“2023 Anno del Turismo di Ritorno - Alla Scoperta delle Origini”, Morano Calabro tra i soggetti firmatari

Molti connazionali potranno tornare in Italia non solo come ospiti temporanei, bensì per contribuire in prima persona a rivitalizzare quelle aree del Paese che in passato non hanno potuto o saputo garantire occupazione e benessere
morano calabro, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

E’ stato presentato venerdì scorso a Napoli, nell’ambito della BMT (Borsa Mediterranea del Turismo), dal presidente di Rete Destinazione Sud, Michelangelo Lurgi, il progetto “2023 Anno del Turismo di Ritorno - Alla Scoperta delle Origini”. Vi hanno preso parte personalità istituzionali e politiche nonché rappresentanti delle maggiori realtà associative, Cral nazionali e buyers attirati dall’offerta ricettiva italiana.

Il piano, che in definitiva immagina la nascita di un Expo internazionale dell’italianità, interessa tutti i territori della Penisola. E consente a Regioni, Province e Comuni, in sinergia con le imprese, di esporre le proprie eccellenze mediante workshop, incontri d’affari esibizioni musicali, confronti, dibattiti e fiere. E’ contemplata la realizzazione nel periodo marzo 2023 - gennaio 2024 di manifestazioni aventi temi e obiettivi vari; sono inoltre previsti eventi culturali, enogastronomici, tour, confronti, dibattiti, esposizioni ecc. Un’articolata macchina organizzativa che stimolerà il coinvolgimento emotivo degli oltre settanta milioni di connazionali di seconda, terza e quarta generazione residenti all’estero: ad essi e a quanti abbiano la sensibilità e la voglia di avvicinarsi a questa forma di esperienza sarà suggerito un approccio innovativo ai luoghi e alla cultura delle origini.

 

«Lo spirito che muove gli indirizzi strategici concepiti da Rete Destinazione Sud – ha dichiarato il consigliere Mario Donadio, chiamato a rappresentare ufficialmente l’Amministrazione locale nella convention partenopea - è di rilanciare l’immagine dei borghi e attrarre visitatori e investimenti capaci di favorire lo sviluppo socioeconomico dei territori. Puntiamo molto su questa opportunità, poiché consideriamo il turismo di ritorno una leva attraverso cui valorizzare e diffondere le nostre bellezze, più e meglio di quanto non si stia già facendo con impegno e senza lesinare energie. Attraverso il progetto pensiamo di poter intercettare i concittadini sparsi nel mondo e suggerire loro una conoscenza del nostro borgo più efficace e diretta. Mi preme ringraziare il dr Michelangelo Lurgi per aver allestito un così valido modello di idee, e il dr Fabio Ragone, affermato ricercatore impegnato nello studio e approfondimento di particolari settori dell’emigrazione meridionale e moranese, con cui intratteniamo una proficua e avanzata interlocuzione rivolta all’individuazione di percorsi di crescita».

 

Stessa chiave di lettura per il sindaco Nicolò De Bartolo e per l’assessore Francesco Soave: «L’orgoglio dell’appartenenza, l’amore per la terra natia o d’origine familiare, i ricordi, le relazioni, la lingua/dialetto, i costumi, l’arte, il cibo sono senza dubbio elementi che fanno battere forte il cuore a quanti abbiano subito il drammatico fenomeno dell’emigrazione. Con l’ausilio di questo progetto» sostengono i due amministratori, «oltre a disegnare nuove linee di futuro, vorremmo provare a colmare i vuoti generati da distacchi e allontanamenti. In quest’ottica, assodata la facilità di movimento e la globalità dei flussi di comunicazione, avvalendoci del know how di Rete Destinazione Sud e dello specifico progetto presentato alla BMT, riteniamo si possa ottenere ottimi risultati, sia in termini di aumenti di flussi turistici sia come veicolo per rinsaldare legami e interscambi. Ma, di più, si fa strada, vogliamo dirlo, la motivata speranza che molti nostri connazionali possano tornare in Italia non solo come ospiti temporanei, bensì per contribuire in prima persona a rivitalizzare quelle aree del Paese, specie al Sud, che in passato non hanno potuto o saputo garantire occupazione e benessere».

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