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A Bologna creatività e tecnica incontrano l’Europa per il futuro lavorativo della Generazione Y
Bologna è terra di innovazione creativa, spesso paragonata alla Silicon Valley californiana, e di eccellenze tecniche, sede di grandi gruppi industriali internazionali della meccanica, elettromeccanica e meccatronica.
Bologna,
(informazione.it - comunicati stampa - economia)
Bologna è terra di innovazione creativa, spesso paragonata alla Silicon Valley californiana, e di eccellenze tecniche, sede di grandi gruppi industriali internazionali della meccanica, elettromeccanica e meccatronica.
Nonostante questo, l’emigrazione all’estero dei cittadini bolognesi nel 2016 ha quasi toccato le mille unità, più del doppio di 10 anni fa. Di questi quasi il 40% sono ragazzi della Generazione Y, detti anche Millennials, che non superano i 30 anni di età. La maggior parte di essi è in cerca di nuove opportunità di lavoro.
Creatività e tecnica, i due fiori all’occhiello dell’economia bolognese, spesso faticano a parlarsi. Per arginare l’emigrazione giovanile è opportuno quindi sviluppare sinergie fra questi due mondi che potrebbero rappresentare il vero e proprio vantaggio competitivo del territorio.
Questo è stato il tema principale dei due giorni di meeting transnazionale del progetto europeo GEN-Y City (http://urbact.eu/gen-y-city), organizzato dalla Città Metropolitana di Bologna, che ha ospitato l’11 e 12 luglio una trentina di rappresentanti dei partner del progetto provenienti da 9 nazioni europee differenti (Italia, Spagna, Polonia, Francia, Portogallo, Gran Bretagna, Norvegia, Lituania e Lettonia).
L'obiettivo principale del progetto GEN-Y City è proprio quello di raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, attraverso la definizione di forme più forti di cooperazione tra scienza, istituzioni locali, imprese e cittadini per migliorare lo sviluppo, l'attrazione e la conservazione dei talenti nelle città europee.
Negli ultimi anni a Bologna stanno nascendo nuove realtà e nuove sinergie in questo senso. Quali esempi di buone pratiche, i partner del progetto hanno potuto visitare e apprezzare le Serre dei Giardini Margherita, la Manifattura delle Arti, l’Istituto Superiore Liceo Artistico Arcangeli, l’Opificio Golinelli, il museo e lo stabilimento Ducati e il Museo del Patrimonio Industriale. Tutti esempi accomunati dalla loro vitalità culturale e industriale, dove creatività e tecnica sono al servizio del territorio e della crescita dei suoi cittadini grazie alla continua ricerca di innovazione, alla riscoperta di storia e tradizioni, alla formazione, all’utilizzo della tecnologia anche in chiave sostenibile.
Nonostante questo, l’emigrazione all’estero dei cittadini bolognesi nel 2016 ha quasi toccato le mille unità, più del doppio di 10 anni fa. Di questi quasi il 40% sono ragazzi della Generazione Y, detti anche Millennials, che non superano i 30 anni di età. La maggior parte di essi è in cerca di nuove opportunità di lavoro.
Creatività e tecnica, i due fiori all’occhiello dell’economia bolognese, spesso faticano a parlarsi. Per arginare l’emigrazione giovanile è opportuno quindi sviluppare sinergie fra questi due mondi che potrebbero rappresentare il vero e proprio vantaggio competitivo del territorio.
Questo è stato il tema principale dei due giorni di meeting transnazionale del progetto europeo GEN-Y City (http://urbact.eu/gen-y-city), organizzato dalla Città Metropolitana di Bologna, che ha ospitato l’11 e 12 luglio una trentina di rappresentanti dei partner del progetto provenienti da 9 nazioni europee differenti (Italia, Spagna, Polonia, Francia, Portogallo, Gran Bretagna, Norvegia, Lituania e Lettonia).
L'obiettivo principale del progetto GEN-Y City è proprio quello di raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, attraverso la definizione di forme più forti di cooperazione tra scienza, istituzioni locali, imprese e cittadini per migliorare lo sviluppo, l'attrazione e la conservazione dei talenti nelle città europee.
Negli ultimi anni a Bologna stanno nascendo nuove realtà e nuove sinergie in questo senso. Quali esempi di buone pratiche, i partner del progetto hanno potuto visitare e apprezzare le Serre dei Giardini Margherita, la Manifattura delle Arti, l’Istituto Superiore Liceo Artistico Arcangeli, l’Opificio Golinelli, il museo e lo stabilimento Ducati e il Museo del Patrimonio Industriale. Tutti esempi accomunati dalla loro vitalità culturale e industriale, dove creatività e tecnica sono al servizio del territorio e della crescita dei suoi cittadini grazie alla continua ricerca di innovazione, alla riscoperta di storia e tradizioni, alla formazione, all’utilizzo della tecnologia anche in chiave sostenibile.
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