A a SPAZIO SETTE , Roma IL PRINCIPE A PALAZZO - L'Arte di Fabio Aphel

OPENING martedì 24 settembre 2024 e fino al 30 settembre la mostra a cura di Tatiana Campioni e Andrea Barzini
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)



Tutti lo chiamavano Il Principe, per la sua bellezza ed eleganza, per la delicatezza con cui ha attraversato la vita: amava dipingere case, edifici, panorami urbani reali o immaginari. Per questo la mostra dedicata a Fabio Aphel (1957-2024) che si apre il 24 settembre a Spazio Sette si intitola "Il Principe a Palazzo". Cinquanta quadri, su legno e su stoffa, raccolgono la visione incantata, ma spesso dolente, di questo artista morto a soli 67 anni. Fabio Aphel è stato un uomo speciale. Come artista non ha mai voluto accettare alcun compromesso, pagando di persona questa sua scelta.  Come uomo ha sempre seguito una sua etica morale, rifiutando piccinerie e volgarità dei nostri tempi vivendo in una sua dimensione parallela e costruendo il suo tragitto umano con grande grazia.  Chiunque lo abbia conosciuto e abbia condiviso con lui tragitti lunghi o brevi, ha sempre ammirato la sua grazia e la sua eleganza così particolari.  E sono proprio queste che oggi mancano a chi lo ha conosciuto e amato. Le prospettive di Roma (il Campidoglio, Castel Sant’Angelo, Il Palatino, Porta Maggiore, l’Eur e così via) vengono trasfigurate in una composizione onirica, dai colori piatti e assoluti, che ricordano le stampe orientali. Un’atmosfera sospesa racchiude la città, priva di qualsiasi presenza umana, trasformandola in un palcoscenico metafisico senza tempo, che viene riordinato e riallestito da Aphel in continue, magnifiche, variazioni. Ma c’è un altro mondo che ha abitato la sua esistenza: fatto di isole, vulcani, sirene, mare, dove si è abbandonato ad una vena fantastica e fiabesca. Qui le navi possono essere di carta, le case possono sorgere su un’onda o su una nuvola, un tempio può essere fatto di biscotti.

 Sono lavori che nascono dal suo amore per il Sud e le Isole eoliane dove ha passato lunghi periodi in estate: e infatti si riconoscono le classiche architetture e i colori delle piccole case cubiche di Stromboli, Alicudi, Filicudi. Spesso questi lavori sono inquadrati da fregi dipinti, bellissimi e coloratissimi, che li impreziosiscono e ne sottolineano la natura favolosa. 
La mostra mette in evidenza la maestria, la coerenza poetica e lo stile sicuro di un artista che ha allestito molte personali e partecipato a molte collettive, ma avrebbe meritato maggior fama e successo. Il suo carattere schivo gli è stato probabilmente d’ostacolo: ma l’ha aiutato a farlo diventare l’artista che è stato. 


Fabio Aphel ha anche scritto due libri in cui ricostruisce la storia della sua famiglia : “Storie d’ordinaria borghesia” e “All’ombra di tre vulcani”, (Maurizio Vetri editore) che il giorno dell’inaugurazione, alle 18 e 30, saranno presentati da Stefania e Chiara Barzini.

 
 IL PRINCIPE A PALAZZO - L'Arte di Fabio Aphel 

a cura di Tatiana Campioni e Andrea Barzini

OPENING martedì 24 settembre  ore 17.30 
Via dei Barbieri 7, Roma


fino al 30 settembre

(orari apertura mostra 10.30 - 20.00) 



Ufficio Stampa