Il week end conclusivo del Festival dei Diritti Umani - Lugano.

14 e 15 ottobre 2017.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Il week end conclusivo del Festival dei Diritti Umani - Lugano.
14 e 15 ottobre 2017.

Dalla questione israelo-palestinese ai flussi migratori, dal delicato percorso di assunzione dell’identità sessuale alla repressione di Stato, dai problemi di una comunità rom alle vicende del fondatore di WikiLeaks Julian Assange, le ultime due giornate del Film Festival Diritti Umani Lugano propongono un interessante e mai scontato viaggio che tocca molti paesi e molte realtà del mondo, da Israele alla Bulgaria, dalla Turchia agli Stati Uniti, dall’Italia alla Russia, sottolineando ancora una volta come i Diritti Umani e la dignità dell’uomo, siano valori imprescindibili in tutto il mondo.
Ricchi di spunti anche gli approfondimenti in sala, con ospiti quali: il Dottor Pietro Bartolo di Lampedusa, il giornalista Domenico Quirico, i registi Askold Kurov e Orban Wallace.
Fra i film previsti nel week end l’ultimo lavoro di Amos Gitai, West Of The Jordan River che apre le proiezioni di sabato; A Ciambra, il film selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar; il discusso Risk di Laura Poitras in chiusura di festival.
La domenica, un momento conviviale, sarà la colazione, in sala prima del film del mattino (a partire dalle 10:30).

Tutti i film sono sottotitolati in italiano.

Sabato 14 ottobre

Il fine settimana si apre alle 14:30 con la prima svizzera del nuovo lavoro di Amos Gitai, West of the Jordan River (Israele, Francia – 2017 – 84’), con cui il celebre regista israeliano ritorna nei territori occupati per la prima volta dal 1982, quando girò il documentario Field Diary. C’è ancora margine per un discorso di pace tra israeliani e palestinesi in Cisgiordania? Il film descrive gli sforzi dei cittadini, israeliani e palestinesi, che cercano di superare le conseguenze dell'occupazione e mostra i legami umani intrecciati dai militari, dai militanti dei diritti umani, dai giornalisti, dalle madri in lutto e anche dai coloni ebrei. Di fronte al fallimento dei politici nel risolvere il problema dell'occupazione, questi uomini e queste donne si alzano e agiscono in nome della loro coscienza civica. Questa energia umana è una proposta per il cambiamento a lungo auspicato.
Seguirà l’approfondimento Spazi di umanità in territori di guerra, moderato da Bruno Bergomi, presidente della Fondazione Diritti Umani, con Jürg Bischoff, già delegato CICR e Francesca Biancani, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente.

A seguire, alle 17:30, The Good Postman (Finlandia, Bulgaria – 2016 – 82’) di Tonislav Hristov, affronta il tema sempre attuale dei flussi migratori. Un piccolo villaggio della Bulgaria, situato di fronte al confine turco, si è ritrovato nel mezzo della crisi europea, diventando, per molti migranti, uno dei più grandi e segreti passaggi verso l’Europa. In questo contesto, il postino locale decide di candidarsi come sindaco per ridare vita al villaggio accogliendo i rifugiati. Impegnato nella campagna elettorale mentre consegna la posta, Ivan impara in fretta che mentre le buone intenzioni non sono abbastanza, anche il più piccolo gesto è importante.
L’approfondimento Oltre le frontiere del diverso. Scelte di vita in aiuto al prossimo, vedrà un dialogo con Pietro Bartolo (medico lampedusano, noto per il suo impegno con i migranti e la sua presenza nel film Fuocoammare), insieme a Immacolata Iglio Rezzonico, avvocata della Rete di tutela giuridica, Francesco Muratori e Mauro Triani, autori del video Pescatori di uomini (che verrà mostrato in sala), come moderatrice Bettina Müller, giornalista, redattrice di Modem alla RSI.
Incontro in collaborazione con la Fondazione Azione Posti Liberi.

