"IL PIPISTRELLO” operetta di Johann Strauss Jr. al Teatro DEHON di Bologna il 4 e 5 dicembre 2010

Regia di Augusto Grilli. Coro “Carmine Casciano” - Balletto Alfaballett. Scene e costumi Alfa Teatro
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"IL PIPISTRELLO”
operetta di Johann Strauss Jr.al Teatro DEHON di Bologna( Viale Libia) il 4 e 5 dicembre 2010-

Compagnia di Operette Alfa Folies

Sabato 4 e domenica 5 Dicembre

"IL PIPISTRELLO”
operetta di Johann Strauss Jr.

Regia di Augusto Grilli
Coro “Carmine Casciano” - Balletto Alfaballett
Scene e costumi Alfa Teatro.
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Il notaio Falke, a seguito di uno scherzo fattogli da Gabriel von Eisenstein, viene da tutti soprannominato "dottor pipistrello" e decide di ricambiare la burla. Organizza una festa libertina al palazzo Orlofsky invitando Gabriel e tutti gli amici e familiari compresa la cameriera Adele. Gabriel però è stato condannato ad otto giorni di carcere e presto verranno a prenderlo a casa, così decide di uscire, annunciando alla moglie Rosalinde che andrà in prigione. In realtà andrà alla festa rinviando l'incarcerazione di qualche ora: si presenterà come Marquis de Renard e fine della festa si recherà lui stesso al carcere. Rosalinde resta in casa da sola, ma giunge Alfred, suo eterno spasimante. I due stanno per cedere alla passione quando arriva Frank, il direttore del carcere, che cerca Gabriel per condurlo in prigione. Rosalinde, per salvare il suo onore, fa passare Alfred per suo marito: sarà lui ad essere arrestato. Alla festa giunge Frank e anche una misteriosa contessa ungherese mascherata che viene corteggiata da Gabriel, il quale le dona il suo orologio d'oro. A mezzanotte Frank accompagna Gabriel in carcere. Quando qust'ultimo viene a sapere della visita notturna di Alfred, chiede spiegazioni a Rosalinde, la quale gli fa vedere il suo orologio d'oro. Era lei la misteriosa dama ungherese che Gabriel corteggiava. Rosalinde lo perdonerà.
Ma il vero colpevole chi è ? Lo champagne naturalmente !!
Note
Strauss impiegò quarantatrè giorni per comporre la partitura del Pipistrello, capolavoro non solo suo, ma di un genere considerato minore come l’operetta. Una decina d’anni prima Offenbach gli aveva detto che sarebbe stato un buon compositore di operette: ci aveva provato, ma la fortuna di incontrare un libretto teatralmente plausibile sarebbe venuta solo col Pipistrello. Mettere un valzer sotto le parole era il suo mestiere.
Tra le difficoltà di rappresentare l’opera c’è quella di lasciare il tutto alla sua leggerezza. Così ruoli e situazioni sono lasciati all’inventiva del momento, e la festa a casa Orlofsky può diventare occasione di contemporaneo chiacchiericcio, satirico e no, sulla politica e la cronaca, o occasione per esibizioni felicemente anacronistiche. Oltretutto, i ruoli vocali sono felicemente ibridi: Eisenstein è in partitura tenore e nella prassi spesso baritono, con tessitura dunque che richiede sapienza vocale al limite del rischio. Orlofsky è parte en travesti per mezzosoprano o contralto. Si può dire, tutto considerato, che la capacità di preservare la leggerezza dell’opera consiste nel saperlo preservare quale luogo di gioco e di grande libertà. Grande rilievo vi hanno inoltre certi passaggi tratti dalla musica popolare non solo viennese (su tutte, si veda la csárdás cantata da Rosalinde, o la polka nel finale del secondo atto), cui si accompagnano, per puro gioioso divertimento, vocalità funamboliche, virtuosismi nelle entrate vocali, accompagnamenti scanzonati, melodie straripanti e irresistibili. E poi ritmo, ritmo come dice la musica e come ribadisce la trama: tutti si ritrovano ovunque, in un girotondo festoso e in una saga delle coincidenze. Insomma, IL pIpistrello è un luogo di felicità, la realizzazione scenica della gioiosa malinconia del valzer; ma non solo. Se infatti gran parte dell’insieme si deve al valzer, tutta la partitura è spumeggiante, divertita, ironica: fatta per durare. Il titolo entrerà trionfalmente nel repertorio dell’Opera di Vienna, per consegnare la propria perenne giovinezza al repertorio classico. In Italia è un titolo solo sporadicamente rappresentato (anche per la sua complessità).
La nostra compagnia, da sempre impegnata nella riscoperta e nella valorizzazione dell’operetta, forte di un percorso che annovera già tre titoli del compositore viennese, si è voluta cimentare in questa difficile impresa che speriamo possa stupire e affascinare il pubblico e rendere merito al genere stesso della piccola lirica.

-Fuori abbonamento

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Orari degli spettacoli:

sabato ore 21
domenica ore 16-


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Prezzi dei biglietti
da € 10,00 a € 20,00
Per maggiori informazioni
Contatto
Giancarlo Garoia
RETERICERCA
Forlì Italia
[email protected]