Sunshine presenta “Questo NON è un SI”, l'outfit creato per lei da da Cigala’s e Red Capsul

Lo scorso 25 novembre Sunshine (al secolo Stefania Secci) ha partecipato al Roma International Fashion Film Festival (RIFFF), il primo evento nella Capitale dedicato al mondo dei Fashion Movies fondato da Massimo Ivan Falsetta e Sara Paterniani.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - moda)

Lo scorso 25 novembre Sunshine (al secolo Stefania Secci) ha partecipato al Roma International Fashion Film Festival (RIFFF), il primo evento nella Capitale dedicato al mondo dei Fashion Movies fondato da Massimo Ivan Falsetta e Sara Paterniani.
La modella, influencer e attivista (che attualmente vanta su Instagram 103K followers) è stata ospite, insieme a Matteo di Cola (CEO di Food Porn Italy) di un workshop sull'influencing marketing condotto da Luca Papa (il famoso coach delle eccellenze).

Sunshine ha rappresentato il volto della sensibilizzazione nel mondo degli influencer, vista la sua battaglia contro la violenza di genere, facendo sentire la sua voce in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Stefania Secci ha voluto trattare diverse tematiche: dalla violenza piscologica a quella fisica, passando per le relazioni tossiche e manipolatorie, commentando anche gli ultimi terribili fatti di cronaca.

Per l'occasione l'influencer ha presentato anche  “Questo NON è un SI”, l'outfit creato per lei da da Cigala’s e Red Capsul. I due brand Made in Italy, caratterizzati da un approccio speciale al denim che coniuga l’allure del classico jeans ad una vestibilità ultra-femminile e contemporanea, hanno creato questo speciale outfit per sostenere e promuovere la mission contro la violenza di genere di Sunshine.

«Ho voluto portare al #rifff un pò dei miei raggi di sole per sensibilizzare ancora di più alle tematiche del consenso, della violenza e della cultura dello stupro. Ma anche una provocazione verso tutte quelle persone che ancora giustificano uno stupro o una violenza
con la classica frase “ma com'eri vestita?”.  Per tutte le volte che ho ricevuto attenzioni NON richieste sul mio fisico, per tutte le volte che ho subito delle violenze sessuali con mani morte buttate lì per caso sul mio sedere in mezzo alla ressa di un posto pubblico, per tutte le volte che qualcuno mi ha palpata senza alcun consenso giustificandosi con “ma hai
un bel c*lo”. Questi sono solo alcuni esempi di altre mille esperienze di violenza che potrei raccontarvi, ma non penso occorra. Perché voi sapete di cosa parlo, so per certo che vi siete trovat* tutt* in queste situazioni almeno una volta nella vita.
Ricordate che quella che viene definita “solo una palpatina” è una forma di violenza sessuale, punto. E non deve esistere nessuna forma di attenuante, perché quando lasciano passare questo genere di messaggio, si fanno due cose: sminuire le conseguenze psicologiche che può avere la vittima e soprattutto dare un cattivo esempio, in particolare ai più giovani, che a questo punto pensano sia giusto normalizzare un gesto simile come lecito o come un atto goliardico.
Con Cigala’s e Red Capsul, abbiamo dato vita a un “rispetto indossabile, un messaggio forte che ho scelto di presentarvi come slogan e motto di quella che può diventare anche la vostra mission: vestitevi di questo consenso e divulgate raggi di sole assieme a me!».