TEATRO DELLA FORTUNA, FANO. STAGIONE TEATRALE 2018.19

Da ottobre 2018 ad aprile 2019, con sette titoli per ventuno serate di spettacolo.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

FANOTEATRO.
STAGIONE TEATRALE 2018.19.
TEATRO DELLA FORTUNA.
(1998 - 2018).

PROGRAMMA.


lunedì, martedì, mercoledì
22, 23, 24 OTTOBRE 2018
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
Arte Brachetti Produzioni e Spettacoli
ARTURO BRACHETTI in
SOLO
di Arturo Brachetti


venerdì, sabato, domenica
14, 15, 16 DICEMBRE 2018
Compagnia Enfi Teatro
RAOUL BOVA e CHIARA FRANCINI in
DUE
di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia
regia Luca Miniero


venerdì, sabato, domenica
4, 5, 6 GENNAIO 2019
COMPAGNIA DELLA RANCIA in
GREASE
di Jim Jacobs e Warren Casey
regia Saverio Marconi


venerdì, sabato, domenica
18, 19, 20 GENNAIO 2019
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
Goldenart Production
MICHELE PLACIDO e ANNA BONAIUTO in
PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
di E. Emmanuel Schmitt
adattamento e regia Michele Placido


venerdì, sabato, domenica
15, 16, 17 FEBBRAIO 2019
Goldenart Production
ALESSANDRO HABER e LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE in
IL PADRE
di Florian Zeller
regia Piero Maccarinelli


venerdì, sabato, domenica
8, 9, 10 MARZO 2019
Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana
GLAUCO MAURI e ROBERTO STURNO in
I FRATELLI KARAMAZOV
di Fëdor Dostoevskij
regia Matteo Tarasco


venerdì, sabato, domenica
5, 6, 7 APRILE 2019
TEATRO DELL’ELFO in
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
regia Elio De Capitani



FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, Regione Marche e del MiBACT annuncia con largo anticipo il cartellone 2018/19. Il programma si snoda da ottobre ad aprile con sette titoli per ventuno serate di spettacolo e intreccia grandi compagnie, protagonisti indiscussi della scena, nuova drammaturgia e grandi classici, musical e commedie, senza tralasciare le residenze e i seguiti incontri con i protagonisti della stagione.

In attesa dell’apertura di sipario su FANOTEATRO 2018/19, il prossimo mese di maggio In festa con il teatro! due appuntamenti in occasione del ventennale della riapertura del Teatro della Fortuna. L’8 maggio ad attendere il pubblico ci sarà Paolo Cevoli e il suo originale racconto della Bibbia, una rilettura in chiave pop dove i codici del sacro indagano il profano con la consueta ironia che contraddistingue il comico. Cevoli rilegge le storie de “il libro dei libri, il best seller dei best sellers” come una grande rappresentazione teatrale dove Dio è il “capocomico” che si vuole rappresentare e far conoscere sul palcoscenico dell’universo, un “Primo Attore” che convoca come interpreti i grandi personaggi. Il 20 maggio spazio alla musica con il Concerto per il Ventennale a cura dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e del Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini (ingresso gratuito).

