Banca IFIS: NPL grande protagonista (MDI +49%) nei primi 9 mesi del 2015

Banca IFIS: NPL grande protagonista (MDI +49%) nei primi 9 mesi del 2015 L'AD Giovanni Bossi: "Redditività in crescita in tutte le aree di business" Sommario Primi nove mesi 2015 1 gennaio-30 settembre · Margine di intermediazione a 327,1 milioni (+55,2%); · Risultato netto della gestione finanziaria a 305,0 milioni di euro (+68,4%); · Utile netto a 148,8 milioni (+100,6%); · Sofferenze nette/impieghi settore Crediti Commerciali all'1,3%; · Costo della qualità creditizia...
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Banca IFIS: NPL grande protagonista (MDI +49%) nei primi 9 mesi del 2015

L'AD Giovanni Bossi: "Redditività in crescita in tutte le aree di business"

Sommario

Primi nove mesi 2015
1 gennaio-30 settembre

· Margine di intermediazione a 327,1 milioni (+55,2%);
· Risultato netto della gestione finanziaria a 305,0 milioni di euro (+68,4%);
· Utile netto a 148,8 milioni (+100,6%);
· Sofferenze nette/impieghi settore Crediti Commerciali all'1,3%;
· Costo della qualità creditizia crediti commerciali a 79 bp;
· Common Equity Tier 1 (CET1): 15,34% (13,89% al 31 dicembre 2014);
· Total Own Funds Capital Ratio: 16,02% (14,21% al 31 dicembre 2014);
· Assunzioni in crescita: 140 nuove risorse inserite (+57,3%).

3° trimestre 2015
1 luglio-30 settembre 

· Margine di intermediazione a 62,4 milioni di euro (-7,9%);
· Risultato netto della gestione finanziaria a 57,2 milioni (-3,5%);
· Utile netto a 18,0 milioni di euro (-25,3%).

Commento all'andamento della gestione

Mestre (Venezia), 27 ottobre 2015 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien von Fürstenberg, ha approvato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2015.
"I risultati confermano che la strategia intrapresa dalla Banca è sostenibile e profittevole, con una redditività in crescita in tutte le aree di business" commenta Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS, che continua: "Ottima l'accelerazione nelle performance del settore dei non-performing loans, che ci vede leader nel mercato italiano. Continueremo anche nel quarto trimestre lo sviluppo delle potenzialità nelle diverse business unit, forti della dotazione patrimoniale e di liquidità, e soprattutto della fiducia dei nostri clienti e stakeholder".


Andamento della gestione

Dinamiche economiche del consolidato
Il margine di intermediazione si attesta a 327,1 milioni di euro (+55,2% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, pari a 210,8 milioni), grazie alla significativa crescita registrata dai segmenti DRL (+49,0%) e Crediti Fiscali (+41,5%) e dal positivo apporto dei crediti commerciali, nonché per effetto degli utili generati dall'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli di Stato perfezionatasi nel mese di aprile 2015 (124,0 milioni di euro lordi) parzialmente compensata dalla conseguente diminuzione della marginalità prodotta in seguito all'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato.
Il margine di intermediazione del settore crediti commerciali (118,9 milioni di euro rispetto ai 116,0 del corrispondente periodo del 2014, +2,5%) è prevalentemente riferibile alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma.
Sostanzialmente in linea al corrispondente periodo del 2014 i risultati di Credi Impresa Futuro (+1,8%). Il margine di intermediazione del business Pharma aumenta del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo risultato continua ad essere influenzato dalla diminuzione delle commissioni di acquisto addebitate al cedente classificate fra gli interessi attivi. Dalla fine del 2014, infatti, l'area di business Pharma ha sviluppato un nuovo approccio al mercato, acquistando pacchetti di crediti al loro valore nominale (o poco sotto la pari). La redditività delle operazioni è rappresentata pertanto dagli interessi dei ritardati pagamenti contabilizzati per importi prudenziali largamente inferiori al tasso di interesse di mora nel caso di adempimento volontario, nonché sulla base di accordi transattivi conclusi nel periodo. La Banca sta lavorando, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, finalizzata ad una migliore rappresentazione dell'effettiva redditività dell'area di business.
Il turnover del settore crediti commerciali è pari a 7,3 miliardi di euro (+25,1% rispetto a settembre 2014), con un impiego puntuale di 2,7 miliardi di euro (+8,3% rispetto a dicembre 2014) e con un numero di imprese clienti in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il settore DRL, attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non-performing nel mercato unsecured, registra una crescita notevole del margine che si attesta a 29,8 milioni di euro rispetto ai 20,0 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+49,0%). L'ottima performance del periodo è il risultato di un'efficace raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà - che hanno complessivamente registrato una crescita nell'ordine del 25,9% (134,2 milioni rispetto ai 106,6 milioni del 30 settembre 2014) - e da un'accelerazione dell'attività giudiziale della Legal Factory. Si evidenzia che il solo margine di intermediazione non è rappresentativo dell'andamento del settore DRL in quanto, relativamente ai crediti DRL in sofferenza, esclude gli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi, che vengono contabilizzati nella voce rettifiche/riprese di valore nette su crediti.
Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 11,5 milioni (8,1 milioni al 30 settembre 2014, +41,5%), grazie principalmente alla riduzione nei tempi di incasso delle esposizioni rispetto alle stime iniziali.
Il settore Governance e Servizi si attesta a 166,8 milioni rispetto ai 66,6 milioni del 30 settembre 2014 (+150,6%) grazie al contributo dell'utile derivante dall'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato precedentemente citata, parzialmente compensata dalla conseguente diminuzione della marginalità prodotta in seguito al riassetto del suddetto portafoglio. La redditività del settore beneficia dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuto alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse, andamento che è atteso in marginale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
Nel terzo trimestre il margine di intermediazione si attesta a 62,4 milioni verso i 67,8 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (-7,9%). I crediti commerciali hanno contribuito per 41,7 milioni (verso 37,4 milioni, +11,3%), il settore DRL per 10,4 milioni (verso 7,1 milioni, +47,1%), i crediti fiscali per 4,0 milioni (verso 3,8 milioni, +5,8%) e il settore Governance e Servizi per 6,4 milioni rispetto ai 19,5 dello stesso periodo del 2014 (-67,4%).

Le rettifiche di valore nette ammontano a 22,1 milioni di euro riferibili per 13,9 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 29,7 milioni al 30 settembre 2014, -53,3%) e per 8,2 milioni di euro a rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita. Relativamente alla rettifiche di valore nette su crediti il continuo trend decrescente è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio sull'evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Questo andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 79 bp (231 bp al 30 settembre 2014).
Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali si attesta all'1,3%, stabile rispetto al 31 dicembre 2014.
Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all'86,7% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.
Il residuo della voce "Rettifiche di valore nette" si riferisce all'impairment su due titoli di capitale non quotati per un totale di 8,2 milioni di euro.
Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 305,0 milioni (181,0 milioni al netto degli effetti della citata operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato) contro i 181,1 milioni del 30 settembre 2014 (+68,4%).
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 21,1% a 104,2 milioni di euro contro 86,0 milioni dei primi nove mesi del 2014, principalmente per effetto del miglioramento della qualità creditizia; quello del settore DRL è pari a 30,9 milioni contro 20,3 milioni al 30 settembre 2014 (+52,2%) per effetto delle modalità operative di raccolta introdotte nel settore DRL dal marchio CrediFamiglia; quello dell'area Crediti Fiscali si attesta a 11,4 milioni di euro rispetto agli 8,3 milioni del 30 settembre 2014, con un incremento del 37,9% per le ragioni già esposte nella sezione "margine di intermediazione". Infine, il risultato netto della gestione finanziaria del settore Governance e Servizi, al netto degli effetti della citata operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato, registra un calo del 48,1%, attestandosi a 34,6 milioni di euro contro i 66,6 milioni dei primi nove mesi del 2014.
Nel terzo trimestre il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 57,2 milioni (59,3 milioni nel terzo trimestre del 2014, -3,5%). I crediti commerciali vi hanno contribuito per 40,4 milioni (29,9 milioni nel terzo trimestre 2014, +35,2%), il settore DRL per 10,7 milioni (6,0 milioni nello stesso periodo del 2014, +79,2%); i crediti fiscali per 3,8 milioni (4,0 milioni nel terzo trimestre del 2014, -2,9%); il settore Governance e Servizi ha registrato 2,4 milioni contro 19,5 nel terzo trimestre del 2014 (-88,0%).

Al 30 settembre 2015 i costi operativi, pari a 80,8 milioni di euro contro 69,7 milioni dei primi nove mesi del 2014, aumentano complessivamente del 15,9%. Le spese per il personale, pari a 36,1 milioni, crescono del 14,4% (31,5 milioni nel 2014) - per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 140 risorse aggiunte nei primi nove mesi del 2015, con un incremento del 57,3% rispetto alle assunzioni avvenute nei primi nove mesi del 2014. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a settembre 2015 è di 707 risorse.
Le altre spese amministrative, pari a 43,4 milioni di euro contro i 35,3 milioni al 30 settembre 2014, registrano un incremento del 22,9%, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa al settore DRL i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 7,1 milioni di euro e 3,4 milioni di euro) sono esposti in tale voce di conto economico. Aumentano inoltre le spese per il re-engineering dei processi di business e del sistema dei controlli interni, richiesto dagli adeguamenti alle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa.

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 30 settembre 2015, al 24,7% (39,8% considerando il margine di intermediazione al netto dell'utile generato dall'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato) contro il 33,1% del 30 settembre 2014.
L'utile lordo del periodo si attesta a 224,2 milioni di euro contro 111,4 milioni del 30 settembre 2014.
Le imposte sul reddito ammontano a 75,4 milioni verso 37,2 milioni al 30 settembre 2014. Il tax rate di Gruppo passa al 33,6% al 30 settembre 2015 dal 33,4% del 30 settembre 2014.
L'utile netto di periodo totalizza 148,8 milioni di euro, rispetto ai 74,2 milioni del 30 settembre 2014 con un incremento del 100,6%.
Nel terzo trimestre l'utile netto è pari a 18,0 milioni (24,1 milioni dello stesso periodo del 2014).

Dinamiche patrimoniali del consolidato
L'attivo del Gruppo, che al 30 settembre 2015 ammonta a 7.244,7 milioni (8.309,3 milioni al 31 dicembre 2014), è principalmente costituito da crediti verso la clientela e da attività finanziarie disponibili per la vendita.
Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 3.176,2 milioni, in aumento del 12,9% rispetto ai 2.814,3 milioni a fine del 2014. Nel dettaglio i crediti commerciali, pari a 2.658,7 milioni di euro al 30 settembre 2015, aumentano di 203,7 milioni rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+8,3%). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la Pubblica Amministrazione al 30 settembre 2015 è pari al 31,0% del totale dei crediti del settore contro il 27,1% al 31 dicembre 2014, mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 69,0% (contro il 72,9% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL aumentano di 126,5 milioni di euro (+93,4%) a 261,9 milioni per un valore nominale dei crediti gestiti di 7.486,7 milioni di euro. Questa crescita è stata perlopiù realizzata grazie all'intensa attività di acquisto di portafogli avvenuta nel periodo. I crediti fiscali diminuiscono di 5,6 milioni di euro a 113,9 milioni (-4,7%), soprattutto in seguito all'avvenuto incasso nel periodo considerato di due significative esposizioni. Tuttavia occorre considerare che il totale dei crediti gestiti dal settore Crediti Fiscali ammonta a 130,0 milioni di euro (+8,8% rispetto al 31 dicembre 2014) tenendo conto anche di una posizione pari a 16,1 milioni di euro che è stata classificata nella voce "crediti verso banche" in virtù della natura della controparte che ha originato il credito. Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, i crediti verso la clientela aumentano di 37,3 milioni di euro a 141,7 milioni (+35,7%), prevalentemente per effetto della marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CCG) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.
Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dal Gruppo. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e a circa 4 mesi verso la Pubblica Amministrazione.

Il totale delle attività deteriorate nette, anche in virtù delle recenti acquisizioni nel settore DRL, si attesta a 396,7 milioni a settembre 2015 contro i 248,1 milioni a fine 2014 (+59,9%).
Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 134,8 milioni di euro da 112,6 milioni a fine 2014, in crescita del 19,7%. L'incidenza delle attività deteriorate nette su totale degli impieghi del medesimo settore è pari al 5,1%, (4,6% al 31 dicembre 2014), e al 24,2% (25,7% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto del Gruppo.
La composizione delle attività deteriorate nette del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali è di seguito riportata:
· Le sofferenze nette ammontano al 30 settembre 2015 a 34,6 milioni contro 33,0 milioni a dicembre 2014; il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all'1,3%, stabile rispetto al 31 dicembre 2014;
· La categoria delle inadempienze probabili nette, che ricomprende le posizioni precedentemente classificate ad incaglio soggettivo e ristrutturate, presenta un saldo al 30 settembre 2015 di 42,5 milioni rispetto ai 43,8 milioni del 31 dicembre 2014 (-2,8%). La riduzione è principalmente riconducibile ad un incremento nei livelli di copertura della categoria, che passano dal 24,5% del 31 dicembre 2014 al 27,1% del 30 settembre 2015, a fronte della rigorosa politica di valutazione adottata dal Gruppo;
· Le esposizioni scadute nette, che nella definizione di Banca d'Italia ricomprendono, oltre alle posizioni già classificate in precedenza come scadute, anche gli incagli oggettivi, ammontano al 30 settembre 2015 a 57,7 milioni contro i 35,8 milioni a dicembre 2014 (+61,1%), principalmente per effetto dell'ingresso nella categoria di alcune posizioni individualmente significative. Le variazioni nello scaduto deteriorato sono normali nel business model della Banca. Le esposizioni scadute nette si riferiscono per 1,9 milioni (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
 
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 30 settembre 2015 a 3.677,9 milioni rispetto ai 243,3 milioni a fine 2014 (+1.411%), principalmente a seguito dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015. La relativa riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 30 settembre 2015 è positiva per 8,4 milioni (6,0 milioni al 31 dicembre 2014).

Il totale dei crediti verso banche al 30 settembre 2015 è risultato pari a 247,0 milioni, rispetto ai 274,9 milioni al 31 dicembre 2014 (-10,1%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie, per un ammontare di 5,0 milioni di euro (-54,5% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 225,9 milioni (-14,4% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema. La voce comprende inoltre crediti per 16,1 milioni di euro facenti riferimento al settore Crediti Fiscali, classificati nella presente voce perché vantati verso una controparte che ha originato il credito.

La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (perlopiù classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari. Il totale della raccolta, che al 30 settembre 2015 risulta pari a 6.438,4 milioni di euro con un decremento del 16,8% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per il 91,6% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per l'8,4% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).
I Debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2015 a 5.900,5 milioni di euro (+7,6% rispetto al 31 dicembre 2014). L'incremento è dovuto principalmente al maggior utilizzo di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attesta a 2.840,5 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 2.947,4 milioni di euro al 30 settembre 2015, di cui 2.884,7 milioni di euro riferibili a rendimax e 62,7 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.314,2 milioni del 31 dicembre 2014 quale conseguenza della graduale riduzione dei tassi avvenuta nel corso dell'anno. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%. 
I Debiti verso banche, che ammontano a 537,9 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni a dicembre 2014,
-76,2%), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato per 390,4 milioni di euro e da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 119,7 milioni di euro (-94,6% rispetto ai 2.226,9 milioni al 31 dicembre 2014). Quest'ultimo valore è costituito per l'intero importo dalla tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari di cui 5,0 milioni su piattaforma E-Mid. Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2015 a 557,0 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+27,2%).

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Total Own Funds Capital Ratio si attesta a 16,02% (14,21% al 31 dicembre 2014) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari a 15,34% (13,89% al 31 dicembre 2014).

Evoluzione prevedibile della gestione

Le attese per l'andamento dell'economia in Europa restano incerte e caratterizzate da evoluzioni della produzione particolarmente contenute. L'Italia appare in grado di distinguersi con una crescita del PIL prossima all'1% per il 2015 che, se confermata, rappresenterebbe un momento positivo dopo un lungo periodo di debolezza.
Lo scenario internazionale è caratterizzato dai timori per un rallentamento della Cina, che sarebbe in grado di condizionare negativamente altri Paesi, ed in genere per le difficoltà dei Paesi Emergenti, costretti a misurarsi con un prezzo del petrolio e delle materie prime particolarmente contenuto e con movimenti valutari non favorevoli.
Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria siano in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi prossimo ma inferiore al 2% appare lontano.
Ad oggi non sembra immaginabile un'uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata, ancorché crescente, offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso. Nel corso degli ultimi trimestri la Banca ha attivato una profonda ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite, nell'impiego e nella redditività complessiva sono attesi nella seconda metà del 2016.
Ciò considerato, Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per la fine del 2015 e per il 2016 per tutte le aree di business.
Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti non-performing (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando. Continueranno il monitoraggio e la proposta di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPLs sta adottando soluzioni organizzative e gestionali che le permettono di ipotizzare l'incremento dei tassi di recupero. In considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato, con scambi che avvengono a prezzi anche molto differenziati in funzione della qualità intrinseca dei portafogli; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'istituto, saranno valutate anche operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri players.
L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.
La redditività del settore Governance e Servizi beneficia dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuto alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse, andamento che è atteso in marginale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.

Nel quarto trimestre verranno inoltre sostenuti gli esborsi relativi al nuovo sistema di garanzia dei depositanti e di disciplina delle crisi bancarie così come da modifiche apportate dal legislatore europeo, in attesa di recepimento nell'ordinamento italiano.
Per quanto concerne i titoli governativi nel portafoglio detenuti dalla Banca si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse nell'intorno o sotto lo zero quantomeno per i prossimi trimestri.
In questo contesto e in considerazione delle dinamiche relative ai margini ritraibili dagli investimenti sul mercato dei titoli di Stato, la Banca valuta la propria posizione come appropriata. Eventuali opportunità potranno essere valutate in coerenza con il presentarsi di dinamiche di mercato favorevoli.
Infine, la Banca continuerà a valutare ulteriori nuove opportunità che dovessero presentarsi nei segmenti nei quali opera ed in mercati contigui o altrimenti valutabili come interessanti nelle strategie di sviluppo declinate.
In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per l'ultimo trimestre 2015 e per il 2016.


Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
Non si sono verificati altri eventi di rilievo successivi alla data di chiusura del periodo e fino all'approvazione del resoconto intermedio di gestione consolidato riferito al 30 settembre 2015.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Emanuel Nalli, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della società.

 

 

 


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