venezia, dove tuttora è conservata. Alla base della mostra vi è comunque anche l’idea di restituire il contesto della raccolta Wurts, ovvero quella particolare forma di collezionismo che tra Ottocento e Novecento si legò così intimamente all’Italia, fino a concretizzarsi spesso nella donazione allo Stato di singole opere o di intere raccolte. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo, soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e dalla sua nuova capitale, Roma. La costruzione del Vittoriano, iniziato nel 1885 e inaugurato nel 1911 nell’occasione dell’Esposizione che celebrava il cinquantenario dell’Unità d’Italia, diviene l’emblema che caratterizza la città all’alba del Novecento.

Ai Wurts è dedicata la sezione allestita a Palazzo Venezia, con l’esposizione delle opere più significative della raccolta, molte delle quali sono state portate fuori dai depositi, studiate e restaurate per l’occasione. Originari di Filadelfia, George Wurts – funzionario dell’ambasciata statunitense – e sua moglie Henrietta giunsero a Roma nel 1898.

Il contesto entro cui fiorì la passione dei Wurts per il collezionismo trova invece la sua collocazione ideale nelle Gallerie Sacconi del Vittoriano. Un congruo numero di opere, provenienti da prestigiosi musei e collezioni private italiane ed estere, racconta un intero mondo fatto di aste, di mercanti e di mercato, nazionali come internazionali. L’inedito percorso espositivo si sviluppa anche in ambienti di solito non accessibili al pubblico e appena restaurati, fra cui le Gallerie Sacconi appunto, restituendo visibilità all’architettura interna del monumento. Da semplice teatro, o ‘contenitore’, il Vittoriano diviene così parte integrante e partecipe della mostra.

L’allestimento porta la firma dell’architetto Benedetta Tagliabue, del prestigioso studio EMBT di Barcellona, in collaborazione con due architetti in forza al Polo Museale del Lazio, Sonia Martone e Gabriella Musto, direttrici rispettivamente di Palazzo Venezia e del Vittoriano.
La comunicazione è curata da Civita Mostre.

Il catalogo è edito da arte’m.

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