CIISA PENITENZIARI, tre positivi accertati al COVID-19 al carcere Don Bosco.

Un medico e due Agenti Penitenziari contagiati al COVID19. Altri 40 gli agenti di Polizia Penitenziaria con febbre e tosse. Il Direttore latita con gli agenti per il contagio COVID19, ma ha avuto tempo per parlare con una rappresentanza di detenuti per la continuazione dei colloqui. Dal 27 Marzo 2020 il sindacato ha indetto lo stato d’agitazione del personale di Polizia Penitenziaria.
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

"Il 23 marzo 2020 il sindacato scrive alle autorità per denunciare la gravissima responsabilità del direttore, sul mancato utilizzo dei DPI, agli agenti, ai medici, agli infermieri, agli amministrativi, ecc., negati, perché a dire di chi Governa l’Istituto di Pisa, ...per evitare di innescare una reazione negativa da parte dei detenuti. Ma secondo voi, "non è una tutela rivolta principalmente ai detenuti che vivono in una comunità chiusa?”.

Sempre nella lettera trasmessa alle autorità il sindacato fece anche notare dell'utilizzo improvviso dei DPI dal 21 marzo 2020, solo per gli operatori sanitari, perché una dottoressa, classe 1958, è risultata positiva al COVID-19. Nonostante la gravità, il Direttore e il F.F. dirigente sanitario del carcere, hanno tenuto la notizia segreta. Ma sono a conoscenza che non diffondere alcuna notizia significa trasgredire le norme, anche penale, sul rischio del singolo dipendente per la tutela alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro del dipendente?

Insomma è un atteggiamento gravissimo, fa sapere il quartier generale della Ciisa Penitenziari "al momento che non sono stati predisposte le misure previste dalla norma COVID-19 es. per chi ha lavorato in stretto contatto deve essere messo in quarantena, provvedere alla sanificazione degli ambienti di lavoro.  Volevano mantenere riservata la notizia? Che vergogna!  Ma non c’è l’obbligo del datore di lavoro di predisporre tutte le misure necessarie a garantire l'integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti? "

Intanto il 24 Marzo 2020 la lista dei contagiati aumenta, due agenti di polizia penitenziaria, ricoverati in ospedali per difficoltà respiratorie e risultati positivi al COVID19, mentre altri 40 poliziotti circa, sono a casa con febbre alta e sintomi influenzali, in quarantena. La media degli ammalati giornalieri è di circa 8/10 agenti .

A seguito della denuncia del sindacato Ciisa Penitenziari, gli agenti di Polizia Penitenziaria devono essere sottoposti a tampone naso-faringeo, come riferito dall'USL competente, ma ci risulta che qualcuno sta rallentando l'esame.

Romeo Chierchia infine fa presente "che per quanto in precedenza, ipotizziamo il reato di lesioni personali gravi/gravissime (art. 590 c.p.) o di omicidio colposo (589 c.p.) -aggravati dalla violazione delle norme antinfortunistiche- qualora non siano state adottate le misure necessarie a prevenire il rischio di contagio dei lavoratori, cagionando la malattia o la morte del lavoratore."

Dal 27 Marzo 2020 il sindacato ha indetto lo stato d’agitazione del personale di Polizia Penitenziaria, e se non avranno l'esecuzione del tampone da domani, il giorno 30 p.v., notizieranno la Direzione di Pisa dell'iniziative delle proteste a partire dallo “sciopero bianco” ad oltranza e l'invio di esposti e denunce nelle sedi opportune.

“NON RICEVERE RISPOSTE ADEGUATE DELLE CONTINUE VIOLAZIONI INVIATE AGLI ORGANI DI STATO E AUTORITA’, PER LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, ATTA A PREVENIRE CHE IL CONTAGIO DEL COVID19 ARRIVA A COLPIRE ANCHE I DETENUTI. AVVERTIAMO CHE SE SCOPPIA UN FOCOLAIO TRA I DETENUTI, SARA’ UNA SCONFITTA PER LO STATO, PER L’ORDINE E LA SICUREZZA ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO E IL COLLASSO PER LA SANITA’ PISANA.  INTANTO VI RINGRAZIAMO PER L’INTERESSAMENTO PER LA CATEGORIA DELLA POLIZIA PENITENZIARIA, POI NON DITE CHE NON VE L’ABBIAMO DETTO.”

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