La mostra “Lucrezia Romana. La virtù delle donne da Raffaello a Reni”, a Parma

Gli interessanti exempla virtutis sono tra i temi più frequentati nella storia delle arti figurative. In questa occasione, attraverso una galleria di veri capolavori, da Raffaello ai suoi epigoni, sino a Guido Reni e la sua scuola in senso lato, si intende ripercorrere la fortuna dei diversi paradigmi proposti.

Torino, 11/10/2016 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) L’evento, attraverso una galleria di veri capolavori, da Raffaello ai suoi epigoni, sino a Guido Reni e la sua scuola in senso lato, intende ripercorrere la fortuna del tema degli exempla virtutis. Di quest’ultimi si hanno varianti letterarie, simboliche e pratiche sia in Italia che Oltralpe. Ma, soprattutto, gli interessanti exempla virtutis sono tra i temi più frequentati nella storia delle arti figurative. Sospeso tra leggenda e storia si vuole tentare la ridefinizione della diversa valenza del mito antico. La trattazione di un tema anche e negativamente attuale, aiuterà forse anche a rinsaldare la convinzione che estirpare la violenza – anche – morale verso le donne è il primo passo di un recupero civile. Nella mostra è citata in particolare, quale soggetto inerente le figure femminili esemplari è peculiari, quella della “Lucrezia romana”. Figlia e moglie nella Roma retta dalla dinastia etrusca dei Tarquini. Lucrezia sacrificò pubblicamente la propria vita. E lo fece con uno scopo ben preciso: offrire ai suoi concittadini la motivazione alla ribellione. L’insurrezione auspicata contro le vessazioni gravissime dei dominatori, voleva essere anche smascheramento. Perché, gli oppressori, erano di fatto tutt’altro che estranei alla compagine sociale dell’epoca. Ecco le informazioni per visitare l’evento artistico:

Data Inizio: 26 settembre 2016