Al Teatro Bonci di Cesena Michele Riondino in "Il Maestro e Margherita"

Da giovedì 17 a domenica 20 gennaio 2019. Sabato 19 alle ore 18 la compagnia incontra il pubblico nel foyer del Teatro. Lo spettacolo di domenica 20 sarà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Michele Riondino, Francesco Bonomo e Federica Rosellini sono attesi al Teatro Bonci di Cesena dal 17 al 20 gennaio con Il Maestro e Margherita, versione per il teatro che Letizia Russo ha tratto dal misterioso romanzo di Bulgakov, per la regia contemporanea di Andrea Baracco: alla testa di un eterogeneo gruppo di attori di forte identità, danno vita alle straordinarie, magiche e perturbanti pagine dell’autore russo.

Riondino è Woland, un Satana sorprendente e fantasmagorico, che con la sua bizzarra cricca (il valletto Korov'ev, il gatto Behemot e la strega Hella) arriva nella Mosca degli anni Trenta. La vicenda ha inizio quando Woland, intromettendosi nella conversazione tra il poeta Ivan e l’intellettuale Berlioz, presagisce la vicina morte dello stesso Berlioz; morte che, poco dopo, accadrà proprio sotto gli occhi di Ivan. Il poeta, sconvolto dall’accaduto e in preda ad una crisi di follia, viene portato in una clinica psichiatrica. Lì incontra il Maestro (il severo e passionale Francesco Bonomo), uno scrittore condotto alla disperazione dal rifiuto dei critici letterari nei confronti del suo romanzo su Ponzio Pilato. Nel frattempo, Woland e la sua cricca prendono possesso dell'appartamento del defunto Berlioz e portano scompiglio tra i dipendenti del Teatro di Varietà, dove metteranno in scena uno sconvolgente spettacolo di magia nera. Durante lo spettacolo Margherita (una bravissima Federica Rosellini), l’amante segreta del Maestro, da lui poi abbandonata, ha il suo primo incontro con Woland...

L'amore è balzato davanti a noi dal nulla, come un assassino in un vicolo, e ci ha colpiti entrambi, nello stesso istante. Così colpisce la saetta, così colpisce il coltello a serramanico. Ma lei, in seguito, sosteneva che non era successo così, e che noi ci amavamo già da tanto, tanto tempo prima, senza conoscerci, senza esserci mai visti. E così lei diceva che quel giorno era uscita con i fiori gialli tra le braccia perché io finalmente la trovassi e che, se non fosse accaduto, si sarebbe avvelenata, perché la sua vita era vuota.
Così il Maestro racconta il primo incontro con Margherita.

«Il Maestro e Margherita» - commenta il regista - «è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. È un romanzo perturbante, complesso e articolato come il costume di Arlecchino, in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi (se ne contano circa 146), che costituiscono una sorta di panorama dell'umano e del sovraumano. Dal diavolo, nella figura seduttiva e mondana di Woland, una sorta di clown feroce che dirige una sarabanda demoniaca, a personaggi che rimandano all'universo grottesco di uno dei maestri di Bulgakov, Nikolaj Gogol».

«Dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all'interrogarsi su quale sia la natura dell'uomo e dell'amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell'impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, e in questo spettacolo, si vive, sempre.»
«Quello che rende l'uomo veramente diverso da qualsiasi altro animale è la sua capacità di immaginare e credere in cose che non esistono.» - riflette Letizia Russo. «Divinità, valori, ideologie, saldano i rapporti tra gli uomini e danno forma alle società, permettendo a migliaia, milioni di persone, di muoversi nella stessa direzione.

Condividere questi pilastri immateriali è un atto di fede involontario che garantisce la sopravvivenza delle comunità umane. E assegna un ruolo a ogni individuo, che nelle circostanze specifiche del sistema immaginato dalla sua comunità può ritrovarsi vittima o carnefice, dalla parte della ragione o da quella del torto.

Ma cosa succede se qualcosa, o qualcuno, arriva ad inoculare i semi del caos nelle maglie di una struttura umana formata e solida? Succede che la natura del singolo e, a cascata, la struttura sociale, rivelano le loro parti più nascoste, le loro possibilità inaspettate, le loro contraddizioni impresentabili.» «A quella forza in grado di sovvertire l'ordine e di abbattere confini reali e immateriali, all'amore tra due esseri umani e alla sua capacità di sopravvivere anche alla morte, sarà affidato il compito di tenerci per mano e domandarci, insieme al Maestro e alla sua Margherita: Cos'è la verità?.»

Sabato 19 alle ore 18 è in programma Conversando di teatro: la compagnia incontra il pubblico nel foyer del Teatro.
Lo spettacolo di domenica 20 sarà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti.



da giovedì 17 a sabato 19 gennaio ore 21 - domenica 20 gennaio ore 15.30 (abbonamento teatro 8).

I

sabato 19 ore 18, foyer del Teatro
Conversando di teatro
la Compagnia INCONTRA il pubblico
ingresso libero

progetto "Un invito al Teatro - No limits": lo spettacolo di domenica 20 sarà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti (ingressi omaggio). Per informazioni e/o prenotazioni è possibile contattare il Centro Diego Fabbri di Forlì: [email protected] tel. 0543 30244.


Informazioni: Teatro A. Bonci, Piazza Guidazzi - Cesena
biglietteria 0547 355959 fax 0547 355910 [email protected] | cesena.emiliaromagnateatro.com
orari di apertura martedì-sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,30 alle ore 19

prezzi: intero € 25, ridotto € 18, speciale Giovani e loggione € 15
speciale Scuola € 10
prevendita €1

Emanuela Dallagiovanna - Ufficio Stampa Teatro Bonci
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