La Festa della Repubblica a Como e Lodi

Fonte: Giornale Informazione Quotidiana
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La Festa della Repubblica a Como e Lodi
AFFIDATO AI GIOVANI IL TESTIMONE DELLA COSTITUZIONE
LA FESTA DELLA REPUBBLICA DEDICATA A CHI SOFFRE

Il 2 e 3 giugno del 1946 gli italiani si recarono alle urne per un referendum istituzionale che richiedeva loro di decidere tra monarchia, rappresentata dallo stemma sabaudo, e repubblica, con stemma turrita. Si trattò della prima votazione a suffragio universale convocata in Italia. Con circa due milioni di voti in più, vinse la repubblica; dal 1947, nel nostro Paese, si celebra quindi questo passaggio che ha ridisegnato la storia.

L’anniversario è stato celebrato a Como per la prima volta a Villa Olmo, nel parco e all’interno della splendida villa neoclassica. Come da tradizione, sfilata dei gonfaloni dei Comuni lariani e delle associazioni d’arma, poi l’inno e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il 2 giugno e’ la Festa degli italiani, simbolo del ritrovamento della liberta’ e della democrazia da parte del nostro popolo. E’ un appuntamento che rinsalda la leale adesione e il sostegno dei cittadini all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle proprie autonomie, sociali e locali” il punto saliente.

La cerimonia si è quindi trasferita all’interno di Villa Olmo dove il prefetto Ignazio Coccia e il sindaco Mario Landriscina hanno tenuto brevi interventi. La Festa della Repubblica ricorda la Costituzione, la più avanzata del mondo in quanto non propone soltanto punti di riferimento, ma traccia un programma che coinvolge ogni singolo cittadino cui spetta il compito di far vivere la comunità. Un programma che deve essere portato avanti soprattutto dai giovani ai quali deleghiamo quanto noi non siamo riusciti a fare.

Ed è per confermare simbolicamente questo ‘passaggio generazionale’ che è stato consegnata a un gruppo di neodiciottenni una copia della Costituzione. Ma è stato reso doveroso omaggio anche a chi opera oggi per il bene della collettività con la consegna delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana. E se è vero come è vero che la comunità è oggi il frutto di quanto è avvenuto in passato, la sua memoria è stata riaffermata con la consegna delle Medaglie d’Onore ai reduci dei campi di prigionia nei lager nazisti e ai loro eredi.

A Lodi, piazza della Vittoria affollata di cittadini che hanno assistito alla sfilata del Picchetto d’Onore composto da Esercito Italiano, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale del Comune di Lodi. Ammirati i veicoli dell’esercito. Il prefetto Marcello Cardona ha tenuto un breve ma intenso discorso nel quale ha sottolineato il senso dell’unità nazionale e dell’impegno politico e civico.

Rivolgendosi soprattutto ai primi cittadini appena eletti, ha aggiunto: “Il vostro sia un pubblico servire positivo, forte, importante, onesto e leale”. Nel suo discorso si è rivolto poi al mondo del volontariato, ai vigili del fuoco, ai magistrati. Concludendo: “Un pensiero forte e importante va agli insegnanti, agli operai, agli anziani, alle casalinghe. In questa ‘festa di tutti gli italiani’ come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dobbiamo mostrare unità di intenti e di operato.” Il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti ha impartito una “benedizione per tutte le culture, tutte le componenti della società, privilegiando chi è ferito o malato e attende un gesto di solidarietà: sicurezza e pace vengono infatti dalla solidarietà.” Quindi il prefetto, unitamente al Presidente della Provincia e ai rispettivi Sindaci, ha consegnato le Medaglie d’Onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti e le Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana.

Al termine della cerimonia, il prefetto Cardona si è recato per una visita privata alla casa circondariale e all’ospedale maggiore di Lodi, per un saluto ai detenuti e agli ammalati.

Come e’ consuetudine, ad entrambe le cerimonie erano invitati autorità locali politiche, religiose, militari, delle forze dell’ordine e cittadini, esponenti della cultura, del volontariato, dell’economia, anche di altre province; tra i quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.

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