Sarà inaugurata a Tarquinia il 26 marzo la mostra “Su il Sipario – Il Teatro a Parigi fra ‘800 e ‘900”.

Sala Grande della biblioteca comunale “Dante Alighieri” dal 26 marzo al 6 aprile 2011. Orario: 16 – 19. Ingresso libero.
Tarquinia, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Nell’ambito della IV edizione della rassegna Sous le ciel de Paris 2011 – Parigi nel Lazio e di Tarquinia a Porte Aperte, il prossimo sabato 26 marzo alle ore 18,00 a Tarquinia presso la Sala Grande della Biblioteca Comunale sarà inaugurata la mostra Su il sipario – Parigi a teatro. Promossa dal Comune di Tarquinia, organizzata dal Museo Parigino a Roma, a cura di Cesare Nissirio, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia e del Comune di Grenoble, questa mostra dedicata al teatro parigino non pretende di raccontarne la storia ma desidera solo offrire alcune suggestioni, far affiorare ricordi, tentare di far rivivere emozioni che i documenti cercheranno di rendere il più possibile vive. D’altronde una storia lunga come quella della scena parigina non è facile da raccontarsi. Lasciando alle spalle i secoli passati, l’esposizione inizierà il suo percorso dalla fine dell’Ottocento sino alla fine degli anni Settanta, dalle immagini teatrali nelle stampe di Willette, Dillon e Chéret sino alle foto di Réjane, Sarah Bernhardt, Jeanne Moreau, Jean Vilar, Jean Marais, Gérard Philipe, Jean-Louis Barrault, per citare solo alcuni esponenti fra i più famosi di questa vicenda culturale.
Senza andare troppo a ritroso è bene ricordare però alcune date fondamentali della sua lunga storia in cui, senza peraltro voler dimenticare Racine e Corneille o Molière, figure come Rostand, Genet, Cocteau, Giraodoux, Anouilh hanno illuminato le pagine: nel 1629 il primo ministro Richelieu creando la centralizzazione culturale, consentiva l’installazione a Parigi di due troupes teatrali fisse; nel 1680 nasceva la Comédie Française, da quel momento unica troupe a carico dello Stato a detenere il monopolio della scena parigina. Essa diventerà nel tempo l’immagine stessa del teatro francese; nel 1791 la Rivoluzione francese proclamava la libertà dei teatri, valida sino al 1815 data dei decreti napoleonici atti ad instaurare la gerarchia dei teatri; nel 1887 Antoine creava il Théâtre Libre, un’autentica svolta, capace di rivoluzionare la scena in tutta la Francia.
Il regista, artefice dello spettacolo, costituirà la colonna portante della scena per il futuro; egli si affaccerà ai teatri stranieri, ne accoglierà le opere, renderà più eccitante l’ambiente sino allora appesantito dalla tradizione ottocentesca, dalle strettoie della politica. Il teatro vivrà una nuova stagione, passando dal “boulevard” all’impegno di rinnovamento, aprendo le proprie porte attraverso cui passeranno le diverse tendenze che il neonato secolo imporrà. - nel 1950, dopo le angustie della guerra, appariva Jean Vilar, nominato direttore del T.N.P., il cui avvento segnerà la decentralizzazione del teatro e l’apparizione di una nuova drammaturgia con autori della statura di Adamov, Ionesco, Beckett, Genet. Fra la fine dell’Ottocento e questo secolo, il mutamento ormai avviato e consolidato, offriva allo spettatore parigino una straordinaria ricchezza di generi teatrali e di luoghi, deputati o alternativi, per assistere ad uno spettacolo. A fianco dei prestigiosi teatri come la Comédie Française, risorta dalle sue ceneridopo l’incendio del 1900, o come lo Châtelet o l’Odéon, risaltavano teatri come il Vieux-Colombier, il Théâtre Antoine, il Gymnase o il Sarah Bernhardt oppure come la Michodière, il Marigny, il Théâtre e la Comédie des Champs-Elysées e tanti altri luoghi passati al teatro dal cabaret o dal music-hall. Parigi, regina del teatro in Europa, è detentrice da lungo tempo dello scettro della scena con il piglio regale che le è proprio o con la sfrontatezza trasgressiva della rivoluzionaria che è in lei. Il primato però impegna la capitale francese ad offrire una ricchezza di ingredienti capace di soddisfare le diverse richieste del pubblico.
A fare da supporto allo spettacolo sono chiamate l’editoria e la stampa, decise a dividersi il compito di promuovere un’immagine della vita teatrale la più accattivante. In parte il risultato, tutto d’epoca, è in questa mostra.
Ufficio Stampa
Daniele Aiello Belardinelli
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