Esce il libro di Paolo Ettore Forzato Arcioni “Roma o morte! I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana”.

Il libro esce nella collana “Le Radici” di Apogeo Editore di Adria (Rovigo) e racconta il complesso intreccio di vite e di relazioni che, partendo dal garibaldino Giacinto Pozzato, un adriese che a soli diciotto anni scese nell’agro romano per tentare la liberazione di Roma, prende in considerazione la partecipazione di tutta la schiera delle camicie rosse adriesi e bassopolesane al movimento che faceva capo al generale Giuseppe Garibaldi nella sua sfortunata impresa militare a Mentana.
Adria, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) Il libro di Paolo Ettore Forzato Arcioni “Roma o morte! I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana”, che esce nella collana “Le Radici” di Apogeo Editore, racconta il complesso intreccio di vite e di relazioni che, partendo dal garibaldino Giacinto Pozzato, un adriese che a soli diciotto anni scese nell’agro romano per tentare la liberazione di Roma, prende in considerazione la partecipazione di tutta la schiera delle camicie rosse adriesi e bassopolesane al movimento che faceva capo al generale Giuseppe Garibaldi nella sua sfortunata impresa militare a Mentana.

In un Ottocento sicuramente ricco di scontri armati quanto vera fucina di attività politiche come nessun altro secolo precedente, quando nacquero quei partiti le cui filosofie di base traghetteranno la nuova nazione nel Ventesimo secolo, la narrazione di Forzato considera la copiosa letteratura presente in materia e la riversa nel contesto di uno spaccato cittadino e provinciale di riferimento.

Ciò avviene all’interno della cronologia di un microcosmo, a volte strapaesano, come quello adriese, che è assurto a paradigmatico segmento storico per quel che testimonia non solo in sé ma per quanto emblematicamente sintetizza, nell’esposizione dei valori, del credo politico e delle aspettative sociali, e delle aspirazioni di un popolo che, nel voler essere arbitro del proprio destino, non ha lasciato ad altri l’arbitrio del proprio futuro.

Ecco allora scorrere davanti a noi personaggi come il già citato Giacinto Pozzato, Tomaso Marani, Gaetano Zen e Domenico Sampieri, il dottor Girolamo Zanuso, primo sindaco di Adria italiana, il canonico Sante Tretti, l’avvocato Cesare Parenzo, Jessie White e Alberto Mario, il cavalier Gustavo Cristi, fino al repubblicano Cesare Zen che divenne Sindaco nel 1945 alla liberazione della città.

Frutto di una ricerca accurata, minuziosa e particolareggiata, questo libro ci fa scoprire un’Adria mazziniana, garibaldina e risorgimentale di cui conoscevamo ancora poco, e allarga il suo orizzonte fino a comprendervi l’Italia intera in uno dei periodi più turbolenti della sua storia.
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