Cerimonia conclusiva della I Edizione del Premio Nazionale di Poesia Quaderni di linfera

Lunedì 8 dicembre 2008, dalle 12,00 alle 13,00, presso il Caffè Letterario del Palazzo dei Congressi di Roma (EUR - Piazzale Kennedy, 1), durante la VII Edizione della Fiera della Piccola e Media Editoria, Più Libri Più Liberi, si terrà la cerimonia di premiazione della I Edizione del Premio Nazionale di Poesia Quaderni di línfera.
, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Lunedì 8 dicembre 2008, dalle 12,00 alle 13,00, presso il Caffè Letterario del Palazzo dei Congressi di Roma (EUR - Piazzale Kennedy, 1), durante la VII Edizione della Fiera della Piccola e Media Editoria, Più Libri Più Liberi, si terrà la cerimonia di premiazione della I Edizione del Premio Nazionale di Poesia Quaderni di línfera. Alla cerimonia saranno presenti – oltre a Marco Limiti, amministratore delle Edizioni Progetto Cultura 2003 – tutti i componenti della Giuria (Maria Luisa Spaziani, Dante Maffia, Salvatore Martino, Elio Pecora e Angelo Sagnelli) e la Redazione della rivista di letteratura «línfera» (Luca Morricone, Roberto Raieli, Francesco Lioce, Marzia Spinelli e Antonietta Tiberia). Nell’occasione sarà presentato il nuovo numero della rivista – dedicato all’utopia e alla nuova specie letteraria – e il primo volume della collana editoriale Selezione Quaderni di línfera, l’Antologia 2008, una selezione di poesie dei partecipanti al Premio, con la prestigiosa prefazione di Maria Luisa Spaziani, da cui riportiamo un estratto: «Bisognerebbe ricordare, o dire, a tutti i ragazzi che il nostro mondo non è stato previsto né creato come definitivo. È una palla di cera: ogni creatura pensante è invitata a lasciare la sua impronta, imprimerci sopra il marchio del suo passaggio, della sua personalità e, al limite, del suo destino, piccolo o grande che sia. Questo vale per tutto: storia, politica, scienza e anche poesia. Soprattutto poesia, direi, se è giusta la frase di Yeats: «i poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo». Bisogna ricordarlo ai poeti, ragazzi o no, perché anche i poeti anagraficamente adulti recano ancora in sé il nucleo incandescente della giovinezza. Ma bisogna ricordarlo anche ai giudici dei concorsi letterari, perché anche loro, con la responsabilità della scelta, danno un’ulteriore impronta alla palla di cera, sia che promuovano sia che escludano. Che cosa rimarrà in quei giudici dopo aver letto qualche centinaio di poesie? Poco, è vero, a meno che, con un urlo belluino (mai echeggiato finora, a dire il vero), abbiano avuto il sospetto di un altro Rimbaud… Eppure, qualcosa resiste. Come restano aggrappati ai rami poche foglie investite da un vento impietoso». Scarica l’invito elettronico.
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