L’inaugurazione di FANOTEATRO dal 22 al 24 ottobre è con l’amatissimo Arturo Brachetti che torna sui palcoscenici come unicio protagonista di Solo, un vero e proprio assolo del grande artista con al centro il trasformismo che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la farà da padrone con oltre 60 nuovi personaggi, portati in scena per la prima volta. Ma in Solo Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser.
Raoul Bova, uno dei volti più richiesti, amati e affascinanti di cinema e televisione, giunge al Teatro della Fortuna dal 14 al 16 dicembre con Due, prima messinscena teatrale di Luca Miniero, regista di tanti film di successo, qui affiancato da Astutillo Smeriglia. Sul palco la presenza scenica di Raoul Bova e l’esuberanza di Chiara Francini danno vita alla commedia che prende le mosse dall'inizio della convivenza di una giovane coppia, un momento delicato in cui nascono piccoli e grandi problemi, dubbi e ostacoli.
Una storia d’amore che nasce nelle “sere d’estate”, e poi tanto rock and roll, canzoni indimenticabili e coreografie travolgenti: sono gli ingredienti che hanno reso Grease, in più di 20 anni di repliche in Italia con la Compagnia della Rancia, un fenomeno che si conferma a ogni replica, più di 1.700 per oltre 1.750.000 spettatori. Una festa travolgente – per la regia di Saverio Marconi - che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”. Quale occasione migliore per accoglierlo al Teatro della Fortuna se non il periodo delle feste, dal 4 al 6 gennaio.
Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti di Piccoli crimini coniugali a Fano dal 18 al 20 gennaio al termine di una residenza di riallestimento. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe Emmanuel Schmitt e interpretato da due tra i più grandi protagonisti del teatro italiano, Michele Placido - che firma anche la regia - e Anna Bonaiuto.
Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere sono i protagonisti dal 15 al 17 febbraio de Il padre diretto da Piero Maccarinelli. La forza di questa pièce di Florian Zeller consiste nel saper raccontare col sorriso e con ironia, delicatezza e intelligenza, lo spaesamento di un uomo la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Con grande abilità l’autore conduce lo spettatore a vivere empaticamente le contraddizioni in cui il protagonista incappa, coinvolgendolo con grande emozione in questo percorso dolorosamente poetico.
Un grande classico, I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, attende il pubblico dall’8 al 10 marzo nella nuova interpretazione di due giganti della scena, Glauco Mauri e Roberto Sturno diretti dalla regia di Matteo Tarasco. “Per ben due volte la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij. Due assoluti capolavori: L’idiota e Delitto e castigo. Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano”, afferma Glauco Mauri.
Un must della Compagnia dell’Elfo, Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare diretto da Elio De Capitani, conclude FANOTEATRO dal 5 al 7 aprile, terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova un numeroso cast di giovani talenti. Un “sogno” che si ripete nel quale ritornano memorie, tracce e citazioni del passato. Elio De Capitani ha sperimentato con questo testo due approcci registici radicalmente distanti: le atmosfere dark della prima messinscena (1986) sono state superate con una cifra stilistica nuova nella produzione del 1997, mettendo a segno un successo ripreso e replicato per vent’anni. Da allora il Sogno dell’Elfo è uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento.

Rinnovo abbonamenti dal 20 giugno, nuovi dal 29 agosto presso botteghino del Teatro (tel. 0721 800750).

lunedì, martedì, mercoledì
22, 23, 24 OTTOBRE 2018
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
ARTURO BRACHETTI
SOLO
il nuovo one man show


di e con Arturo Brachetti
associated director David Ottone [Yllana Company]
consulenza creativa e testi Stefano Genovese
l’ombra Kevin Michael Moore
musiche originali Fabio Valdemarin costumi Zaira de Vincentiis scenografia Rinaldo Rinaldi
light designer Valerio Tiberi video artist e visual design Riccardo Antonino
in collaborazione con gli studenti di Ingegneria del Cinema
e dei Mezzi di Comunicazione – Politecnico di Torino
motion designer Stefano Polli coreografie Jennifer Caodaglio musical editing Marco ‘Cipo’ Calliari
assistente alla regia Luca Bono assistente costumista Marianna Carbone
consulenti effetti speciali e illusionismo Paul Kieve, Paolo Carta
scenotecnica Officine Contesto realizzazione costumi The One
sculture in gommapiuma Maurizio Crocco
parrucche Mario Audello cappelli Massimiliano Amicucci
effetti speciali MACH.ME di Picca Vittorio, Amedeo di Capua, Mattia Boschi
realizzazione accessori Carlo Bono casa in miniatura Matteo Piedi, Zero Studio gonfiabili NASOALLINSU
collaborazione artistica sand painting Paolo Carta, Simona Gandola
produzione Arte Brachetti srl


Dopo il debutto internazionale a Parigi arriva in Italia il nuovo atteso one man show di Arturo Brachetti: SOLO, the Master of quick change. Un vero e proprio assolo del grande artista, che torna sui palcoscenici come unico protagonista dopo il trionfo dei suoi precedenti one man show L’uomo dai mille voli e Ciak!, applauditi da 2.000.000 di spettatori in tutto il mondo. Un ritorno alle origini per Brachetti che, in questo spettacolo, aprirà le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie; una casa senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale scendono per salire. Dentro ciascuno di noi esiste una casa come questa, dove ognuna delle stanze racconta un aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo limite è la fantasia. È una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in cui conserviamo i sogni e i desideri… Brachetti schiuderà la porta di ogni camera, per scoprire la storia che è contenuta e che prenderà vita sul palcoscenico. Reale e surreale, verità e finzione, magia e realtà: tutto è possibile insieme ad Arturo Brachetti, il grande maestro internazionale di quick change che ritorna con una varietà surrealista e funambolico, in cui immergersi lasciando a casa la razionalità.
Nel nuovo spettacolo, protagonista è il trasformismo, quell’arte che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la farà da padrone con oltre 60 nuovi personaggi, portati in scena per la prima volta. Ma in SOLO Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori nello show.
Dai personaggi dei telefilm celebri a Magritte e alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta con i raggi laser in stile Matrix, Brachetti tiene il ritmo sul palco: 90 minuti di vero spettacolo pensato per tutti, a partire dalle famiglie. Lo spettacolo è un vero e proprio as-SOLO per uno degli artisti italiani più amati nel mondo, che torna in scena con entusiasmo per regalare al pubblico il suo lavoro più completo: SOLO.

venerdì, sabato, domenica
14, 15, 16 DICEMBRE 2018
RAOUL BOVA
CHIARA FRANCINI
DUE


di Luca Miniero, Astutillo Smeriglia
con Raoul Bova, Chiara Francini
regia Luca Miniero
aiuto regia Paola Rota
disegno luci Daniele Ciprì
scenografo Roberto Crea
costumista Eleonora Rella
produzione Compagnia Enfi Teatro


La scena è una stanza vuota. L'occasione è l'inizio della convivenza che per tutti gli essere umani, sani di mente, è un momento molto delicato. Che siano sposati o meno, etero oppure omo. Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, Paola lo interroga sul loro futuro di coppia. Sapere oggi come sarà Marco fra 20 anni, questa è la sua pretesa. O forse la sua illusione. La diversa visione della vita insieme emerge prepotentemente nelle differenze fra maschile e femminile. Entrambi i due giovani evocheranno facce e personaggi del loro futuro e del loro passato: genitori, amanti, figli, amici che come in tutte le coppie turberanno la loro serenità. Presenze interpretate dagli stessi due protagonisti che accompagneranno fisicamente in scena dei cartonati con le varie persone evocate dal loro dialogo. Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: l'immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Perché non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più. E montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata. Luca Miniero

venerdì, sabato, domenica
4, 5, 6 GENNAIO 2019
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GREASE


di Jim Jacobs e Warren Casey
regia Saverio Marconi
produzione Compagnia della Rancia


Una storia d’amore che nasce nelle “sere d’estate”, e poi tanto rock and roll, canzoni indimenticabili e coreografie travolgenti: sono gli ingredienti che hanno reso Grease, in più di 20 anni di repliche in Italia con la Compagnia della Rancia, un fenomeno che si conferma a ogni replica, più di 1.700 per oltre 1.750.000 spettatori. Una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale. Dopo il successo della nuova edizione in tour nella scorsa stagione, che ha collezionato una lunga serie di entusiasmanti “tutto esaurito”, e in attesa del tour 2018-2019, il musical sarà in scena anche nell’estate 2018 con tappe in tutta Italia: nel 2018 si festeggiano i 40 anni dall’uscita del film con John Travolta e Olivia Newton-John e Grease non è mai stato così attuale.

In 20 anni di successi strabilianti in Italia, nella versione della Compagnia della Rancia, Grease si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi è una festa da condividere con amici e famiglie, senza riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare: un inno all'amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell'adolescenza, oltre che a un'epoca - gli anni '50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro. Si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di GREASE per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film e alle indimenticabili canzoni, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota. Grease, con la sua colonna sonora elettrizzante da Summer Nights a You're the One That I Want (le liriche italiane sono firmate da Franco Travaglio e Michele Renzullo) e le coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia, ha fatto innamorare (e ballare) intere generazioni, ed è stato capace di divenire fenomeno pop, sempre più vivo nella nostra estetica quotidiana, con personaggi diventati vere e proprie icone generazionali: un gruppo coinvolgente, capitanato da Danny Zuko, il leader dei T-Birds, innamorato di Sandy, la ragazza acqua e sapone come Sandra Dee e Doris Day, che arriva a Rydell e, per riconquistare Danny dopo un flirt estivo, si trasforma diventando sexy e irresistibile. Insieme a loro, l’esplosivo Kenickie, la ribelle e spigolosa Rizzo, i T-Birds, le Pink Ladies, gli studenti dell’high school più celebre e un particolarissimo “angelo”.
Il regista Saverio Marconi, pur conservando tutti gli ingredienti che hanno reso Grease uno successo senza tempo, propone una nuova lettura di alcuni momenti, coadiuvato dalle coreografie di Gillian Bruce e da Mauro Simone regista associato: non sveliamo di più, lasciando agli spettatori la possibilità di lasciarsi sorprendere e travolgere dalla “GREASEMANIA”. Il team creativo comprende anche Gabriele Moreschi che ha disegnato la nuova scenografia, Carla Accoramboni per i costumi, Valerio Tiberi, che firma il disegno luci insieme a Francesco Vignati, il supervisore musicale Marco Iacomelli, Riccardo Di Paola per gli arrangiamenti e le orchestrazioni, la direzione vocale di Gianluca Sticotti ed Enrico Porcelli, per un totale di oltre 60 persone tra cast, team creativo, tecnico e organizzativo impegnati in questa magia coloratissima e luminosa che si ripete ogni sera.

