"L'anno Maya" l'album a base di hip hop e temi sociali dei 22esimo Quartiere

I 22esimo Quartiere gruppo rap siciliano con la loro nuova produzione cercano di lanciare messaggi di protesta e provano ,attraverso la musica,di coinvolgere nuove generazioni e non, nei problemi che tutti i giorni sono presenti in questa società.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo) L'Anno Maya ( la fine del mondo secondo leggendarie voci miste a ricerche storiche) predetta dalla civiltà sud americana, è un titolo che si è voluto dare, in un periodo che il paese ha, e sta ancora attraversando,di difficoltà sociali ed economiche non certo facili per tutte le generazioni e le categorie, in modo particolare i ceti medio bassi. Queste difficoltà vengono messe in risalto in brani come " Uncorrect Money" e "Paura" ma oltre ai disaggi ed alle difficoltà sociali, si evidenziano la mancata vicinanza delle istituzioni nei confronti dei cittadini e la diseguaglianza tra le categorie.."Vuote vetrine" è uno dei brani che sottolinea questa problematica. Gli argomenti vengono sempre molto discussi all'interno del gruppo prima di essere composti e prodotti. L'Anno Maya non è comunque un album che spinge al pessimismo. Anzi cerca di incitare la popolazione ( le nuove generazioni in modo particolare ) che sembrano in questi ultimi anni distaccate dai problemi reali, a rendersi parte di questa collettività di cui tutti facciamo parte. "Made in italy" e "Un nuovo giorno" sono due brani di cui, il primo sottolinea questa critica nei confronti di chi non vuole un cambiamento, e il secondo un segnale di speranza e di buon auspicio per il futuro. Ricominciare e darsi una prospettiva. Così come "As butterfly" e "Love and peace" sottolineano come sia importante la forza delle proprie idee e l'importanza della non violenza e della parola amore tra culture e razze di ogni parte del mondo. L'Anno Maya prova a lanciare questi importanti messaggi, senza aver tralasciato ovviamente la parte musicale. Variazioni continue di stile e sound che rendono l'album molto scorrevole e senza dubbio per nulla pesante. Il gruppo cerca sempre di ridurre al minimo parole troppo pesanti che possono essere considerate volgari. Non una questione morale o religiosa, ma bensì per essere realmente ascoltati. Non su parole grosse ma su buoni contenuti.
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