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Agricoltura

Gustavo Zito: ‘’L’uomo dal cuore verde’’

’’Da Campione mondiale di biliardo a imprenditore di successo per la salvaguardia del pianeta’.’'Il fascino del tappeto verde ha costituito un perno preponderante su cui ha ruotato la sua vita e su quest'onda si sono sviluppate le sue passioni''.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

Gustavo Zito nasce nel 1971 in Argentina da famiglia italiana ,sotto una luminosa stella che accompagna il suo destino, colorando di verde i suoi passi. La sua perseveranza , la forte determinazione e il suo credere fermamente nel raggiungimento degli obiettivi prefissi, hanno sempre costituito i punti cardini per il coronamento dei suoi successi e dei suoi sforzi , anche e soprattutto nel superare gli ostacoli che si sono frapposti sul suo cammino , tali da determinare un ‘’curriculum’’ denso di avvenimenti , degni di nota , che lo hanno portato a diventare un grande Campione e un imprenditore di successo.’’ Il fascino del tappeto verde ha costituito un perno preponderante su cui ha ruotato la sua vita e su quest'onda si sono sviluppate le sue passioni. Sin da bambino matura la sua forte passione per il biliardo ,nata in un bar dove suo padre, calciatore di serie A, si recava a prendere il caffe ’’ Fu amore a prima vista’’- cosi’ descrive Gustavo Zito quel momento- ‘’Guardavo affascinato quelle biglie colorate, le colpivo disordinatamente facendole correre sul robusto tavolo verde. Quando le vedevo scomparire nelle buche provavo insieme un fremito di gioia e un pizzico di sgomento’’. A 7 anni vince la sua prima gara e In palio c’era una stecca professionale. ‘’Quell’esile strumento, nelle mie mani, si trasformava in un arma di precisione micidiale, uno scettro con il quale dominare gli avversari’’ -racconta Zito-. A 13 anni circa giunge ad una svolta determinante quando decide di lasciare la scuola per dedicarsi totalmente allo studio e al perfezionamento della “teoria dei diamanti”, all’epoca patrimonio esclusivo dei professionisti della carambola, per trasferire i principi geometrici elaborati nel corso degli anni dai carambolisti alla sua specialità preferita, cioè ai “5 birilli” . Il suo modo di giocare era geometrico, calcolato, basato sull’esattezza della teoria dei diamanti.. Una visione innovativa del biliardo quella di Gustavo Zito, che lo ha reso un’icona assoluta di questo sport. Un talento straordinario quello del campionissimo argentino, che ha vinto il suo primo titolo mondiale, in seguito altri 3, a soli ventitré anni, nel 1994. ‘’ A 14 anni vince il titolo argentino “under 23” e nel 1985 convince suo padre a trasferirsi in Italia , dato che L’economia in Argentina non era fiorente, mentre in questo paese Lui era convinto che si potesse vivere col biliardo. Di li a poco si susseguirono altri successi in ascesa fulminante ; A Catanzaro vince ll titolo italiano in finale con Auletta. L’anno successivo vince le tre gare più importanti della stagione: l’Open di Svizzera, il Grand Prix di S. Vincent con 2048 partecipanti ed il torneo nazionale di Oristano.In questa alternanza di vicende non mancano ombre e ostacoli che si frappongono alla sua scalata. Alcune esperienze negative lo inducono a trasferirsi in Inghilterra dove si praticava lo snooker, un gioco miliardario che richiedeva grandi capacita’ e assidui allineamenti, e poco dopo dovette rinunciarvi .L’esperienza in Inghilterra gli aveva però fatto capire una cosa molto importante. Nel biliardo, e nello sport più in generale, le vittorie e la carriera di un campione non possono essere il frutto di vera improvvisazione. Il talento naturale non garantisce, da solo, un’elevata competitività, ma va sostenuto con un serio allenamento da praticarsi anche al di fuori delle sale da gioco . In Italia, al suo rientro sul tappeto verde , si accorge pian piano che mancano gli incentivi per andare avanti come campione ,e '' l’onda verde'' lo porta a trovare un altro grande amore, il Poker texano, che secondo Lui e’ molto simile al biliardo nel senso che comunque si deve studiare bene l’ avversario ed aspettare il momento giusto per colpirlo e innanzitutto di non far capire mai il proprio stato d’animo per non far trasparire il “BLUFF”. Altri premi importanti li ha conquistati a Las Vegas, a Nova Gorica in Slovenia ed anche a Seefeld in Austria.