venerdì, sabato, domenica
18, 19, 20 GENNAIO 20019
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
MICHELE PLACIDO
ANNA BONAIUTO
PICCOLI CRIMINI
CONIUGALI


di E. Emmanuel Schmitt
adattamento e regia Michele Placido
con Michele Placido, Anna Bonaiuto
scene Gianluca Amodio
luci Pasquale Mari
costumi Alessandro Lai
musiche Di Maggio & Luna
produzione Goldenart Production


Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe. Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai quindici anni si trovano a vivere un, apparentemente, tranquillo menage familiare. Lui, scrittore di gialli, in realtà non è un grande fautore della vita a due, convinto che si tratti di un’associazione a delinquere finalizzata alla distruzione del compagno/a. Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane. Un piccolo incidente domestico, in cui Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettuali, perde completamente la memoria, diventa la causa scatenante di un sottile e distruttivo gioco al massacro. I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto comune diventano, un percorso bizzarro, divertente e doloroso, che conferma il sospetto di molti che anche la coppia più affiatata non è che una coppia di estranei. Gilles e Lisa avranno un bel da fare per cancellare l’immagine di sé che ciascuno ha dell’altro, attraverso rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate, ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta, per fortuna loro, da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti. Il testo di Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti, uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale. Il confronto incessante, il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara ed intelligibile di alcune realtà e verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi, di convivere.

venerdì, sabato, domenica
15, 16, 17 FEBBRAIO 2019
ALESSANDRO HABER
LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE
IL PADRE


di Florian Zeller
con Alessandro Haber, Lucrezia Lante Della Rovere
e con David Sebasti
Daniela Scarlatti, Ilaria Genatiempo, Riccardo Floris
regia Piero Maccarinelli
scene Gianluca Amodio
musiche Antonio Di Pofi
costumi Alessandro Lai
disegno luci Umile Vainieri
produzione Goldenart Production


Il Padre, debutta nel settembre del 2012 al Hébertot Theatre di Parigi con Robert Hirsch, diretto da Ladislao Chollat e replica sulle scene francesi fino al 2014 riscuotendo un grandissimo successo. Candidato al prestigioso Prix Molières nel 2014 si aggiudica il premio come miglior spettacolo dell’anno. Viene ripresa nel 2015 Comédie des Champs-Elysées. Nel 2015 l’opera viene adattata per il grande schermo da Philippe Le Guay col titolo Florida. È stato inoltre rappresentato a Londra al Wyndham’s Theatre e al Trycicle Theatre con protagonisti Kenneth Cranham e Claire Skinner. Debutterà nel Marzo 2016, al MTC – MANHATTAN THEATRE CLUB di Broadway, con Franck Laugella, con la traduzione del due volte vincitore del “Tony Award”, Christopher Hampton e diretto dal regista premio “Tony Award”, Doug Hughes.

Andrea è un uomo molto attivo, nonostante la sua età, ma mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia, che è molto legata a lui, cerca solo il suo benessere e la sua sicurezza. Ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporgli di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito. Lei crede che sia la soluzione migliore per il padre che ha tanto amato e con cui ha condiviso le gioie della vita. Ma le cose non vanno del tutto come previsto: l’uomo si rivela essere un personaggio fantastico, colorato, che non è affatto deciso a rinunciare alla sua indipendenza... La sua progressiva degenerazione getta nella costernazione i familiari, ma la sapiente penna di Zeller riesce a descrivere una situazione che, seppur tragica per la crescente mancanza di comunicazione causata dalla perdita di memoria, viene affrontata con leggerezza e con amara e pungente ironia. Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. La perdita dell’autonomia del padre, Andrea, progredisce a tal punto che Anna è costretta a dover prendere decisioni al suo posto e contro la sua volontà. La forza di questa pièce consiste nel saper raccontare col sorriso e con ironia, delicatezza e intelligenza, lo spaesamento di un uomo la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Con grande abilità l’autore ci conduce a vivere empaticamente le contraddizioni in cui il nostro protagonista incappa, il quale perdendo a poco a poco le sue facoltà logico-analitiche e non riuscendo più a distinguere il reale dall'immaginario, ci coinvolge con grande emozione in questo percorso dolorosamente poetico.

