Lettere a un lupo e La tragedia di Roncisvalle con bestie di Teatrino Giullare per la Stagione di AGORA', Bologna

Area di Riequilibrio Ecologico Bisana, Via Reno Ovest, Galliera (BO). Domenica 26 maggio 2024, ore 17.30 e ore 18.30
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Lettere a un lupo e La tragedia di Roncisvalle con bestie
Teatrino Giullare

Domenica 26 maggio 2024
ore 17.30 e ore 18.30

 

 

Area di Riequilibrio

Ecologico Bisana
Via Reno Ovest
Galliera (BO)

 

interpretato e diretto da Teatrino Giullare
alla fisarmonica David Sarnelli
produzione Teatrino Giullare

 

Domenica 26 maggio Agorà vi porta in un'area naturalistica protetta, tra prati spontanei, zone umide e aree boscose: l'area di riequilibrio biologico Bisana, nei territori di confine tra Galliera e Pieve di Cento, una golena formata dal fiume Reno di fronte al Bosco della Panfilia. Qui, dove vivono lepri, ricci, ghiri, volpi e innumerevoli esemplari di uccelli, Teatrino Giullare interpreta alcuni testi di Giuliano Scabia, poeta drammaturgo e protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni, tratti da Teatro con bosco e animali, una straordinaria raccolta di racconti, lettere e commedie che narrano le finzioni degli uomini indagando il senso di realtà e la questione della verità.


Tra le varie opere spiccano le folgoranti Lettere a un lupo, che tentano di stabilire un dialogo con una delle bestie feroci che abitano in noi. Al lupo l’autore confessa, con una scrittura familiare ed intima, e con una sincerità che forse non sarebbe possibile parlando a un proprio simile, pensieri e malinconie sperando di ritrovare i fondamenti del gioco e dell’amore. Parole che colpiscono nel profondo e cercano l’autenticità come solo certi miti arcaici riescono a fare.

 

Segue La Tragedia di Roncisvalle con bestie in cui si raccontano le epiche sorti dei paladini alle prese con la loro ultima fatale battaglia riportando però anche i punti di vista degli animali che, usciti dal bosco, stupiti osservano la guerra che si fanno gli umani e commentano ciò che per loro è incomprensibile. Il testo è interpretato alla maniera dei cantastorie, con un divertente gioco di maschere accompagnato dalla fisarmonica di David Sarnelli.

 

 

Il prossimo appuntamento di AGORA'

 

Sbucci
Gli Omini

Venerdì 31 maggio 2024
ore 21.00

 

Sala Giulietta Masina
Via Melloni 2
San Giorgio di Piano (BO)

 

INGRESSO LIBERO
prenotazione consigliata

 

 

una produzione de Gli Omini
con il sostegno di Teatro Metastasio
drammaturgia Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini

 

"Si atterra sempre sui ginocchi".

 

Correre, cadere, piangere, rialzarsi e continuare a giocare. Crescere. Gli sbucci sono le prime prove dei nostri limiti, il primo indizio del pericolo che sta dietro ogni azione, il segno del rischio, l’invito più o meno efficace alla prudenza. Ognuno di noi reagisce alle ferite come può. Alcune rimangono impresse come cicatrici a ricordarci il percorso, altre vengono rimosse per paura di rimanere immobili, comunque, per un momento, hanno lasciato un segno e quel segno ha determinato in parte la nostra forma. Sbucciare è anche andare sotto la superficie, per arrivare al succo. Richiede tempo, abilità, strumenti e attenzione. Per non farsi male e non sprecare la polpa.

 

Ascoltare i bambini di oggi ci aiuta a ricordare da cosa siamo partiti per diventare quello che siamo. Ascoltare i bambini ci permette di guardarci da fuori e con disincanto, per capire come ci stiamo comportando. Com’era l’uomo prima di subire le continue tempeste della vita? Com’era prima di capire, accettare e adattarsi alle regole della società? Com’era prima di affrontare gli infiniti processi di lavorazione che lo hanno reso così insicuro, giudicante e incline alle cattive scelte?

 

Gli Omini, che da anni conducono indagini antropologiche in tutta Italia alla ricerca dell’uomo qualunque, sondando territori per ricostruire ritratti impressionistici, comici e impietosi, di comunità fatte di molteplici solitudini, sentono la necessità di allontanarsi, per un attimo, dal già sentito, di risalire alle radici di questo uomo comune, per trovare l’origine del pensiero e della parola, per conoscere la propria materia in purezza. Per questo hanno scelto di incontrare, in diversi contesti, bambini dai 6 ai 10 anni, confrontandosi con loro.


Per Agorà, calandosi nei panni di loro stessi da piccoli, Gli Omini hanno chiacchierato con le bambine e i bambini delle scuole elementari di Castel Maggiore e di San Giorgio di Piano, scambiandosi storie e pensieri. Con i materiali raccolti, hanno scritto un copione da cui è nato questo spettacolo. Uno spettacolo che parla a tutti e che porta la parola dei più piccoli.

 

 

INGRESSO LIBERO, PRENOTAZIONE CONSIGLIATA:

[email protected], 333 8839450

Ufficio Stampa