Comunicati Stampa
Fiere ed Eventi

‘Undressed’: dall’AI a Gaza, domani l’ottava edizione del TEDxNapoli, l’appuntamento con le ‘idee che meritano di essere diffuse’

‘Undressed’: dall’AI a Gaza, domani l’ottava edizione del TEDxNapoli, l’appuntamento con le ‘idee che meritano di essere diffuse’
Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Dall’intelligenza artificiale che aiuta, ma non sostituisce, l’uomo a svelare il suo passato - come per i papiri ercolanesi - e nella tutela della salute alle parole di pace della cantante israeliana Noa e di Viola Ardone per Falastin Hurra, dalla scoby skin ai genitori fantasma delle famiglie arcobaleno, dai problemi delle giovani generazioni all’arte, dalla musica irriverente al tabù della morte: domani, dalle 14, sul palco dell’Hotel Royal Continental sul Lungomare, Gianluca Del Mastro, Joe Snape, Leandro Pecchia, Giulia Garofalo Geymonat, Elisa Sirianni, Antonella Inverno, Stefano Caimi e Marco Abbro proveranno a ‘svelare’ il loro nuovo modo di vedere il mondo. L’evento segue la formula del TED, format americano che ha visto protagonisti personaggi come Bill Gates, Isabel Allende e Greta Thunberg, e che vanta sette miliardi e 800 milioni di visualizzazioni sul web.

 

 

Senofanto era un musicista abile e intelligente. Le sue melodie suadenti e struggenti appassionavano e commuovevano l’animo umano, specie nelle cerimonie funebri. E già tra il IV e il III secolo a.C. si indagava il rapporto dell’uomo con il piacere, in particolare in relazione ai sensi dell’udito e del gusto, quindi del cibo, dei suoni, della musica che riesce a emozionare, a conquistare, ad ammaliare. Ma come sappiamo tutto ciò? E che cosa c’entra Senofanto con l’intelligenza artificiale? La storia è lunga ma affascinante.

I papiri di Ercolano sono stati sepolti sotto una coltre piroclastica di circa 20 metri per poco meno di 1.700 anni, dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. fino a quando, nel 1750, un contadino non scoprì, scavando un pozzo, quella che poi sarà definita la Villa dei Papiri, in cui furono ritrovati circa 1.800 rotoli di papiro: l’unica biblioteca dell’antichità che sia stata riportata alla luce. Malgrado la furia devastatrice dell’eruzione, i papiri della domus patrizia che sorgeva in riva al mare si sono conservati perché il calore intensissimo dei flussi piroclastici privò di ossigeno e carbonizzò all’istante le fibre, impedendo che marcissero nei secoli sotto terra. Ma una volta trovati, come aprirli e leggerli? Per alcuni di essi, grazie a condizioni di conservazione particolarmente favorevoli, fu possibile procedere allo srotolamento grazie a un macchinario e a una tecnica inventati dal religioso genovese Antonio Piaggio, all’uopo incaricato, nel 1753, dal re di Napoli Carlo di Borbone. Il metodo di padre Piaggio fu applicato ad alcune centinaia di rotoli che però, in moltissimi casi, offrirono testi molto lacunosi e sui quali oggi possiamo leggere solo alcune lettere o parole. Restavano, inoltre, centinaia di rotoli refrattari anche a questo sistema, per cui la tecnica fu abbandonata.

Dopo alcuni altri tentativi andati a vuoto nel corso dei successivi due secoli e mezzo, che hanno condotto al definitivo abbandono dell’idea di uno srotolamento fisico dei papiri, ecco che con la tomografia a raggi X si giunge, soltanto alcuni anni fa, allo ‘svolgimento virtuale’ dei rotoli: grazie all’utilizzo di un acceleratore di particelle viene realizzata una scansione 3D, dopodiché si passa alla segmentazione e successivamente all’appiattimento virtuale. Restava, dunque, il problema del tracciamento dell’inchiostro e della sua lettura.

Per risolvere questo enigma, Nat Friedman, Daniel Gross e Brent Seales lanciano la Vesuvius Challenge: rendono disponibili le scansioni TAC realizzate presso l’acceleratore di particelle Diamond Light Source vicino a Oxford di due dei sei rotoli custoditi presso l’Institut de France di Parigi – quelli donati da Ferdinando I re delle Due Sicilie a Napoleone nel 1802, con l’auspicio che non invadesse Napoli, cosa che poi avvenne regolarmente poco più avanti - e offrono più di un milione di dollari in premi, raccolti grazie a molti generosi donatori. Grazie all’intelligenza artificiale, tre studenti poco più che ventenni, Youssef Nader, egiziano, Luke Farritor, statunitense, e Julian Schilliger, svizzero, riescono a estratte il testo di 15 delle 160 colonne di uno dei due papiri e ad aggiudicarsi il premio di 700mila dollari. Circa duemila caratteri, più o meno un metro di lunghezza dei 13 complessivi del papiro, il 5% del totale ma il metodo per l’estrazione dei segni di inchiostro è testato e validato.