venerdì, sabato, domenica
8, 9, 10 MARZO 2019
GLAUCO MAURI
ROBERTO STURNO
I FRATELLI
KARAMAZOV


di Fëdor Dostoevskij
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
[cast in via di definizione]
regia Matteo Tarasco
produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana


Per ben due volte la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij. Due assoluti capolavori: L’idiota e Delitto e castigo. Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano. La famiglia Karamazov devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Così sono i Karamazov - Così siamo noi? Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia. Glauco Mauri

I fratelli Karamazov è l'ultimo romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij. È ritenuto il vertice della sua produzione letteraria, un capolavoro della letteratura dell'Ottocento e di ogni tempo. Pubblicato a puntate su Il messaggero russo a partire dal gennaio 1879, fu completato solo pochi mesi prima della morte dello scrittore. La trama del romanzo si sviluppa attorno alle vicende dei membri della famiglia Karamazov, al contesto in cui matura l'assassinio di Fëdor, il capofamiglia e al conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato di parricidio; a un livello più profondo è il dramma spirituale scaturito dal conflitto morale tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio.

I fratelli Karamazov è un romanzo cupo e disperato, che oscilla pericolosamente nell’incerto territorio in cui danzano avvinghiati Eros e Thanatos; è una storia assoluta, spietata, estrema, senza margini di riscatto, senza limiti, un duello tra uomini completamente sopraffatti dai nervi e avvinghiati in un ineludibile legame economico. Con il rigore di un giudice istruttore, lo scrupolo di uno scienziato e l’insistenza di un investigatore, Fëdor Dostoevskij ci conduce in un viaggio negli abissi oscuri dell’animo umano, descrivendo un mondo che perde i suoi referenti culturali e svilisce i valori etici più profondi, un mondo ove l’interesse personale diviene la mozione primaria d’ogni atto, ove trionfa il soddisfacimento sfrenato del desiderio. L’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij ha la grandezza e la forza di un inferno dantesco, è una comédie humaine alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme. Dostoevskij sembra scagliare un monito all’umanità ferita e spaesata: “conoscerai un grande dolore e nel tuo dolore sarai felice. Cerca la felicità nel tuo dolore”. Oggi la lingua non è più del cuore, come diceva Paracelso, ma della mente. La parola sembra soccombere nelle paralizzanti spire dell’ossessione comunicativa, stritolata da un’angoscia semantica. Proprio per questo ci sembra necessario rileggere e mettere in scena il capolavoro di Dostoevskij che ci restituisce il coraggio di essere nuovamente eloquenti e profondamente umani.
Matteo Tarasco

venerdì, sabato, domenica
5, 6, 7 APRILE 2019
SOGNO DI UNA NOTTE
DI MEZZA ESTATE


di William Shakespeare
traduzione Dario Del Corno
con Corinna Agustoni, Giuseppe Amato
Marco Bonadei, Sara Borsarelli, Clio Cipolletta
Enzo Curcurù, Loris Fabiani, Lorenzo Fontana
Vincenzo Giordano, Sarah Nicolucci, Luca Toracca
Emilia Scarpati Fanetti, Vincenzo Zampa
regia Elio De Capitani
scene Carlo Sala
costumi Ferdinando Bruni
musiche originali Mario Arcari
coro della notte Giovanna Marini
luci Nando Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo


Un must della Compagnia dell’Elfo, terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti e nuovi ensemble. Un “sogno” che si ripete nel quale ritornano memorie, tracce e citazioni del passato. Elio De Capitani ha sperimentato con questo testo due approcci registici radicalmente distanti: le atmosfere dark della prima messinscena (1986) sono state superate con una cifra stilistica nuova nella produzione del 1997, mettendo a segno un successo ripreso e replicato per vent’anni. Da allora il Sogno dell’Elfo è uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento.

