Più dinamiche e più giovani: la forza delle imprese straniere a Roma

Numeri, ma anche idee e progetti per valorizzare un punto di forza del nostro sistema socio-economico: sono gli ingredienti principali di “UNA MARCIA IN PIÙ – Il valore delle imprese straniere a Roma”, l’incontro che si è svolto ieri sera presso lo Shari Vari di via di Torre Argentina 78. Avevamo organizzato questa iniziativa nella convinzione che Roma non possa fare a meno dell’apporto fondamentale degli stranieri per puntare con fiducia al futuro e competere a livello globale.
roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia) Ha aperto l’incontro la nostra presidente, Elisabetta Maggini, che ha presentato i dati sulle imprese straniere sviluppati dalla Camera di Commercio di Roma e ha ricordato come sia necessario cambiare passo dopo i fallimenti delle politiche sull’immigrazione degli ultimi vent’anni di storia italiana: “Proviamo a pensare a un nuovo modello d’integrazione. Noi riteniamo che non si possa che partire dal lavoro, perché è soprattutto nel lavoro che si creano i legami e cadono tabù”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: “in Italia, sui fenomeni migratori in Italia si è sbagliato tutto. È ora di superare la stagione della paura e cominciare a considerare gli stranieri un eccezionale fattore di sviluppo”. C’è un potenziale di imprenditori che possono portare idee, relazioni internazionali, innovazione. Quindi, ha aggiunto Zingaretti, “riscriviamo le pessime leggi che si sono fatte in questi anni”.
Ma veniamo ai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Roma (qui i dati per esteso: SintesiC2). Il numero di imprese guidate da stranieri sul territorio di Roma è cresciuto in due anni del 22.3% (da 24.754 del 2009 a 30.281 del 2011), percentuale in netta controtendenza rispetto alla sostanziale crescita zero fatta registrare dalle aziende condotte da italiani. Un altro dato che colpisce è che gli imprenditori stranieri sono più giovani rispetto agli italiani: tra gli stranieri, i titolari d’impresa under 30 sono 3.346 (2011), ossia l’11% del totale, mentre gli italiani titolari under 30 rappresentano solo il 5,4%. Dati che ben si accordano a una vera e propria esplosione demografica: gli stranieri residenti nella provincia di Roma sono 442.818 (gennaio 2011) e rappresentano il 9,7% degli stranieri residenti in Italia.
Sono diverse le idee e le proposte uscite dall’incontro. Abbiamo ribadito come non possa esistere integrazione e sviluppo in assenza di diritti, quindi abbiamo abbracciato la battaglia di cui si è fatto ieri portavoce Mohamed Abdalla Tailmoun (Rete G2 Seconde Generazioni) per il diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e per il diritto di voto nelle amministrative. Abbiamo inoltre ben presenti le difficoltà che colpiscono tutti gli imprenditori nell’accesso al credito. Proponiamo quindi specifici accordi tra istituzioni e sistema bancario per agevolazioni al credito, magari con la partecipazione di associazioni di categoria, sul modello illustrato ieri da Indra Perera (Cna World). Pensiamo inoltre che sia importante rafforzare la rete delle presenze straniere a Roma. Per questo abbiamo pensato a un expo permanente, un vero e proprio hub delle aziende che non battono bandiera italiana, ma anche del sistema delle ambasciate e degli organismi internazionali che risiedono a Roma. L’urbanista Francesco Karrer ha individuato per noi e illustrato al pubblico uno spazio da recuperare a Roma, a piazza Mancini, da dedicare a questa nuova struttura.
Raccogliamo e rilanciamo sulla necessità di creare nuove alleanze intergenerazionali (tra i giovani immigrati da una parte e gli anziani e le famiglie dall’altra) e tra soggetti del cambiamento (per esempio tra il terzo settore e gli stranieri) come ha proposto Paolo Morozzo della Rocca (Comunità di Sant’Egidio, docente di Diritto dell’immigrazione)
Abbiamo ascoltato con attenzione l’esperienza di Marco Buemi (esperto UNAR, Presidenza del Consiglio de Ministri) che ha inventato e promosso uno strumento di recruitment che ha innescato un processo virtuoso per agevolare l’incontro tra aziende e lavoratori spesso altamente qualificati, con un’attenzione particolare alle categorie di soggetti svantaggiati, diversamente abili e stranieri.
Hanno concluso la serata le testimonianze di Lana Kaplanovic (Serbia) e Aida Ben Jannet (Tunisia): due imprenditrici che, con la loro intelligenza ed energia, hanno dato una dimostrazione concreta di quanto l’imprenditoria straniera possa dare alla nostra città.
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