GIORNATA NAZIONALE DEL TERAPISTA OCCUPAZIONALE

Il 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, voluta da AITO per promuovere il professionista sanitario della riabilitazione. Sono 1963 i TO iscritti agli Albi, 3,2 ogni 100.000 abitanti. Il territorio, anche a seguito delle conseguenze legate alla Pandemia, richiede personale sanitario competente nei diversi setting territoriali, compreso il domicilio, luogo privilegiato del Terapista Occupazionale (Piano Indirizzo Riabilitazione, 2011 ).
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - servizi)

Il 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, istituita da AITO nel suo Statuto, per promuovere questo professionista sanitario della riabilitazione. Poiche non è possible organizzare un evento in presenza, l’Associazione invia questo contributo, focalizzato sul Terapista Occupazionale nei servizi territoriali.

Non è ancora possibile quantificare i bisogni delle persone che hanno dovuto interrompere il trattamento socio-riabilitativo per ridurre le potenzialità di contagio, cosi come non sono del tutto note le nuove esigenze riabilitative di coloro che si stanno riprendendo da COVID-19. Il territorio richiede personale sanitario competente nei diversi setting territoriali, compreso il domicilio, luogo di cura privilegiato del Terapista Occupazionale (Piano di Indirizzo delle Riabilitazione, 2011).

Il Terapista Occupazionale (estratto del DM 136/97):

  • in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell'ambito della prevenzione, cura e riabilitazione opera nell'ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività espressive, manuali rappresentative, ludiche, della vita quotidiana
  • Effettua una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elabora, anche in équipe multi disciplinare la definizione del programma riabilitativo, volto all'individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l'autonomia personale nell'ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale
  • Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche, temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l'uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all'adattamento e alla integrazione dell'individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale
  • Partecipa alla scelta e all'ideazione di ortesi congiuntamente o in alternativa a specifici ausili
  • propone, ove necessario, modifiche dell'ambiente di vitae promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività

I programmi di Terapia Occupazionale possono alleviare alcuni dei problemi di isolamento, deprivazione sensoriale e occupazionale e l’inattività cognitiva, l’ansia e la depressione che sono rischi per il benessere a lungo termine.

Utilizzando un approccio centrato sulla persona, il Terapista Occupazionale valuta i bisogni dell’individuo. Gli interventi includono la creazione di una routine, l’identificazione dei punti di forza, l’insegnamento di tecniche di risparmio energetico e possono essere rivolti anche ai caregiver delle persone con demenza, ai genitori di figli disabili. Il TO agisce anche dove vi è un ostacolo alla partecipazione lavorativa, intervenendo sull’ organizzazione aziendale e modificando le procedure di prevenzione e protezione per lavoratori con disabilità.

I risultati sono guidati dalla persona e misurati in termini di partecipazione e soddisfazione.

La tele riabilitazione, che non vuole e non può sostituire il rapporto face to face, viene utilizzata per la valutazione, l’intervento, il monitoraggio, la supervisione e la consulenza. I Terapisti Occupazionali figurano sporadicamente tra l’organico delle ASL o degli enti gestori (Italia Longeva 2017): dovrebbero essere invece inseriti nell’assistenza domiciliare integrata (ADI).

 

La Terapia Occupazionale è citata nei nuovi LEA, 2017, solo in poche patologie, ciò nonostante, nei servizi dedicati, spesso il professionista non è presente. Il Terapista Occupazionale, deve essere inserito nei LEA di tutte le patologie che portano a limitazioni nelle attività quotidiane, come sclerosi multipla, ictus o le PCI.

Un ruolo potenziale del TO è all’interno delle scuole per facilitare l’utilizzo della teledidattica e l’inclusione.

Il Terapista Occupazionale è basilare nei team quando vi sono restrizioni alla partecipazione e barriere all’autonomia, senza limitazioni di età, dalla nascita all’adolescenza, l’età adulta e geriatrica, dal reparto per acuti al territorio. La Terapia Occupazionale va praticata negli Ospedali, le Case della Salute, le strutture semi/residenziali, i luoghi di lavoro, le scuole, la carceri, le case di riposo, nei dipartimenti di Cure Primarie, Prevenzione e Salute mentale. Il TO va inserito nei progetti di avviamento del co-housing e in quelli che favoriscono la “vita indipendente” e il “dopo di noi”.

In Italia sono iscritti all’Albo 1963 TO, 3,2 ogni 100.000 abitanti. Cercare soluzioni che affrontano l'impatto della malattia o della disabilità e il modo in cui le persone partecipano alla società è la chiave per solidi sistemi integrati di erogazione di assistenza sanitaria (Bolt, 2019). La presa in carico globale della persona e la continuità assistenziale, le specifiche competenze nella riabilitazione su base comunitaria (RBC) e vocazionale, costituiscono una garanzia reale di tutela e promozione della salute.

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