A Ravenna Festiva il duo Renaud Capuçon violino, David Fray pianoforte

In programma Schubert e Beethoven, Sabato 18 Maggio 2024, ore 21 al Teatro Alighieri
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

RAVENNA FESTIVAL

Sabato 18 Maggio 2024, ore 21

Teatro Alighieri Ravenna

Renaud Capuçon violino
David Fray pianoforte

Franz Schubert
Sonata n. 4 in la maggiore per violino e pianoforte, op. 162 D 574
Rondò in si minore per violino e pianoforte, op. 70 D 895

Ludwig van Beethoven
Sonata n. 9 per violino e pianoforte in la maggiore op. 47 “a Kreutzer”.

Sebbene Schubert sia morto a soli trentuno anni e fosse il maestro incontrastato del Lied, fu altrettanto prolifico nel repertorio cameristico. Il suo catalogo comprende una serie di opere importanti, ma ci sono solo sei brani per violino e pianoforte, sebbene il musicista conoscesse e padroneggiasse alla perfezione il violino.

Le sue sonatine sono opere giovanili e il programma prevede la N. 4 . Nove anni prima aveva composto il Rondò brillante , seguito un anno dopo dalla Fantasie e infine dalla sonata detta “Grand duo”.

La Sonata op. 47 “a Kreutzer”  fu scritta da Beethoven tra il 1802 e il 1803. Dapprima venne composto il finale che, secondo Ries e Wegeler (Biografische Notizen über L. v. Beethoven, Coblenza 1838), era destinato all'op. 30 n. 1. Pare strano che Beethoven non si fosse subito accorto come questo finale non avrebbe potuto far parte dell'op. 30 n. 1, di carattere espressivo tanto diverso; i lavori preparatori per il finale si trovano comunque nei Quaderni del 1802 che contengono gli schizzi per le Sonate op. 30 e ciò conferma indirettamente l'asserzione di Ries e Wegeler. I primi due tempi dell'op. 47 furono invece composti nel 1803; già negli schizzi si trova la frase che figura nel frontespizio della prima edizione: "Sonata scritta in uno stilo (sic) molto concertante quasi come d'un Concerto". Il "molto concertante" sostituisce un precedente "brillante", poi cancellato.

Il linguaggio sottile della musica, prima ancora che il francese, unisce le personalità di Renaud Capuçon e David Fray, solisti di primo piano del violinismo e del pianismo di oggi, ma anche raffinati cameristi pensanti, acclamati tanto per la vastità del repertorio quanto per la loro attitudine a non fermarsi all’aspetto performativo, restituendo alla musica l’assoluto potere dell’espressione. Se una ricca serie di dischi (e nel caso di Fray anche un mirabile documentario di Bruno Monsaingeon) è testimone della loro arte, il programma cucito per questo concerto porta in primo piano la stretta relazione tra Schubert, che trasforma il puro virtuosismo in una tavolozza di sensazioni mobilissime, e il Beethoven della Sonata a Kreutzer, incandescente “colonna sonora” dell’omonimo romanzo di Tolstoj.

Renaud Capuçon


 Artista conosciuto per il suo equilibrio, la sua intensità sonora e il suo virtuosismo. Collabora con orchestre, artisti, sale da concerto e festival tra i più prestigiosi al mondo.
Renaud Capuçon ha iniziato gli studi musicali al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi all’età di
quattordici anni. In seguito, si è trasferito a Berlino per studiare con Thomas Brandis e Isaac Stern. Nel 1997 è stato nominato da Claudio Abbado primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester, dove è rimasto per tre anni collaborando con direttori quali Pierre Boulez, Seiji Ozawa, Franz WelserMöst, oltre a Claudio Abbado.
Renaud Capuçon si esibisce con le più rinomate orchestre del mondo, tra cui i Berliner Philharmoniker, la Boston Symphony, la Chamber Orchestra of Europe, la Filarmonica della Scala, la London Symphony Orchestra (LSO), la
New York Philharmonic, la Filarmonica di Vienna (VPO), l’Orchestre de Paris, l’Orchestre National de France e l’Orchestre Philharmonique de Radio France.
Collabora con direttori del calibro di Barenboim, Bychkov, Dénève, Dohnanyi, Dudamel, Eschenbach, Gergiev, Haitink, Harding, Long Yu, Paavo Järvi, Nelsons, Nézet-Seguin, Roth, Shani, Ticciati e van Zweden.
Collabora con artisti quali Martha Argerich, Nicolas Angelich, Daniel Barenboim, Yuri Bashmet, Yefim Bronfman, Khatia Buniatishvili, Hélène Grimaud, Clemens Hagen, Yo-Yo Ma, Maria João Pires, Daniel Trifonov, Yuja Wang, e suo fratello, Gautier Capuçon.
Renaud Capuçon ha costruito una vasta discografia e registra esclusivamente con Erato/Warner Classics.

David Fray

 Acclamato per le sue interpretazioni di musica da Bach a Boulez, David Fray si esibisce nelle principali sedi del mondo in
recital, come solista e come musicista da camera. Ha collaborato con direttori del calibro di Marin Alsop, Semyon Bychkov, Andrey Boreyko, Christoph Eschenbach, Daniele Gatti, Paavo Järvi, Kurt Masur, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen, Michael Sanderling, Yannick Nézet-Séguin e Jaap van Zweden.
David Fray ha debuttato negli Stati Uniti nel 2009 con la Cleveland Orchestra, seguita da esibizioni con la Boston
Symphony, la San Francisco Symphony, la New York Philharmonic, la Chicago Symphony e la Los Angeles Philharmonic.
Ha tenuto recital alla Carnegie Hall, al Lincoln Center, al Park Avenue Armory di New York, all’Orchestra Hall di
Chicago e si esibisce regolarmente alla Konzerthaus di Vienna, al Mozarteum di Salisburgo, alla Wigmore Hall di Londra, al Théâtre des Champs Elysées e in molte altre rinomate sale.
David Fray registra in esclusiva per Erato/Warner Classics. Le ultime pubblicazioni discografiche di David Fray includono i Concerti di Bach per due, tre e quattro pianoforti, un “affare di famiglia musicale” progettato insieme al suo insegnante Jacques Rouvier e ai suoi ex studenti Audrey Vigoureux ed Emmanuel Christien, e un CD con le Sonate per violino di Bach eseguite con Renaud Capuçon.
David Fray ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Echo Klassik come strumentista dell’anno e il premio Young Talent del Festival Pianistico della Ruhr. Nel 2008 è stato nominato Newcomer of the Year dal BBC Music Magazine.
David Fray ha fatto il suo debutto a Roma proprio per la IUC, nel 2008, con un concerto a Palazzo Farnese nell’ambito della rassegna “Suona Francese”.

 

 

Ufficio Stampa
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