Another News Story (UK – 2017 – 90’), opera prima del regista Orban Wallace, presente in sala insieme a Omid Ahmadi, protagonista del film, chiude le proiezioni del sabato alle 20:30. Il documentario segue le vicende di alcuni rifugiati siriani durante la crisi umanitaria del 2015. Il regista pone però anche la sua attenzione sui media impegnati nel reportage della tragedia: confrontati alla sofferenza umana, come bilanciano umanità e oggettività professionale. Qual è la differenza tra una buona storia e una notizia sensazionalistica?
La proiezione del film sarà seguita dall’approfondimento Vite dietro le notizie con Orban Wallace, Omid Ahmadi e il giornalista Domenico Quirico. Modererà l’incontro Aldo Sofia, giornalista.

Domenica 15 ottobre

Matinée con colazione (dalle ore 10:00 al Cinema Corso) per la domenica di festival, che si apre con un film delicato e attento, sugli adolescenti e il momento della pubertà.
They (USA – 2017 – 80’) di Anahita Ghazvinizadeh, mostrato in prima svizzera, alle ore 11:00, racconta di J., quattordicenne che si fa chiamare appunto They, “loro”, che si sta confrontando con un’identità di genere che non gli è chiara. Un cammino che compie con la discreta, ma attenta presenza della sua famiglia. Ne emerge la normalità della vicenda, raccontata in maniera delicata e profonda, senza stereotipi.
Seguirà l’approfondimento, moderato da Andrea Ostinelli, giornalista RSI, Identità in transizione, cui intervengono Alain Navarra, Responsabile culturale di Network, presidente di Hyestart e la psicologa Licia Raimondi.

La colazione, dalle ore 10:00, sarà offerta al pubblico in possesso di biglietto o abbonamento.

A Ciambra (Italia – 2017 – 117’) di Jonas Carpignano, selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar, è il film delle ore 14:30. (proiezione cui non fa seguito dibattito).
A Ciambra è una sorta di enclave; casermoni abbandonati sul territorio di Gioa Tauro, in Calabria, dove vivono alcune comunità rom e africane. Il film racconta le vicende di Pio, un ragazzo rom di 13 anni, costretto dalla vita a crescere in fretta. Tutti i protagonisti del film, come Pio, interpretano se stessi, in una fiction di stampo neorealista. Un racconto che ci pone di fronte a tante riflessioni, tra le quali il diritto all’infanzia, alla sicurezza sociale e alla famiglia.

In preserale, alle 17:30, una vicenda di libertà di espressione in The Trial: The State of Russia Vs Oleg Sentsov (Estonia, Polonia, Repubblica Ceca – 2017 – 75’) di Askold Kurov, presente in sala.
Oleg Sentsov regista ucraino affermato e vincitore di diversi premi, viene accusato nel 2014 di avere dato fuoco alla sede del partito putiniano Russia Unita e di aver preparato atti di sabotaggio in Crimea. Il regista è tuttora rinchiuso in una prigione di massima sicurezza in Siberia. Dichiarato più volte innocente, affermando, in un paio di lettere scritte dal carcere, di essere vittima di un processo politico, il film è un accurato e coinvolgente documentario d’inchiesta.
Alla proiezione seguirà l’approfondimento L’individuo e lo Stato, a cui parteciperanno Askold Kurov, regista del film e Paolo Pobbiati, già direttore di Amnesty International Italia, a moderare Danilo de Blasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano.

Il festival si conclude con un'altra importante prima nazionale, Risk (Stati Uniti, Germania – 2016 – 90’), di Laura Poitras, sul controverso personaggio di Julian Assange.
Il film, bloccato per un anno dalle azioni legali dello stesso fondatore di WikiLeaks, si inserisce nel solco del precedente lavoro di Laura Poitras, Citizenfour, che era valso alla regista statunitense il premio Oscar nel 2015. Un documentario dalle tinte thriller, che affronta temi fondamentali come la libertà dell’individuo e la libertà di espressione, nella loro nuova dimensione nell’epoca di internet.

La serata di chiusura della quarta edizione del festival, avrà inizio alle ore 20:00 e precederà la proiezione di Risk. Interverranno l’On. Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura Sport ed Eventi della Città di Lugano e Roberto Balzaretti, Direttore della Direzione del diritto internazionale pubblico del Dipartimento federale degli affari esteri. Porteranno inoltre il loro saluto i direttori del festival, Olmo Giovannini e Antonio Prata, e il Presidente Roberto Pomari.

Biglietteria
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