Presentazione del dottorato di ricerca per la creazione di un modello di ricostruzione post-sisma e linee guida per l'istituzione di una legge quadro.

L'UNIVERSITÀ DI CAMERINO, rappresentata, dal Tutor didattico Prof.ssa LUCIA RUGGERI e la Società d’Ingegneria BOCCI AND PARTNERS SRL, rappresentata dal tutor aziendale avv. Paola Morlupo, hanno concordato il tema di ricerca che sarà svolto dalla dottoranda Silvia Montecchiari secondo quanto qui di seguito specificato: CREAZIONE DI UN MODELLO DI RICOSTRUZIONE POST-SISMA E LINEE GUIDA PER L'ISTITUZIONE DI UNA LEGGE QUADRO
San Ginesio, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) La ricerca ha l'obiettivo di creare un modello di ricostruzione che affronti tutti gli aspetti interessati. Dall'urbanistica al rilancio del territorio, dalla tecnologia innovativa d'intervento agli strumenti normativi, fornendo al legislatore le informazioni e proposte necessarie per l'istituzione di una tanto attesa "legge quadro"

PROGRAMMA di RICERCA
Le distruzioni generate dalla sequenza di eventi sismici che a partire dal 24 agosto 2016 hanno interessato il Centro Italia offrono spunti per una riflessione sul destino delle aree interne soprattutto sulla "macchina" della ricostruzione.
A circa due anni e mezzo dalla prima scossa riguardo alle modalità operative da seguire nella ricostruzione si registra una certa confusione sia dal punto di vista normativo che procedurale.
Negli ultimi vent'anni l'Italia è stata interessata da diversi eventi sismici: il terremoto in Umbria-Marche del 1997, quello in Abruzzo del 2009, quello in Emilia-Lombardia del 2012.
Purtroppo queste esperienze non hanno condotto alla messa a punto di un modello unico di ricostruzione, riconosciuto a livello nazionale.

La società di ingegneria Bocci and Partners srl, avendo avuto l'opportunità di lavorare sulle ricostruzioni dei terremoti che hanno colpito l'Italia negli ultimi venti anni ha provato a mettere a confronto i vari modelli adottati per quelle ricostruzioni.
Le conclusioni che ne sono scaturite risultano desolanti. Non c'è modello che si somigli neanche un po'. Ogni volta ogni Regione e/o ogni Commissario straordinario si sono inventati il proprio sistema che, per essere perfezionato, ha allungato di anni la ricostruzione, pur disponendo di adeguate risorse finanziarie. Infatti il problema non è, come comunemente si pensa, "non ci sono i soldi", bensì "i soldi ci sono, ma non si riesce a spenderli".

A fronte di questa caotica situazione burocratica e normativa vengono spontanee le seguenti domande:
Perché lo Stato non ha mai provveduto ad elaborare un modello di intervento dispensando gli Amministratori, gli Operatori e i Tecnici dall’adottare fantasiose interpretazioni burocratiche, nonché dalla applicazione di normative e regolamenti sempre nuovi e mutevoli?
Perché trattare la ricostruzione in modi differenti all'interno del medesimo contesto e del medesimo sisma, come sta accadendo nel comune del L'Aquila rispetto ai restanti 50 comuni del cratere, o in Emilia rispetto alla confinante Lombardia?
Perché ogni volta Regione o Commissario Straordinario devono "inventarsi" la propria ricostruzione, spesso senza valutare criticamente i risultati raggiunti in precedenza?

Da queste considerazioni nasce l'idea di assumere il territorio investito dal Sisma 2016 come laboratorio sperimentale finalizzato alla messa a punto di un modello di ricostruzione che, avvalendosi delle esperienze pregresse, punti alla generalità di un approccio, di una metodologia di intervento da inserire in una legge quadro come riferimento nazionale.
Cogliere in questa ricostruzione l'opportunità di un laboratorio utile al legislatore per istituzionalizzare un modello definitivo. Una legge quadro che integri e abolisca le esistenti, che semplifichi i processi burocratici, che chiarisca tempi, responsabilità. Che stabilisca fondi da utilizzare sia per la prevenzione ordinaria, sia in fase di emergenza che di ricostruzione.
Creare un impianto normativo del genere non è affatto semplice poiché l’art. 117 della costituzione è in agguato. Di conseguenza occorre orchestrare bene le prerogative dello Stato Centrale con le prerogative delle Regioni. Per questo motivo il lavoro che andremo a realizzare, pur coinvolgendo molteplici discipline, sarà sempre filtrato e decantato da questo dottorato con base giuridica, proprio per evitare di fare un lavoro “perfetto”, ma anticostituzionale.

Le indagini da effettuare e le proposte da formulare interessano i seguenti settori e coinvolgeranno anche altri dottorati di ricerca:
La normativa - La geologia - L'urbanistica - L'architettura - Aspetti strutturali e tecnologici - Aspetti finanziari (gestione delle risorse e loro impiego) - Aspetti sociologici e macroeconomici - Aspetti turistici, culturali e rilancio del territorio.

METODOLOGIE UTILIZZATE, MODALITA' DI SVOLGIMENTO E IMPATTO ATTESO:
Nello sviluppo della ricerca saranno condotte indagini sul campo, acquisite informazioni tecniche e legislative, effettuate interviste, analizzati casi studio nazionali e internazionali. Saranno approfonditi aspetti tecnologici innovativi. Saranno inoltre valutati aspetti sociologici ed economici. Si cercherà di dimostrare che per lo Stato una calamità naturale, sia nella fase di ricostruzione che, soprattutto, in quella di prevenzione, può costituire una opportunità economica e non solo un costo. Una leva finanziaria, un volano con effetto moltiplicatore che determina la crescita economica di un territorio.
La ricerca si avvarrà di workshop per sperimentare soluzioni progettuali e di convegni tematici per alimentare un confronto nazionale e internazionale sul tema in oggetto.


Ufficio Stampa
Giuseppe Bocci
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62026 San Ginesio Italia
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0733 656737
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