Possiamo, dunque, dire che, grazie all’AI, sia stato svelato il messaggio, il pensiero dell’uomo di 2000 anni fa? Beh, no. Perché l’intelligenza artificiale arriva fino alla ricostruzione del segno di inchiostro: l’assimilazione di quel segno a una lettera, a un mezzo di comunicazione e poi a un pensiero di segno compiuto è, e a quanto pare resterà sempre, compito dell’uomo stesso. Gianluca Del Mastro, docente di papirologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, è membro del team di 6 papirologi che rappresentano il punto finale del percorso della Vesuvius Challenge: quello di interpretare, di svelare il messaggio che i nostri antenati hanno impresso su quei volumi.

Nella prossima edizione del TEDxNapoli, l’ottava, che si terrà domani, domenica 24 marzo, dalle ore 14 nell’Hotel Royal Continental sul Lungomare, il professore Del Mastro racconterà, dal di dentro, la meravigliosa storia dello svolgimento e della lettura di questi rotoli, e soprattutto di come l’AI possa aiutare l’uomo, ma mai sostituirsi a lui, come accaduto nella lettura della pergamena: è stata l’intelligenza umana a svelare un’altra intelligenza umana, racchiusa in un testo che esplora gli effetti del piacere sull’animo umano, alla maniera di Epicuro.

Il prossimo obiettivo della Vesuvius Challenge è quello di leggere l’85% del papiro. Nel frattempo, altri sostenitori sono intervenuti. La Musk Foundation, riconducibile al patron di Tesla, ha “generosamente donato 2 milioni di dollari”. Altri due rotoli, presi tra i mille e più custoditi presso la Biblioteca nazionale di Napoli, sono già stati scannerizzati con il sincrotrone di Oxford e sono pronti per essere sottoposti al processo finale di analisi con l’AI e di lettura da parte del team di papirologi, di cui fa parte, insieme a diversi studiosi internazionali, anche Federica Nicolardi, ricercatrice all’Università Federico II di Napoli.

 

Undressed

 

Il percorso, quindi, è ormai tracciato. È solo una questione di tempi, ma tutti i papiri ercolanesi potranno essere svelati. Undressed, direbbero gli studiosi della Kentucky University che hanno lanciato la sfida. E ‘Undressed’ è anche il tema scelto dagli organizzatori del TEDxNapoli – con Valeria Scialò nel ruolo di organizer, Francesca Nicolais e Giusi Ciaccio nel ruolo di co-organizer, Vittoria Salabelle in quello di designer, Rossella Ciardiello e Maria Cecilia Bruzzone rispettivamente coordinatrici della logistica e dei volontari – per questa edizione. “Undressed – affermano le componenti del team tutto al femminile - è un invito a essere autentici, a spogliarsi delle sovrastrutture e ad abbracciare la vulnerabilità necessaria per scoprire la vera essenza di ciò che ci circonda. Undressed incoraggia a guardare le cose per quelle che sono, a metterle a nudo. Attraverso talk prive di filtri, gli speaker provenienti da ambiti eterogenei metteranno in luce la necessità di eliminare il superfluo, di esplorare la vita nelle sue sfumature, di allontanarsi dagli stereotipi, di scoprire il non visibile, di mostrarsi per quello chi si è, di instaurare una profonda connessione con il pianeta e con ciò che accade intorno”.

Le porte dell’Hotel Royal Continental si apriranno alle 14 per la registrazione dei partecipanti. Prima dell’inizio dei talk dei nove speakers previsti, il pubblico potrà partecipare alle attività organizzate dai partner (insieme con lo stesso Continental, Riot Studio, Del Monte, Leonardo, Pastificio Di Martino, Materias, Yokohama Sekai, Uniperte, StudioA podcast, The Loops, Mentimeter, Rando Multi Service, Kaleidostone) sorseggiando un aperitivo.

Il format dell’evento - organizzato dal team del Riot Studio con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Napoli – è il seguente: gli speakers avranno dai 3 ai 18 minuti per esporre le loro ‘ideas worth spreading’, idee che meritano di essere diffuse. I talk, registrati e realizzati in post produzione, saranno poi caricati sul canale youtube TEDx, che conta più di 40 milioni di iscritti ed ha superato la cifra impressionante di 7,8 miliardi di visualizzazioni, e saranno tradotti e sottotitolati progressivamente in tante più lingue quante maggiori saranno le visualizzazioni sul web.

 

L’AI anche per la tutela della salute

 

Di come l’intelligenza artificiale, collegata alle tecnologie, possa aiutare l’uomo anche nella tutela della salute parlerà Leandro Pecchia, professore di Ingegneria Biomedica, Presidente della società europea di ingegneria biomedica (Eambes), segretario generale dell'associazione mondiale (Ifmbe), consulente Oms per le tecnologie per il Covid-19 e membro del CTS del ministero della Salute per i dispositivi medici, uno degli ingegneri biomedici più influenti a livello globale. Ancora troppe persone al mondo – è l’assunto - non hanno accesso ad un’assistenza sanitaria dignitosa e al contempo scarseggiano i dispositivi medici salvavita.

