Al Teatro Rossini di Pesaro "Copenaghen" di Michael Frayn

Bologna, 10/11/2017 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Al Teatro Rossini di Pesaro
"Copenaghen"
di Michael Frayn.
Traduzione Filippo Ottoni e Maria Teresa Petruzzi.
Regia Mauro Avogadro.

Con Umberto Orsini, Massimo Popolizio e con Giuliana Lojodice.

Dal 14 al 17 dicembre 2017.

Durata
1 ora e 50 minuti più intervallo.

Una produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, in coproduzione con CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Si ringrazia Emilia Romagna Teatro Fondazione

"Un formidabile thriller scientifico-politico a tre voci alla vigilia del primo devastante uso della bomba atomica."

«Penso che sarebbe stato un errore imperdonabile pensare di dar vita ad una Compagnia teatrale che porti il mio nome senza pensare all’opportunità di rimettere in scena uno spettacolo come Copenaghen» (Umberto Orsini).

Un trio di grandi attori diretti da Mauro Avogadro affrontano questo testo impegnativo, con diversi piani di lettura e molteplici sfaccettature psicologiche.
In un luogo indefinito, forse un’aula di fisica, Niels Bohr (ndagatore della struttura atomica), sua moglie Margrethe (grande ricercatrice anche se lasciata storicamente in ombra) e Werner Heisenberg (padre del principio di indeterminazione) parlano di cose successe in un lontano passato, quando tutti e tre erano ancora vivi.
Che cosa avvenne realmente nel 1941 a Copenaghen quando il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti?
Questo resta ancora oggi un mistero e su questo mistero insiste l' opera di Michael Frayn.
Il richiamo palese è dunque alla teoria della relatività di Einstein:
«Non è possibile una sola verità o una sintesi efficace delle diverse verità, perché una verità è semplicemente un punto di vista, il punto di vista di chi l’ha enunciata. Tutto è umano, niente è assoluto».