Il testo di Shakespeare intreccia le peripezie d’amore di uomini e donne, elfi e fate, tra palazzi nobiliari e foreste incantate, distruggendo l’idea romantica dell’amore e facendo piazza pulita di luoghi comuni, senza per questo irridere ai sentimenti, ma dando conto della loro fragilità e della carica di irrazionalità e di follia.
La regia di Elio De Capitani, con tocco leggero, riesce ad amalgamare felicemente la solarità della commedia dei quattro giovani amanti con le ombre d’inquietudine proiettate dal mondo degli spiriti guidati dall’imprevedibile folletto Puck. Il tutto corroborato dall’irresistibile comicità dei personaggi degli artigiani, un gruppo squinternato di aspiranti attori, guidati dalle presenze storiche e indispensabili di Luca Toracca e Corinna Agustoni, ai quali si sono affiancati Lorenzo Fontana e Marco Bonadei. Negli anni si è via via rinnovato anche il cast degli elfi, delle fate e dei giovani amanti: Enzo Curcurù nel ruolo di Teseo-Oberon si è ben inserito nel gruppo di interpreti che hanno trascinato al successo lo spettacolo già a partire dal 2010 (Sara Borsarelli, Giuseppe Amato, Clio Cipolletta, Loris Fabiani, Vincenzo Giordano, Sarah Nicolucci).

RINNOVO ABBONAMENTI
da mercoledì 20 giugno a mercoledì 4 luglio
diritto di prelazione riservato agli abbonati della passata stagione teatrale con conferma turno e posto
da venerdì 6 a domenica 8 luglio
diritto di prelazione riservato agli abbonati della passata stagione teatrale con possibilità di cambi turno e/o posto

NUOVI ABBONAMENTI
da mercoledì 29 agosto a domenica 30 settembre

Ogni persona può acquistare e rinnovare, in una sola volta, non più di quattro abbonamenti.
L’abbonamento è al portatore e può essere ceduto ad altra persona.
Per conservare il posto della passata stagione è necessario confermare l’abbonamento entro il 4 luglio.
Entro l’8 luglio è invece possibile usufruire del diritto di prelazione per il cambio di turno e/o posto.

BOTTEGHINO TEATRO DELLA FORTUNA
Il botteghino del Teatro della Fortuna [Piazza XX Settembre n. 1 tel. 0721 800750] in campagna abbonamenti è aperto come segue:
rinnovi tutti i giorni 17.30 – 19.30; mercoledì, sabato e domenica anche 10.30 – 12.30
nuovi dal mercoledì alla domenica 17.30 – 19.30; mercoledì, sabato e domenica anche 10.30 – 12.30

ABBONAMENTO [ 7 SPETTACOLI]
settore A € 165 | settore B € 130 |csettore C € 100
Speciale Giovani settore B € 100 | settore C € 70
*riservato ai giovani fino a 26 anni
Speciale Scuola settore B € 75 | settore C € 65
Speciale BCC Fano settore A € 148 | settore B € 117 | settore C € 90

VENDITA BIGLIETTI
da mercoledì 3 ottobre vendita biglietti per tutti gli spettacoli

BOTTEGHINO TEATRO DELLA FORTUNA
Per la vendita dei biglietti il botteghino del Teatro della Fortuna è aperto dal mercoledì al sabato dalle ore 17.30 alle ore 19.30; il mercoledì e il sabato anche dalle ore 10.30 alle ore 12.30. Apertura straordinaria il 14 ottobre, domenica dell’antiquariato, con orario 10.30-12.30/17.30-19.30.
Nei giorni di spettacolo feriali è aperto con orario 10.30 – 12.30 e dalle 17.30 ad inizio rappresentazione; nei giorni di spettacolo festivi è aperto con orario 10.30 – 12.30 e dalle 15 ad inizio rappresentazione.

BIGLIETTI
settore A € 25 € 20 ridotto* | settore B € 20 € 15 ridotto*
settore C € 15 € 10 ridotto* | settore D € 10 € 8 ridotto*
*riservato ai giovani fino a 26 anni
Speciale BCC settore A € 22 | settore B € 18 | settore C € 13 | settore D € 9
Speciale Scuola settore B € 13 | settore C € 10 | settore D € 8

PAGAMENTI
abbonamenti e biglietti possono essere pagati con contanti, carta di credito e bancomat

VENDITA ON-LINE
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