Gustavo Zito nel 2009 decide di ritirarsi a soli 38 anni ,quando ancora era in testa alle classifiche di number one, per mancanza di stimoli sportivi, e soprattutto quelli di ordine economico quando in Lui insorge una forte avversione nei confronti dell’attuale sistema professionistico del biliardo: Riposta la stecca, oggi Gustavo Zito ha proseguito occupandosi di altro, ma sempre con l’idea di rilanciare lo sport che tanto ama.Vende la sua attivita’on line per prendersi un momento di pausa e riflessione. Nel 2014 , trovandosi in Sud America ,a Lima in Peru’, al Summit del protocollo di Kyoto, dove si affrontavano tematiche, dettate dall’allarme del disastro planetario, ecologico ambientale , dovuto ai cambiamenti climatici, fu folgorato dal messaggio derivante , perche’ in quella sede veniva decretato l’obbligo per tutti i paesi sudamericani , laddove c’e’ il polmone verde del Pianeta Terra , di dover provvedere ad incrementare la forestazione entro il 2025.Il Brasile e il Paraguay erano tra i paesi piu’ bisognosi -380 mila ettari solo in Paraguay .Il cuore''‘verde’’ di Gustavo Zito in quel momento comincio’ a pulsare in unica direzione: ‘’Trovare una soluzione per la salvaguardia del Pianeta ,coniugando una strategia di carattere etico economico, che potesse significare una tecnologia innovativa nel rendere il massimo dei benefici in entrambe le direzioni’’ .La prima ricerca ,risultata poi vincente, e’ stata quella di reperire il tipo di albero da piantare , la cui maturazione non risultasse inquinante, escludendo quindi eucalipti, pioppi o abeti, e dopo accurati approfondimenti , la scelta cadde su la Paulonia, originaria dai Cinesi, il cui clone venne creato dagli spagnoli. Nel panorama delle opportunità d’investimento nel campo dell’agricoltura la pianta con maggiore valore aggiunto e margini di profitto è il Clone Paulownia. In condizioni ottimali la pianta può crescere in altezza fino a 20 metri in soli 3 anni. Il business legato al legname che questa pianta è capace di generare è enorme in quanto utilizzato nella produzione di mobili pregiati, travi in legno, rivestimenti per saune, bancali per trasporto e stoccaggio, pellet di qualità e biomasse in generale. Il Clone è realizzato in laboratorio e questo decreta una eccezionale qualità di tutte le piante acquistate. La pianta si adatta ed è certificata a climi dai -24°C a +42°C, ma è stata testata con ottimi risultati da -30°C a +50°C. La pianta è resistente alle malattie e non necessita di trattamenti antiparassitari. La coltivazione della pianta non impedisce (se non durante le fasi iniziali e dopo ogni taglio) di essere affiancata da altre coltivazioni miste o messa a pascolo. Oltre al legname, la foglia della pianta può essere venduta per la ristorazione, le radici sono molto richieste in sostituzione del noce per l’industria dei fucili, delle pipe o per gli strumenti musicali. Il fiore della pianta è molto ricercato dalle api che possono produrre circa 500/700 kg di miele ad ettaro. In questottica e con questi presupposti Gustavo Zito fonda la Societa ‘ MinerGreen , una Compagnia multinazionale della piantagione di Paulownia , che gestisce l'agro-silvicoltura, le proprietà forestali, agroforestali e microplastiche e relativi servizi per far ottenere il massimo dei benefici ai loro investitori. Ancora una volta il verde costituisce un importante parametro cui la sua vita fa riferimento!!! L'obiettivo di MinerGreen è quello di creare un'opportunità di investimento, allettante all'interno del crescente settore del legname, generando allo stesso tempo benefici ambientali e cambiamenti climatici.

Maria Gabriella Lavorgna-Pres.Fondazione no profit ‘’Mandir della Pace’’
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