Cesare Battisti: Paesi Edizioni presenta il libro-inchiesta a Roma il 28 marzo

Dalle 18:30, alla libreria Mondadori di Via Piave, un incontro gratuito e aperto al pubblico per scoprire il terrorista più ricercato d’Italia. Ne discutono il Segretario Commissione Antimafia On. Gianni Tonelli, il Direttore Agenzia Stampa DIRE Nico Perrone e l’esperto di Americhe Emiliano Battisti. Modera il giornalista ed esperto di terrorismo Luciano Tirinnanzi
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) Cesare Battisti, interrogato nei giorni scorsi dal pool antiterrorismo di Milano, ha ammesso la colpevolezza per gli omicidi per cui è stato condannato. Si era sempre detto innocente.
Come ha fatto il terrorista più ricercato d’Italia a sfuggire per quasi quarant’anni la giustizia italiana? Ne discutono il 28 marzo a Roma, in occasione della presentazione del libro-inchiesta di Paolo Manzo ‘Il caso Cesare Battisti’ (Paesi Edizioni): il Segretario Commissione Antimafia On. Gianni Tonelli, il Direttore Agenzia Stampa DIRE Nico Perrone e l’esperto di Americhe Emiliano Battisti. Modera il giornalista esperto di terrorismo Luciano Tirinnanzi.
Alle ore 18:30, presso la libreria Mondadori di Via Piave 18, un incontro gratuito e aperto al pubblico per approfondire con gli ospiti un tema di grande attualità, una delle vicende che più ha fatto discutere l’Italia. E continua a far discutere, Cesare Battisti è finito in galera ma sono molti i terroristi italiani ancora latitanti. Almeno una trentina, secondo le stime ufficiali: ventisette ex militanti di estrema sinistra e tre di estrema destra che Paolo Manzo elenca uno a uno nel suo libro, dal taglio giornalistico e dal sapore storico, che ricostruisce la figura del terrorista più ricercato d’Italia, ripercorrendo gli anni della gioventù, degli omicidi, del terrorismo rosso e della fuga di Cesare Battisti, dalle coperture in Francia e poi Messico, Brasile, Bolivia fino all’arresto e al rientro in Italia.
Nelle pagine del libro anche il racconto delle interviste svolte durante la latitanza, del faccia a faccia di Paolo Manzo con il terrorista in Brasile, dove il giornalista vive e lavora. «Mi aspettavo il mostro degli anni Settanta – scrive Paolo Manzo - un genio del male che si portava dentro chissà quali segreti, e invece ero di fronte a un uomo povero e depresso». Di certo, l’epilogo del suo arresto in Bolivia è una vittoria, ma dal sapore amaro. Lunga è ancora la lista dei most wanted, anche per loro si avvicina la nemesi?
GIOVEDÌ 28 MARZO, ORE 18:30
LIBRERIA MONDADORI
VIA PIAVE 18
ROMA
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa