UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE, PERSONALE INSUFFICIENTE A GARANTIRE I SERVIZI DELL’ISTRUZIONE. LA UILPA SICILIA ANNUNCIA LA MOBILITAZIONE DEI DIPENDENTI IN TUTTA L’ISOLA

Il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia e il coordinatore regionale UILPA - Miur Giuseppe Orlando sottolineano il progressivo svuotamento degli uffici a causa dei pensionamenti e del mancato turn over. Pochi i dirigenti titolari
Palermo , (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

L’organico dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia si è ridotto del 50 % a causa dei numerosi pensionamenti e del mancato turn over: il personale di ruolo non è sufficiente a garantire tutte le funzioni e persino il servizio di portineria non può essere gestito.Lo denuncia la Uil Pubblica Amministrazione Sicilia attraverso il segretario generale Alfonso Farruggia che, traendo spunto da una recente nota siglata dal coordinatore regionale UILPA – Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Giuseppe Orlando , sottolinea la condizione di estremo disagio che contrassegna tutte le articolazioni territoriali degli Uffici Scolastici dell’isola.

“Di recente – afferma l’esponente sindacale – il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha lanciato lo slogan ‘istruzione…sì, estinzione…no’: parole che calzano a pennello con l’attuale situazione sperimentata dal personale in forza presso il ministero in Sicilia”.

“Se nel territorio regionale il sistema dell’istruzione ad oggi è sopravvissuto – aggiungono Farruggia e Orlando – lo si deve soltanto all’abnegazione e all’impegno dei dipendenti del Miur: i loro sacrifici non hanno però ricevuto alcun riconoscimento da parte delle istituzioni, neppure in occasione della recente apertura dell’anno scolastico”.

La UILPA – Miur, nella nota, affronta anche il tema spinoso dell’esigua presenza di dirigenti titolari presso l’Ufficio Scolastico Regionale.

“Gli altri uffici – chiarisce il segretario generale – sono assegnati a dirigenti con contratto a tempo determinato o in reggenza; alcuni, hanno in assegnazione un unico funzionario”.

“La conseguenza – prosegue – è  che il personale, anche di area II, spesso è costretto a operare in piena autonomia assumendosi responsabilità non dovute, in assenza del proprio dirigente di riferimento”.

Nell’ultimo periodo, secondo le valutazioni della Uil Pubblica Amministrazione, la situazione è ulteriormente peggiorata per via della riorganizzazione del ministero, che si riverbera sui lavoratori con esiti che il sindacato – che ha sollecitato all’amministrazione la condivisione delle procedure – definisce “devastanti”.

 Nel corso degli ultimi anni, infatti, le competenze degli Ambiti territoriali e dell’USR Sicilia nello specifico, sono aumentate di pari passo al ridimensionamento del personale: l’esempio più significativo è dato dalle procedure relative ai vari concorsi per docenti, infanzia e primaria, dirigenti scolastici, direttori servizi generali amministrativi e funzionari amministrativi che hanno investito l’Ufficio competente già a partire dal 2016.

 Decine e decine di procedure – ognuna delle quali genera una mole impressionante di lavoro che va dall’organizzazione logistica fino alla nomina e alla gestione delle Commissioni, passando per il pagamento dei compensi ai commissari , alla redazione e alla rettifica delle graduatorie, senza dimenticare la gestione del contenzioso e l’immissione in ruolo – che hanno persino richiesto l’intervento degli uffici del Lazio, che si sono occupati delle graduatorie anche per altre regioni.

Gli uffici, come spiega il coordinamento regionale UILPA – Miur , stanno accumulando forti ritardi nello svolgimento delle attività istituzionali, con il rischio di gravi ricadute sull’intero sistema dell’istruzione a livello territoriale.

All’orizzonte, la mobilitazione del personale.

 “In attesa di ricevere segnali chiari e propositivi da parte dell’amministrazione – conclude Alfonso Farruggia – chiederemo ai dipendenti di contribuire concretamente alle prossime iniziative sindacali di protesta: a rischio non è soltanto il funzionamento degli uffici in Sicilia, ma anche la possibilità di garantire, nel futuro, il diritto d’accesso al servizio dell’istruzione sancito dalla Costituzione”.

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