Al Teatro della Fortuna di Fano STUDIO DA LE BACCANTI di Euripide. Traduzione Edoardo Sanguineti. Regia Emma Dante.

Una sfida coraggiosa per la tipologia complessa del testo e per un gruppo di attori-danzatori- cantanti così giovane Ultima replica domenica 3 Novembre 2019, ore 17,00. * Lo spettacolo apre la nuova stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, della Regione Marche e del MiBACT – che offre fino ad aprile 22 appuntamenti di spettacolo per sette titoli.
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Al Teatro della Fortuna di Fano

STUDIO DA LE BACCANTI
di Euripide.
Traduzione Edoardo Sanguineti.
Regia Emma Dante.

Con Viola Carinci, Irene Ciani, Gabriele Cicirello, Renato Civello, Jessica Cortini, Eugenia Faustini, Angelo Galdi, Alice Generali
Domenico Luca, Paolo Marconi, Eugenio Mastrandrea, Michele Ragno, Naike Anna Silipo
e con le allieve del II° Anno: Anna Bisciari, Adele Cammarata, Ilaria Martinelli.

Scene Carmine Maringola.
Movimenti scenici Sandro Maria Campagna,
musiche e arrangiamenti corali Serena Ganci
luci Cristian Zucaro
assistente alla regia Federico Gagliardi

Una produzione Compagnia dell’Accademia – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.

 

Ultima replica domenica 3 Novembre 2019, ore 17,00.

 Emma Dante fa danzare sul Citerone le Baccanti a ritmo pop, con una forza gestuale ed una energia assolute: lo spettacolo riallestito in residenza al Teatro della Fortuna, dopo la prima messa in scena come saggio di diploma degli allievi del corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, accentua ancor più il suo originario carattere provocatorio: una sfida coraggiosa per la tipologia complessa del testo e per un gruppo di attori-danzatori- cantanti così giovane.

Tutto ciò a confronto con un testo che, dopo 2500 anni mantiene la sua  forza "politica", non a caso qui trasferita a noi dalla moderna traduzione di Edoardo Sanguineti.

 Ne esce un'opera complessa,  che lavora sul corpo icome perno della rappresentazione: il corpo come simbolo di contraddizione, di lotta, scontro e avvicinamento tra l'umano ed il divino: alla fine un lavoro corale intenso ed una massa complessa di immagini..

 Purezza e dramma, bellezza ed oscenità convivono in Dioniso, come termine della contraddizione del potere: straniero che giunge da Oriente, ammalia e soggioga e si consegna alle donne della città, usa il suo potere per indurre in contraddizione anche Penteo,  spingendolo alla sua tragica fine per il desiderio di spiare le baccanti ed i loro riti, desiderio incestuoso perchè fra queste è anche la madre Agave.

È su queste contraddizioni (storicizzate) che la regia suggerisce l’accostamento con la religione cristiana: una croce appare a metà dello spettacolo, sopra un Dioniso (dio -uomo?). 

A noi il giudizio finale ma, riguardo allo spettacolo, resta  fortemente impresso tutto il lavoro compiuto da Emma Dante sul coro e sui singoli, con la sua straordinaria capacità di far muovere i corpi in scena, nella costruzione continua di una vera, permanente palestra per gli attori.

* Lo spettacolo apre la nuova stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, della Regione Marche e del MiBACT – che offre fino ad aprile 22 appuntamenti di spettacolo per sette titoli.

 

 

 

 

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