INTEATRO Festival, Polverigi - Ancona. Ultima replica al Ridotto del Teatro delle Muse, domenica 1 luglio, di "Nassim" dell' iraniano Nassim Soleimanpour

In scena, dopo Neri Marcorè, Marco Baliani, Arturo Cirillo e Lella Costa, Lucia Mascino. La poesia che nasce dalla autonomia e dal confronto tra i linguaggi, anche quelli apparentemente così lontani e distanti.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Ultima replica al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona, ore 21,15 di domenica 1 luglio, di "Nassim" dell' iraniano Nassim Soleimanpour.


INTEATRO Festival, Polverigi - Ancona.
In scena, dopo Neri Marcorè, Marco Baliani, Arturo Cirillo e Lella Costa, Lucia Mascino.


Cinque repliche di "Nassim"dello scrittore e regista iraniano Nassim Soleimanpour, in prima ed esclusiva italiana: un teatro costruito sulla parola, sul linguaggio e sul confronto tra due lingue apparentemente così lontane edistanti: quella italiana ed il FARSI, una delle lingue iraniane occidentali all'interno del ramo della famiglia linguistica Indo-iraniana.
Il Fasi è parlato principalmente in Iran, Afghanistan e Tagikistan ed in alcune altre regioni che storicamente erano società persiane e considerate parte del Grande Iran . È scritto nell'alfabeto persiano , una variante modificata della scrittura araba, che si è evoluta dall'alfabeto aramaico .

Circa 110 milioni di persone parlano persian in tutto il mondo. Per secoli il persiano è stato anche una lingua culturale prestigiosa in altre regioni dell'Asia occidentale, dell'Asia centrale e dell'Asia meridionale.

Il Farsi ha esercitato una notevole influenza (soprattutto lessicale ) su lingue vicine, in particolare le lingue turche in Asia centrale, il Caucaso e l'Anatolia, e su lingue indo-ariane, soprattutto Urdu e sulla stessa lingua araba, anche prendendo in prestito molto vocabolario da questa dopo la conquista araba dell'Iran.

In effetti il persiano fu la prima lingua nel mondo musulmano a influenzare il monopolio arabo sulla scrittura, e la scrittura di poesia in persiano fu stabilita come tradizione di corte in molti paesi orientali.


Lo spettacolo vede in scena, ogni sera, un attore diverso, un meccanismo che l’artista aveva utilizzato nel 2010, nel suo precedente lavoro“White rabbit, red rabbit”, quando non gli era permesso uscire dall’Iran.

Ora, in esilio a Berlino, Nassim Soleimanpour è un uomo libero ma utilizza la stessa modalità, facendosi aiutare a raccontare la sua storia, ogni sera, da un interprete diverso.
"Nassim" è una vera celebrazione della vitalità della lingua nel teatro, della poesia che nasce dalla autonomia e dal confronto tra i linguaggi, anche quelli apparentemente così lontani, in linea con il tema della "Identità e Trasformazione", come recita la 40.ma edizione di Inteatro Festival.

Lo spettacolo si rivela essere un originale dialogo tra l’autore, l’interprete e il pubblico ed esplora il potere del linguaggio come motore di aggregazione e riflessione in questa epoca incerta.

Ogni sera resta costante la regia di Omar Elerian e la presenza dello stesso Soleimanpour in sala, per un confronto con il pubblico e con l'attore della serata.
Prodotto da Bush Theatre di Londra. Edizione italiana a cura di Marche Teatro.
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