RPE un progetto per aumentare l'efficienza del fosforo nei fertilizzanti

Il fosforo è un elemento essenziale nella nutrizione dei vegetali. L’Europa è molto dipendente, per il suo approvvigionamento, da paesi africani e del Medio Oriente dove viene estratto, spesso, con metodi poco sostenibili. Le aziende venete Ilsa SpA, Fomet e FCP Cerea, con il sostegno della Regione Veneto, hanno lanciato il progetto denominato RPE - Rise Phosphorus Efficiency - che mira ad aumentare l’efficienza di questo strategico nutriente per i vegetali.
Arzignano, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura) Si chiama RPE - Rise Phosphorus Efficiency – ed è stato finanziato per il 40% attraverso fondi europei gestiti dalla Regione Veneto e per il restante dalle aziende coinvolte, Ilsa Spa, Fomet e FCP Cerea. Il fosforo è un elemento essenziale nella nutrizione dei vegetali ma l’Europa è molto dipendente, per il suo approvvigionamento, da paesi africani e del Medio Oriente dove viene estratto, spesso, con metodi poco sostenibili. Nel prossimo futuro, la disponibilità di questo elemento nutrizionali per le piante sarà critica.
Il cuore del progetto è la realizzazione di fertilizzanti fosfatici, soprattutto per l'agricoltura biologica, che si basano su minerali semplici e non modificati chimicamente e sugli scarti della filiera dell'allevamento animale.
La combinazione di rocce fosfatiche e di residui alimentari ed animali, con additivi appositamente selezionati e studiati, porterà ad un aumento dell’efficienza d’uso del fosforo che è oggi molto bassa. Negli ultimi decenni, questa bassa efficienza ha richiesto sovradosaggi e quindi sprechi, per raggiungere gli obiettivi produttivi che l’economicità dell'attività agricola richiede.
Il recupero e la valorizzazione di sottoprodotti da altre filiere produttive, sta consentendo ai partner, ognuno con uno specifico ruolo - Ilsa per la pellettatura in ambiente controllato e l’integrazione con idrolizzati ed estratti che funzionano da attivatori, Fomet per la fermentazione controllata con impiego di enzimi e FCP Cerea per la granulazione controllata con diversi reagenti - di mettere a punto una serie di prototipi di fertilizzanti organo-minerali solidi e liquidi. Questi sono realizzati con materie prime seconde e materie prime semplici, sostenibili e a basso impatto ambientale. Richiedono una ridotta domanda di energia per la loro produzione, sono impiegabili in agricoltura biologica e da applicare alle colture agrarie in modo mirato. Ma soprattutto, hanno un elevato rapporto tra fosforo applicato e fosforo distribuito, che consente alle piante coltivate un ottimale sviluppo vegeto-produttivo.
Cruciale il ruolo di unità scientifiche private come Landlab e pubbliche come il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE), guidato dalla Professoressa Serenella Nardi, per la valutazione delle materie prime e dei prototipi generati. Questo sia a livello analitico che fisiologico e agronomico, per accelerare le fasi di analisi delle migliori combinazioni tra materie prime ed additivi e per la comprensione dei meccanismi di azione e di valutazione delle performance dei fertilizzanti.
Le tre aziende partner si stanno rapidamente organizzando verso la fase di industrializzazione post-progetto per proporre al mercato prodotti disegnati sulle esigenze delle colture agrarie e dell'agricoltura sostenibile e più avanzata, con l’ottica di dare di meno per ottenere di più: più raccolto, più sostenibilità e un aumentato margine economico per gli operatori agricoli.
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