Governo in ritardo su approvazione DPCM per Regioni e Città Metropolitane e più fondi per strade, ponti, viadotti e scuole
Fonte: Giornale Informazione Quotidiana
roma,
(informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)
Abbiamo provveduto ad inviare una nota al Ministro Bongiorno per evidenziare il grave ritardo accumulato dal Governo in merito all’approvazione del DPCM previsto dal comma 4 dell’art.23 del d.lgs 75/2017 che sarebbe dovuto avvenire entro 90 giorni dall’entrata in vigore dello stesso.
Il decreto in questione, infatti, è essenziale per consentire alle Regioni e alle Città Metropolitane di ricorrere alla disciplina sperimentale di integrazione dei fondi per la contrattazione integrativa, prevista dalla legge. L’approvazione del DPCM, impedisce alle Regioni di dar seguito a quanto previsto dalla legge in merito all’adeguamento fondi salario accessorio Regioni a seguito del trasferimento del personale delle Province dal comma 800 dell’art.1 della legge 205/2017. Quindi – prosegue Librandi – occorre procedere concretamente ad un riallineamento del trattamento economico accessorio del personale delle Province e Città Metropolitane trasferito alle Regioni ponendo fine ad una ingiusta sperequazione tra i dipendenti di quegli enti.
Mesi fa evidenziammo anche la necessità di procedere alla riassegnazione alle regioni e agli enti locali, subentrati nelle diverse regioni nell’esercizio delle funzioni provinciali non fondamentali, delle risorse acquisite dallo Stato per effetto dell’art. 1, commi 418 e 419, della legge 29 dicembre 2014, n. 190.
Ed infine sollecitiamo il Governo reperire i fondi necessari per mettere in sicurezza ponti, viadotti e gallerie in gestione alle Province, ricordando che sono quasi 6.000 interventi già individuati, di cui più di 1.900 prioritari e urgenti, e più di 14.000 strutture su cui necessitano indagini tecnico diagnostiche e procedere ad una seria politica di investimenti nell’edilizia scolastica.
Da tempo – conclude Librandi -, la UIL FPL sta denunciando la mancanza di adeguate risorse per una manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, ponti e scuole con la ovvia conseguenza di generare seri rischi in termini di sicurezza per i cittadini ed anche per i nostri figli che frequentano istituti scolastici a rischio crolli o persino senza riscaldamenti”.
Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della UIL FPL Michelangelo Librandi.
Il decreto in questione, infatti, è essenziale per consentire alle Regioni e alle Città Metropolitane di ricorrere alla disciplina sperimentale di integrazione dei fondi per la contrattazione integrativa, prevista dalla legge. L’approvazione del DPCM, impedisce alle Regioni di dar seguito a quanto previsto dalla legge in merito all’adeguamento fondi salario accessorio Regioni a seguito del trasferimento del personale delle Province dal comma 800 dell’art.1 della legge 205/2017. Quindi – prosegue Librandi – occorre procedere concretamente ad un riallineamento del trattamento economico accessorio del personale delle Province e Città Metropolitane trasferito alle Regioni ponendo fine ad una ingiusta sperequazione tra i dipendenti di quegli enti.
Mesi fa evidenziammo anche la necessità di procedere alla riassegnazione alle regioni e agli enti locali, subentrati nelle diverse regioni nell’esercizio delle funzioni provinciali non fondamentali, delle risorse acquisite dallo Stato per effetto dell’art. 1, commi 418 e 419, della legge 29 dicembre 2014, n. 190.
Ed infine sollecitiamo il Governo reperire i fondi necessari per mettere in sicurezza ponti, viadotti e gallerie in gestione alle Province, ricordando che sono quasi 6.000 interventi già individuati, di cui più di 1.900 prioritari e urgenti, e più di 14.000 strutture su cui necessitano indagini tecnico diagnostiche e procedere ad una seria politica di investimenti nell’edilizia scolastica.
Da tempo – conclude Librandi -, la UIL FPL sta denunciando la mancanza di adeguate risorse per una manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, ponti e scuole con la ovvia conseguenza di generare seri rischi in termini di sicurezza per i cittadini ed anche per i nostri figli che frequentano istituti scolastici a rischio crolli o persino senza riscaldamenti”.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa