I PREREQUISITI DI UNA NUOVA “BOLLA”: SCOPPIERA’? E QUANDO?

Fonte: Giornale Informazione Quotidiana
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) n Presso il Centro Congressi Assolombarda a Milano, ha avuto luogo l’incontro ‘Progetto Macrotrends’ organizzato da The Ruling Companies Association e HBR Italia. L’incontro ha fatto il punto sui grandi processi di trasformazione in atto nelle tecnologie, nell’economia, nella finanza, nelle imprese e nel quadro geopolitico.
In questa occasione è stata presentata l’edizione 2017 di Macrotrends, il volume, frutto di una collaborazione multidisciplinare di oltre 30 autori, che intende fornire a chi opera nel mondo dell’economia e delle imprese i necessari strumenti di interpretazione della realtà. L’edizione 2017, dal titolo ‘Nuovi orizzonti del possibile’, è la seconda parte del lavoro presentato a fine 2016 dal titolo ‘Orizzonte 2030’.
Tenere sotto osservazione i cambiamenti in atto non è puro esercizio intellettuale. La definizione delle aree di cambiamento e il tentativo di prevedere in modo ragionevole ciò che si verificherà in un orizzonte di medio termine (5-10 anni) è essenziale per orientare le scelte delle imprese di qualunque dimensione e settore. Per alcuni settori è opportuno, se non indispensabile, guardare a orizzonti anche di più lungo termine (10-20) in funzione di scelte d’investimento e ricadute di più lunga portata (es., energia, materie prime, risorse in genere).
Tra gli altri relatori sono intervenuti: Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo e Direttore, Ispi; Rony Hamaui, Presidente, Intesa ForValue; Umberto Bertelè, Professore emerito di Strategia, Politecnico di Milano; Andrea Granelli, Presidente, Kanso ed Elio Catania, Presidente, Confindustria digitale; Lanfranco Senn, Presidente e Responsabile scientifico, Gruppo Clas. Ha coordinato i lavori Enrico Sassoon, Presidente, The Ruling Companies Association e Direttore Responsabile di HBR Italia. Per KPMG parteciperà Michele Parisatto, Managing Partner, Advisory, che è anche tra i contributor della ricerca.
A fronte dei molti dati positivi citati dal rapporto – dalla ripresa economica nel mondo e in Italia e nel Sud al risveglio dell’Africa alla risalita delle Borse, tutti ampiamente pubblicizzati – il rapporto Macrotrends richiama alcuni punti di criticità di notevole importanza anche se poco noti.
La situazione geopolitica. La tensione in Medio Oriente, da sempre punto caldo del globo, è stata innalzata al calor bianco dai recenti interventi dell’Arabia Saudita in Yemen, Qatar, Libano tutti in funzione anti-Iran con il beneplacito di Trump del quale non si riesce a capire la strategia; e mentre la Russia di Putin mostra di essere una superpotenza vuota – lo stesso leader del Cremlino vedrà diminuire il proprio potere dopo le elezioni – in Europa il nazionalpopulismo continua a far proseliti a discapito delle democrazie liberali delle quali denuncia una malattia diffusa. I problemi degli altri, è la conclusione, consentiranno all’Italia di non attirarsi troppi fulmini politici e mediatici.
Anche all’orizzonte della finanza e. di conseguenza, dell’economia si addensano nubi procellose. Che arrivi una nuova crisi è sicuro, come è certo che la crisi è indissolubilmente legata al capitalismo. Ma quando arriverà? I prerequisiti ci sono tutti: liberalizzazioni, boom dei prestiti, crescita degli asset finanziari, borse al di sopra del Pil, aumento dell’indebitamento pubblico e privato, deregolamentazione dei controlli sulla speculazione, classi politiche di basso livello.
Opportuno chiudere con una nota di ottimismo che ci riguarda direttamente. Dopo oltre 15 anni di stasi negli investimenti innovativi, con pesanti ripercussioni sulla produttività e sulla crescita, nell’ultimo anno e mezzo imprese e governo hanno preso a sbloccare il meccanismo inceppato avviando importanti iniziative per accelerare i processi di digitalizzazione. E’ un percorso ancora lungo, che richiede a tutto il Paese un salto culturale. Ma i primi risultati si stanno già vedendo.
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