 

Stop war a Gaza, le parole di pace della cantante israeliana Noa e del testo di Viola Ardone per Falastin Hurra

 

Al TEDxNapoli di quest’anno ci sarà spazio anche per le tragiche vicende della Striscia di Gaza, con appelli alla pace che verranno da entrambe le parti in conflitto. Sul fronte palestinese, Valentina Acca leggerà il testo inedito di Viola Ardone scritto per Falastin Hurra, collettiva di fumettisti e illustratori italiani e internazionali per la Palestina libera. Per l’altro versante, la cantante israeliana Noa invierà un videomessaggio che sarà proiettato durante l’evento e che, successivamente, sarà pubblicato sullo spazio web del TEDxNapoli nella sezione Studio.

 

Di vita, di morte, di giovani e altre facezie

 

Giulia Garofalo Geymonat e Denise Rinehart sono sposate e sono due mamme arcobaleno. Hanno due bambini, il primo, di 8 anni, partorito da Denise, americana, e il secondo, due anni e mezzo, da Giulia. Mentre per il secondo, registrato all’anagrafe di Bologna, il Comune ha riconosciuto la doppia generalità, per il primo, nato quando la coppia risiedeva a Pisa, Giulia non è che una ‘madre fantasma’. Hanno intrapreso una battaglia legale affinché anche Giulia possa riconoscere il loro primogenito, che hanno voluto e fatto insieme ma che è ancora legalmente solo figlio di Denise. Dopo aver recentemente perso in Cassazione, stanno portando il caso a Strasburgo affinché la Corte Europea dei Diritti Umani ‘riveli’ al bambino la sua seconda madre.

Dalla nascita della vita alla sua fine, che Elisa Sirianni, genovese, esperta di comunicazione, racconta nei suo progetto teatrale, sociale e politico dal titolo “Da Vivi - Il miracolo della finitezza”, uno spazio di dialogo e creazione sui tabù della morte con l’ausilio di medici, psicologi, psicoterapeuti, ‘rivelando’ che non bisogna aver paura della morte ma che bisogna far entrare questi temi dentro la vita. Il progetto, che nasce da una sua esperienza personale, è stato poi sviluppato e curato con Marco Biagini e l’Accademia dell’Incompiuto e prodotto dal Teatro Metastasio di Prato: i suoi incontri sono spesso sold out, e quando le persone tornano a casa sentono di aver assistito a una rappresentazione sulla vita, non sulla morte.

Svelerà l’intreccio indissolubile tra la vita virtuale, on line, e quella reale Antonella Inverno, giurista specializzata nella protezione internazionale dei diritti umani e dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Lo farà attraverso il rapporto 2024 “Le Ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza” di Save the Children, di cui è capo della ricerca e dell’analisi dei dati, dove per ‘onlife’ si intende la continua interazione tra la realtà materiale e analogica con quella virtuale e interattiva. Come vivono, dunque, le adolescenti le loro relazioni come l’amicizia, l’amore, il sesso, la loro visione del futuro? Il sondaggio, realizzato in collaborazione con IPSOS nel gennaio scorso su un campione di 800 giovani di età compresa tra 14 e 18 anni, svelerà, attraverso i numeri, una generazione.

Il TEdxNapoli costituirà anche l’occasione per assistere alla performance di Joe Snape, artista di Newcastle ironico e irriverente, dal titolo “You are the mole”, che dimostrerà come la tecnologia possa prendere il sopravvento sull’uomo nello stesso momento in cui gli fa credere di essere lui a determinare il proprio destino, esplorando i temi tra cui il diritto alla privacy, la post-verità e la libertà dalla sorveglianza algoritmica online.

 

Una nuova visione del rapporto uomo-natura

 

Attraverso l’analisi della sezione degli alberi a livello chimico, i ricercatori riescono a capire le condizioni climatiche di uno specifico anno: si chiama dendrocronologia. Artista, designer, amante della natura, docente di Computer Art alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, Stefano Caimi, con le sue opere, apre la strada a una nuova comprensione dell'interconnessione tra l'umano, il naturale e il tecnologico, e ‘svelerà’ al pubblico del TEDxNapoli l'armonia che esiste tra di loro.

Uno sguardo nuovo sulla natura è quello che ‘rivelerà’ anche Marco Abbro, che produce materiali – alcuni, come la scoby skin, simili alla cellulosa, con cui realizza anche capi di abbigliamento - facendo interagire batteri sugli scarti organici. Il primo esperimento lo ha realizzato con gli scarti di mele annurche, ora segue la stagionalità dei prodotti. Abbro apre, dunque, a un nuovo paradigma produttivo, che non preleva dalla natura ma costruisce con essa, dandole una nuova ‘pelle’. La visione è quella di perfezionare il ciclo produttivo creando un substrato per produrre cellule e organi umani.