TAU, ALL’AREA ARCHEOLOGICA DI CORINALDO LA STORIA DI ANTIGONE CON ANITA CAPRIOLI.

DOMENICA 15 LUGLIO
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) TAU, ALL’AREA ARCHEOLOGICA DI CORINALDO

LA STORIA DI ANTIGONE CON ANITA CAPRIOLI.
DOMENICA 15 LUGLIO


Domenica 15 luglio il TAU/Teatri Antichi Uniti prosegue all’Area Archeologica Santa Maria in Portuno di Corinaldo con La storia di Antigone. Favola in musica per cornacchie, cani selvatici, maledizioni, tiranni, sepolcri & fanciulle in fiore. Anita Caprioli, attrice sensibile e colta, si cimenta in una rilettura dell’Antigone attraverso il testo della scrittrice scozzese Ali Smith, scelto da Alessandro Baricco come una delle storie “da salvare”, in un perfetto connubio con le melodie del cantante e musicista Didie Caria (semifinalista di X Factor edizione 2012-2013).

Prima dello spettacolo – l’ottavo della rassegna regionale di teatro classico promossa da MiBACT, Regione Marche, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, AMAT e i Comuni del territorio sedi di teatri e luoghi suggestivi – alle ore 19.30 avrà luogo la visita all’area archeologica di Santa Maria in Portuno (ingresso gratuito) a cura del Comune di Corinaldo, del Consorzio Città Romana di Suasa e del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna.

Anita Caprioli – diretta dalla regia di Roberto Tarasco - offre un’intensa interpretazione che si unisce efficacemente alle installazioni vibranti e surreali dello scultore Giovanni Tamburelli e alla cura dell’abito realizzato dall’atelier di Fabiana Bassani. Il lavoro ha debuttato al Teatro Olimpico di Vicenza nella 65ª Rassegna di teatro classico diretta dal regista Lituano Eimuntas Nekrosius.

La storia di Antigone è il resoconto di una cornacchia appollaiata su una delle 7 porte di Tebe. Dalla sua formidabile posizione il pennuto assiste al tentativo di Antigone di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice contro la volontà del nuovo re Creonte. Scoperta da una guardia, Antigone viene condannata ad essere tumulata in una grotta. A seguito delle profezie dell’indovino Tiresia e alle suppliche del 15 anzianissimi Anziani della Polis, il Re decide infine di liberarla. Troppo tardi: Antigone nel frattempo è morta. Questo porta al suicidio del figlio di Creonte Emone, promesso sposo di Antigone, e al decesso della madre, moglie del re: “E morirono tutti felici e contenti”! Rimane la cornacchia, con la sua fresca nidiata di cornacchiotti satolli di cibo, a raccontare la storia dal principio. Sono più importanti le leggi degli uomini o quelle di Dio? E queste ultime esistono, o sono anch’esse leggi di uomini ammantate di sacralità? Può una donna contrapporsi al potere di un uomo? E se questi è un re? Cosa è più giusto? Difendere i diritti del fratello o far rispettare la legge, anche se colpisce i familiari? Suscitando questi interrogativi Antigone rimane, a distanza di millenni, una straordinaria storia di emancipazione. La vicenda di una donna che con il coraggio di una visone “altra” e “alta” rivendica il suo diritto a parlare e si ribella a una ristretta concezione del potere tutta maschile. E più in generale la storia di una contestazione, risoluta e avventata, contro la “tirannia” della legge.

Lo spettacolo è prodotto da Nidodiragno. Per informazioni Ufficio IAT 071 7978636. Biglietti 10 euro posto unico.

Biglietteria presso l’area archeologica dalle ore 20.30. Inizio spettacolo ore 21.30.

Barbara Mancia

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