DA PINOCCHIO ALLA GUERRA Non tutto si può prevedere

DA PINOCCHIO ALLA GUERRA “NON TUTTO SI PUO’ PREVEDERE”: RAFFAELLA DEL GIUDICE FIRMA LA MOSTRA D’ARTE TRA ITALIA E RUSSIA. Curatori della mostra Massimo Diodati e Elena Beloborodova, per la Russia. Una particolarità insolita: Tutte le mostre di questa associazione, possono essere viste, lette ed ascoltate utilizzando una APP gratuita, una nuova fruizione sensoriale dei contenuti delle mostre, fornita da #eXibo (scaricabile su smartphone Android e Apple, attivando e inquadrando il qrcode...
BARI, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Proprio come un inviato di guerra, con gli occhi indagatori, ma mai indifferenti alle brutture di ciò che osserva, Raffaella Del Giudice traspone nelle sue opere, con la stessa sofferenza degli attori di un evento bellico, la verità più realistica e pregna di pathos. Gli sguardi dei bambini, l’incredulità dei “pinocchio” e i ricordi personali si trasferiscono nei cieli carichi e quanto mai turbati da quanto coprono con le loro nuvole inquiete, dai mari solcati da vascelli di carta, alle memorie custodite nei cassetti dei ricordi. La padronanza del segno e dei colori, confermano che la sua arte va dall’illustrazione al ritratto, dal sogno alla realtà con eguale dominio alla liberazione delle emozioni più profonde. Massimo Diodati

«Il segno grafico puro di Raffaella Del Giudice esprime un sentire universalmente leggibile, eppure fortemente ancorato alla sua latitudine “mediterranea” e alla contemporaneità del tempo. Modernissimo, composito, snello e pieno allo stesso tempo, il suo linguaggio sazia gli occhi e stimola la mente accompagnando il fruitore delle opere verso il centro del proprio mondo emotivo che, fondendosi con quello di Raffaella, restituisce un impatto di grande forza. L’impegno calato nel mondo quotidiano, senza la barriera di un confine geografico, esprime il bisogno della Del Giudice di sentirsi “presente” come essere umano e come artista in un contesto in cui l’inclusione è una delle parole d’ordine, dove i problemi non hanno più una bandiera e/o una lingua distintiva, separativa, ma dove anche la sofferenza diventa preziosa occasione di “unione”, empatia, compassione, e soprattutto “spinta” a superare le divisioni verso un orizzonte non diritto come un taglio ma curvo, come un dolce e materno abbraccio.» Sabrina Del Piano

A causa del Covid 19 non posso sperare di poter vedere subito in originale neanche una minima parte di queste opere, ma mi sto dicendo che in qualche modo ciò dovrà accadere a pandemia sconfitta definitivamente. Strano preambolo! Il fatto è che se si ama l’arte non si può non rimanere colpiti, sorpresi, quindi spiazzati, infine emozionati: non sono stato capace di considerarle soltanto delle opere di pittura, grafiche, dei disegni: non saprei dire. Sembrano opere che introducono a racconti, viaggi, percorsi onirici… Ogni osservatore di queste opere che non sia un distratto impreparato potrebbe ispirarsi per scrivere almeno, che so? un racconto, un primo capitolo di una lunga storia… Aldo Pezzarossa 

Le persone “mentalmente sane” hanno sempre saputo che è impossibile prevedere il futuro. E la “condizione attuale” e il periodo che viviamo, hanno dimostrato che non possiamo essere sicuri nemmeno che domani la Puglia non cambierà colore in Italia o che i giorni lavorativi in Russia, improvvisamente saranno dichiarati non lavorativi. Ebbene, proviamo ancora di più ad abbandonare le nostre presunzioni di poter presagire il futuro e trarre spontaneo piacere nell’immergerci nelle speciali opere   di   Raffaella   del   Giudice. Elena Beloborodova

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Evento

Raffaella Del Giudice

 

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